39장: Condivisione di musica.

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Felix stava controllando che Kitty, Beomgyu e Jane fossero sull'autobus, quando percepì una mano sulla spalla. Aveva inquadrato le due ragazze, ma di Beomgyu non c'era ombra. Così si voltò frustrato e per poco non imprecò ad alta voce: Beomgyu era proprio al suo fianco con in mano un pezzo di pretzel e le guance piene che gli sorrideva. Lo guardava con tranquillità, non pensando che a breve avrebbe avuto un rimprovero dal più grande.

«Beomgyu-ah, ma dove eri finito?» Lui lo guardò con le sopracciglia alzate e ingoiò il pezzo, «Pensavo di averti perso.»

«Avevo fame e mi sono comprato questo. Scusa hyung, la prossima volta ti avviso... però cerca di stare più calmo. Mamma mia, sei peggio di mia madre quando dobbiamo prendere l'aereo.» Rise lasciando la presa della spalla e avvicinandosi alle sue amiche, Felix si lasciò cadere sul sedile poggiando la testa sullo schienale. Aveva gli occhi chiusi, le labbra socchiuse e da esse fuoriusciva il suo respiro. Se avesse potuto parlare: sarebbe stato un lamento. Era già stressato da quella giornata che doveva ancora iniziare, non sapeva neanche lui come si sarebbe conclusa.

Hyunjin, che era al suo fianco, appoggiò la mano sulla sua coscia accarezzandolo con il pollice. Lo guardava con compassione e cercava di capire quello che provava ma non lo riusciva a comprendere. Se fosse stato lui, li avrebbe lasciati fare quello che volevano. Erano adolescenti e non bambini, ma per l'australiano sembrava essere il contrario.

«Yongbok, vuoi ascoltare un poco di musica o leggere qualcosa? Ho portato qualche libro.» Gli occhi di Felix caddero sul viso del più grande, che gentilmente gli sorrideva, ma lui non rispose, «Prendo le cuffiette, aspetta.»

Felix osservò come il ragazzo, con la fronte corrucciata e i capelli che andavano oltre il viso, con le mani cercava il groviglio di cuffiette che aveva messo in quel borsone, ma c'erano così tante cose che era difficile poterlo trovare. Così l'australiano rise nel vederlo in difficoltà, il più grande alzò il capo per vederlo e sorrise in imbarazzo.

«Dai qua, cerco io.» Esclamò con voce alta e divertita, afferrando quella borsa nera e posandola sulle sue gambe, «Sperando che l'hai portate e non te le sei dimenticate a casa... come hai fatto con molte cose in questa settimana.» Gli lanciò uno sguardo prima di infilare la testa nella borsa e vide che il ragazzo si stava grattando il capo.

«Guarda che è difficile ricordarsi tutto quello che deve portare.»

«Per te sarebbe difficile anche ricordarti di portarti la testa se non l'avessi attaccata al corpo.» Rispose in inglese, il più grande restò in silenzio cercando di capire quello che gli aveva detto.

«Ma non è vero!» Rise mentre Felix estraeva quelle cuffiette nere e faceva cadere a terra la borsa, «Vedi che le ho portate?»

«Sì, ma hai scordato il portafoglio. Quindi a che costo?» Hyunjin si cercò il portafoglio nelle tasche non trovando nulla e si appoggiò allo schienale sospirando.

«C'è l'ho io.» Esclamò dietro di loro Minho mentre si appoggiava allo schienale mostrandosi sopra alle loro teste. L'autobus era partito e Jisung, per paura che il suo amato potesse cadere, aveva appoggiato le sue mani sulle sue cosce.
Hyunjin alzò il capo con due occhi che brillavano per la felicità, «Sono entrato in stanza tua per prendere il quaderno che avevo lasciato qualche giorno fa e ho trovato il tuo portafoglio. Pensavo potesse essere utile.»

«Cugino tu sei la mia salvezza.» Minho rise nel sentire quell'espressione.

Felix si ritrovò a guardare quei due ragazzi che fino a qualche mese fa erano in contrasto, ma ormai avevano un ottimo rapporto. Si vedeva che Minho aveva cambiato opinioni su di lui e Felix era felice di questo.

«Yeobo, mi puoi prendere il portafoglio dalla tasca posteriore del jeans?» Chiese a Jisung che alzò il capo osservando il volto del più grande che lo guardava.

Gli occhi di Minho, però, andarono poco lontano verso Kitty e i suoi amici. La piccola si era messa comoda con il suo ragazzo, proprio nel sedile a fianco a quello degli amici: si era stretta tra le sue braccia, ma rideva e scherzava con i suoi migliori amici come se non ci fosse nessun altro sul autobus. Effettivamente dopo di loro c'era solo un'altra coppia di fidanzati che non sembravamo importare del rumore.

«Ecco a te, Yeobo!» Disse Jisung facendo sussultare Minho, non aveva sentito le mani del piccolo cercare tra le sue tasche.

Minho sorrise afferrando il portafoglio nero, tutto consumato e con streature bianche, facendo cadere oltre le gambe di Hyunjin che ora si stava accertando che fossero veramente sue.

«Ho messo le cuffiette nel tuo telefono.» Nel mentre Felix aveva detto, Jisung si mostrò per vedere cosa stava mostrando.

Aveva il telefono di Hyunjin in mano, fece accesso ritrovandosi a guardare il blocco schermo che mostrava una loro foto al mare. Era una cosa così dolce. Per Hyunjin era stato importante quel giorno, perché fu lì che comprese che provava qualcosa per quel ragazzo australiano. Anche Felix aveva una loro immagine come blocco schermo, ma era stata fatta da sua sorella: stavano parlando abbracciati sul salotto e a lui gli piaceva così dannatamente. E poi all'interno aveva una foto di Kitty che faceva la ceramica. Hyunjin, invece, aveva una foto di Kai con un cagnolino e Felix non gli diceva niente, sapeva quanto ci tenesse a quell'uomo che era morto e che lo aveva lasciato prima del dovuto.

«Perfetto. Io avevo messo nel portafoglio il pezzo dell'orecchino che mi avevi regalato. Volevo metterlo.» Felix si toccò l'orecchio notando che l'aveva messo anche lui. Così posò il telefono sulle gambe del suo fidanzato e afferrò l'altro della coppia, si avvicinò al viso del più grande e iniziò a metterlo. Una volta fatto, afferrò il viso del più grande baciandolo, «Grazie.»

«Hai un buon sapore.» Rise lui mettendosi comodo e aspettando che Hyunjin accendesse la musica.

«Ho usato il tuo dentifricio.» Rise anche lui mentre cercava Spotify per prendere la playlist che aveva fatto proprio con Yongbok per quando volevano ascoltare le canzoni assieme.

«Lo so!» Aveva afferrato una delle due cuffiette e la mise nell'orecchio sinistro per poi appoggiare la testa sulla spalla del più grande, che era anche più alto di lui.

Hyunjin avrebbe voluto dirgli che l'amava, ma si trattenne e decise di avviare la musica in silenzio. Aspettò che partisse e poi appoggiò la sua testa su quella di lui. Così iniziarono a sentire la musica, con la mano nella mano e i loro respiri che diventarono una sola cosa.

C'era tranquillità, almeno così era nel loro mondo, perché in quel pullman era il putiferio. Forse era colpa dei tre ragazzini di sedici anni che non facevano altro che ridere e squamazzare, ma anche Chris non scherzava. Da quando era stato messo dentro la conversione da Jane, non smetteva di farli ridere o parlare con tono più alto. E sembrava così felice, stare così bene in quel posto. Chris non lasciava la presa dalla più piccola, che però teneva stretto il suo braccio muscoloso mentre parlava. Aveva bisogno di quel contatto fisico.

Minho e Jisung stavano conversando con le mani unite, nessuna effusione perché gli faceva ancora strano mostralo. Ma dagli occhi, dal modo di muoversi e di toccarsi si capivano che si amavano.

Changbin e Seungmin stavano litigando per avere il cuscino, ma alla fine finì con Seungmin con il cuscino e Changbin appoggiato sul suo petto per dormire.

Jeongin, invece, stava poco lontano da loro, addormentato con le gambe su tutti e due i sedili, per sbarrare ed evitare che qualche sconosciuto si sedesse lì. Bangchan gli aveva offerto di stare lì con loro, ma lui aveva rifiutato perché si sarebbe trovato in difficoltà. Quindi aveva preferito stare da solo, dormire un poco essendo che gli faceva male la testa.

HIM || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora