Il sogno pt.1

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Esco di corsa ignorando Dean che mi sorride all'uscita e sbattendogli quasi la porta in faccia. -Arya!- lo sento gridare dall'interno del Motel. Io corro verso l'auto, getto la borsa all'interno e mi allontano quasi correndo. Arrivo sul ciglio della strada e mi metto le mani tra i capelli. Reprimo un grido che, se lasciassi uscire, so che sveglierebbe anche gli australiani. Sento dei passi veloci e subito Dean è al mio fianco. Sento il sudore appiccicarmisi alla schiena. Dean mi tiene per le spalle e mi guarda negli occhi. -Arya. Arya. Ti prego, stai calma, respira. Dentro, fuori... dentro e fuori...- Fisso i miei occhi nei suoi e i dolori si attenuano. Seguo il suo consiglio e respiro lentamente. Sento le braccia di Dean avvolgermi e mi abbandono a quell'abbraccio. Tiro su col naso, mi accorgo che sto piangendo. Di nuovo, fantastico. -S-scusa- mi passo il dorso di una mano sugli occhi. -Ehi, ehi, non preoccuparti!É tutto finito.- mi accarezza la schiena.
-Scusa, non riesco a controllarmi ma ti ho promesso di non far preoccupare Sam. Io non sapevo cosa....- dico tutto d'un fiato. E lui mi sorride dolcemente, -Sei stata bravissima! Okay?- mi stringe fra le braccia e io ricambio il suo abbraccio finalmente sorridendo.



Mesi dopo.

Allungo le gambe sull'erba morbida, già ingiallita dall'arrivo dell'inverno. É un novembre stranamente caldo e soleggiato. Amo questo clima, anche se mi manca la pioggia. Sto aspettando qui, al limitare del bosco, il ritorno di Sam e Dean che, a quanto pare, dovevano sbrigare "Alcuni affari" con una certa Lindsay. Non ho idea di chi sia e non mi importa. -Everybody wants to rule the world...- mi metto a canticchiare. Appoggio la testa all'auto quando, all'improvviso sento una presenza vicino a me, che mi scruta in silenzio. -Buongiorno anche a te Cas.- sorrido tenendo gli occhi chiusi. -Arya- dice lui in segno di saluto. -Come va?- apro un occhio e lo guardo. -Sempre occupato...-  risponde sospirando mentre intorno a noi gli uccelli si fanno sempre più chiassosi. -Il Signore ha molti affari da farti sbrigare eh?- chiedo ridendo. Lui sorride a scuote la testa -Troppi Arya, troppi...- silenzio -Dove sono Dean e Sam?- domanda dopo qualche istante. -Da una certa Lindsay a sbrigare affari su cui non so nulla. - prendo un sasso e lo lancio verso il bosco. -Capito. Le ali vanno meglio?- mi guarda dolcemente. -Sì, direi di sì. Ora riesco a controllare sia i poteri che quelle, quindi...va tutto alla grande.- affermo annoiata afferrando un altro sasso. -E i poteri...?- continua a mantenere gli occhi su di me come se fossi una molla pronta a scattare da un momento all'altro. Io in risposta carbonizzo il sasso che si sbriciola sulla mia mano, cosa impossibile con una fiamma normale. Lui mi guarda ammirato, -Beh, se é tutto a posto io vado...torno un'altra volta!- si alza togliendosi la polvere di dosso. -Cas.- cenno del capo.
-Arya.- una luce invade lo spiazzo e poi scompare subito dopo. È l'unico a sapere delle ali, grazie a dio hanno deciso di spuntare proprio quando eravamo io e lui, soli.
-Fantastico. Sono di nuovo sola...- borbotto con aria afflitta. Il sole sta calando, ormai é quasi del tutto scomparso ma fa caldo lo stesso. Sento dei passi davanti a me, alzo lo sguardo, é Dean. Da solo.
-Ehi- si appoggia all'auto vicino a me, ma resta in piedi. -Ehi- rispondo io mentre mi fisso le scarpe. -Dov'è Sam?- chiedo tenendo lo sguardo sulle scarpe. -É rimasto là. Ci starà per sta notte, e anche noi, a dire il vero. Il luogo é sicuro e almeno non pagheremo nulla. Sammy resta a cena da Lindsay, quindi ti va di andare a mangiare da qualche parte qui in giro?- muove della ghiaia con una scarpa. Solo ora, che mi ha fatto questa proposta, mi accorgo di quanto io sia effettivamente affamata. -Volentieri!- affermo alzandomi. Salgo in macchina e anche Dean. Qualcosa ultimamente é cambiato tra di noi. Ci rispettiamo di più, non facciamo più tutte le scenate di una volta,anzi...

Entriamo nel fast food e ci affrettiamo a prendere posto, tra qualche momento sarà pieno, molte persone si fermano qui a mangiare perché di passaggio. Dean ordina per entrambi -ormai conosce i miei gusti- e ora aspettiamo che ci portino il cibo. -Oggi é venuto Cas...- rompo il silenzio -Ha detto che tornerà. A quanto pare vi cercava.- il mio accompagnatore annuisce e tamburella le mani sul tavolo. Sembra nervoso. -Dean é...tutto okay?- lo guardo preoccupata. Lui sospira e si passa le mani sul viso.
-Ar- la cameriera ci interrompe posando i piatti sul nostro tavolo
-Ecco qui! E buon appetito!- se ne va. Noi le sorridiamo per ringraziarla.
-Dicevi?- domando io afferrando una patatina e mordendola. Dean si morde il labbro inferiore -Arya...Sam mi ha...raccontato del bacio.-. Iniziano a sudarmi le mani. -Noi non...alla fine non é successo niente.- taglio corto.
-Lo so. Lui pensa che tu l'abbia fatto perché non ti piace, visto che non sa tutto dei poteri...e delle ali- conferma. -Ma volevo dirti che...lui...a lui piace Lindsay. Solo per... non...illuderti.- al che io scoppio a ridere. -Io?! Illudermi?! Tecnicamente è stato lui ad illudersi, se vogliamo precisare!- dico in tono sconvolto. -Okay...era solo questo che volevo sapere...cioè...quindi a te, lui, non piace?- mi guarda socchiudendo gli occhi. -NO!! O meglio, non in quel senso!- abbasso la voce accorgendomi di aver quasi urlato. Lui si lascia scappare un sospiro, come di sollievo. Mi chiedo come abbia fatto a sapere delle ali. Non so se voglio davvero avere una risposta, però.
Inizia anche lui a mangiare. -E tu?- chiedo dopo qualche istante di silenzio. -Io cosa?- alza le sopracciglia e beve un sorso di birra. -Relazioni sentimentali...C'è qualcosa con qualcuno?- muovo la cannuccia nel bicchiere spostando il ghiaccio. 
-Più o meno...Diciamo che sembra amore ma non so se corrisposto o no.- mi guarda con quei due pozzi verdi che sembrano perforarmi da parte a parte. -Wow...deve essere terribile.- confesso. Continua a fissarmi in silenzio, io arrossisco di colpo e lui si mette a ridere e a scuotere la testa.
-Cosa? Che c'è?- dico imbarazzata.
-Niente.- continua a ridere sotto i baffi. Finiamo di mangiare e usciamo. Siamo già sulla strada quando Dean sembra illuminarsi. -Ehi! Vuoi vedere una cosa forte?- mi chiede sorridendo.
-Certo!- la curiosità inizia a tormentarmi. Dopo qualche chilometro svoltiamo in una stradina secondaria. Non ci sono lampioni, né altre luci. Accosta vicino ad un campo deserto e mi fa segno di scendere. Saliamo sul cofano e ci corichiamo. I grilli fanno un gran baccano intorno a noi. Detesto quelle bestiacce.
Dean apre le braccia come per indicare turto quello che abbiamo intorno. -É tutto stupendo. Soprattutto il cielo...- sussurro. Guardiamo in silenzio le stelle. -É qui che porti le tue conquiste romantiche?- chiedo ridendo dopo un po'. -Non tutte.- dice lui ironico con un sorriso malizioso. Almeno, spero sia ironico. Aspetta....perché lo spero? -Potresti portare qui la ragazza che ti piace. É un luogo fantastico!- esclamo a bocca aperta.
Mormora qualcosa e io lo guardo coon aria interrogativa. -Niente.- dice scuotendo la testa.
-Che tipi di ragazze ti piacciono?- la domanda mi esce dalla bocca da sola. -Beh, di solito le ragazze che mi cercano sono... belle, poco vestite e si comportano come se fossero delle creature indifese. È un po' come se chiedessero la mia protezione. Fingono di non riuscire a stare in piedi, inciampano, mi vengono a sbattere contro...ma non ho mai pensato a che tipi di ragazze mi piacciono. Non nel senso in cui lo intendi tu, almeno.-
-In parole povere sono delle "oche".- lo interrompo mentre fisso le stelle e lui strappa ciuffi d'erba alti fino al cofano della macchina. Ora sembra sorpreso dalla mia esclamazione.
-Ti meriti di più. E lo sai. Sei premuroso, coraggioso, protettivo, altruista...- ora guardo l'acqua del piccolo torrente che scorre davanti a noi, in lontananza.
-Anche se- aggiungo- ormai quel tipo di ragazze, disinteressate insomma, non le trovi più. Il mondo sta andando a puttane.- dico inespressiva.
-Letteralmente.- ride lui. Questa sua affermazione mi strappa un sorriso.
-Comunque ci sono ragazze diverse. Tu, tu sei diversa. Lo sei sempre stata, per me. E lo sarai sempre. In senso buono ovviamente.- mi scruta. Odio quando mi guarda così, mi mette in uno strano stato di soggezione.
Rimango senza fiato. -No, non sono diversa in quel senso, insomma... teoricamente non potrei nemmeno essere considerata una persona, probabilmente.- questa volta reggo il suo sguardo. -Non é vero Arya, non lo pensare neanche per un momento.-
Un secondo dopo sono sopra di lui e ci baciamo, prima piano, insicuri e timorosi, poi diventa un bacio che brucia di passione, rabbia e tenebre. Mi afferra per i fianchi e mi tiene stretta a lui, come se potessi scappare da un momento all'altro. Ma non scapperei mai, figuriamoci. Mai. Premo i fianchi contro i suoi e gli metto le mani nei capelli. Sono così soffici al tatto. Ci stacchiamo, appoggio la testa sulla sua giacca ansimando e respirando il suo odore, un odore unico, di pelle, polvere da sparo e non so quale colonia. Ora tutto torna: i suoi discorsi, il suo comportamento. Mi solleva il viso con le mani e mi bacia di nuovo accarezzandomi la schiena. Inizia a baciarmi il collo, scende sulla clavicola fino ad arrivare sulla scollatura della maglia, toccando la giacca aperta. Allaccio le mano dietro al suo collo e lo lascio fare. Ad un tratto sentiamo il mio cellulare suonare, lo afferro nella tasca dietro dei pantaloni e guardo chi mi sta chiamando. Sam. Sospiro.
-Sì?- rispondo mentre Dean continua a baciarmi il collo, sembra che non si possa più fermare...però dovrebbe. Dovrebbe. -Ciao! Ho provato a chiamare Dean ma deve avere il cellulare spentoc Qui ci chiedevamo dove foste finiti..- dice con un tono abbastanza preoccupato. Io prima di rispondere mi lascio sfuggire un gemito che tento di cammuffare a colpo di tosse. Subito dopo Dean scoppia a ridere e io anche. -Okay, si state decisamente bene, ma...che succede?- sembra divertito.
-No! Niente! Arriviamo!- mi sbrigo a chiudere la chiamata. Dean sta ancora ridendo. Io gli metto una mano sul viso, spingendolo all'indietro.
-Dean!-. Appoggio la fronte sulla sua e chiudo gli occhi ancora sorridendo.
-Dobbiamo andare...-dice lui continuando a tenermi per i fianchi.
-Lo so...peccato.- Scendiamo dal cofano e saliamo in macchina. Andiamo verso la casa di Lindsay, e non diciamo una parola, però dopo qualche minuto Dean mette una mano sulla mia e intrecciamo le dita. Sento le farfalle nello stomaco. Essere innamorati è così?




SPAZIO AUTRICE DAL FUTURO (2020):

No, vabbè, ragazzi... Cosa diavolo avevo scritto? Non volevo modificarlo troppo, altrimenti la storia avrebbe perso quel poco di linearità che possiede. Però vi posso dire che ho letto ridendo dall'inizio alla fine, e sto ridendo ancora adesso. "Non riesce a smettere. Il desiderio lo divora.", spero davvero di averlo scritto colta da un'improvvisa ironia, se no... Comunque, non lo troverete più all'interno del testo, grazie a dio. Tornando seri un secondo. Quanto cavolo cambia la visione dell'amore negli anni? Ne sono passati circa quattro, quasi cinque, eppure mi sembra di leggere cose dell'altro mondo. In un certo senso potrei definirlo catartico...

Bene, grazie dell'attenzione!

annie

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