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Jungkook si sveglia sul divano azzurro nel piccolo soggiorno di Jimin.
Ha mal di testa e si alza alla ricerca del biondo sperando abbia un antidolorifico.
Apre la porta della camera di Jimin, chiamandolo a bassa voce. Vede di fronte a se un armadio grande, una piccola cassettiera, una scrivania con un computer sopra e riconosce subito la sedia dove Minie era seduto la prima volta che l'ha visto. Tutto l'arredo è in legno betulla, al centro il letto non è molto grande e di sicuro questa notte nessuno ha dormito tra le lenzuola bianche ripiegate perfettamente.
Non c'è traccia di Jimin nemmeno in bagno.
Jungkook torna in soggiorno e nota che il cellulare e le chiavi di Jimin sono in una ciotola su una credenza.
Guarda l'ora.. sono le quattro.
Sono passate due ore da quando hanno litigato, ma Jimin non è ancora rientrato.
"Dove diavolo sei finito Minie"

Jungkook trova sul suo cellulare un messaggio di Taehyung
« Jiminie è qui con noi.. è ubriaco.. dice che non vuole vederti perché avete litigato.. ma vorrei tu tornassi per pagare fratellino, qui ci siamo dati alla pazza gioia! »

In meno di dieci minuti Jungkook è arrivato all'Octagon.
Trova Tae e Yoongi e li rassicura dicendo di aver pagato il conto, ma che non gli avrebbe mai più concesso loro nulla del genere. Il giorno dopo avrebbero dovuto spiegargli come erano riusciti a spendere tutti quei soldi.
"Jimin dov'è?"

"Jimin-hyung vuoi dire?" -Tae da un pugno leggero sul braccio del più piccolo-"prima ha detto che andava in bagno ma non lo vedo da almeno mezz'ora.. forse sta vomitando"

"Avreste dovuto andare con lui!
Cristo! Hai detto tu che è ubriaco!"
Jungkook furioso lascia lì Tae e Yoongi e si dirige verso i bagni. Bussa su tutte le porte, ma da tutte arrivano voci estranee che gli dicono dì aspettare.
Ispeziona ogni angolo della discoteca per tre volte ma Jimin non è da nessuna parte.

Decide di uscire.

Si dirige subito verso il parcheggio, sente lamenti e mugolii di diverse coppie nelle loro auto dai vetri appannati a scambiarsi effusioni.
Sta quasi per andare via quando sente qualcuno dire piano 'lasciami..' . È la voce di Jimin, ne è certo.

Lo vede poco più avanti riverso a pancia giù sul cofano di una vecchia auto blu.
La felpa non c'è, la camicia è sollevata fino alle braccia, i pantaloni sono abbassati fino a metà coscia. Un ragazzo lo tiene giù con la mano destra, gli sta baciando la schiena e palpando il sedere con l'altra mano libera.

Jimin vede a fatica Jungkook. Sente un grido rabbioso, un botto, poi più nulla. Il buio.

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"Buongiorno Minie"
Jimin apre gli occhi, la luce è fortissima, la testa gli scoppia. Jungkook è seduto vicino a lui con in mano due pastiglie è un bicchiere d'acqua.
"Prendi, ti aiuterà con la testa"

Jimin annuisce e prende le pillole e l'acqua dalle mani del moro.
Si tira su a sedere e si guarda intorno ad osservare la stanza dove si era ritrovato.
La camera è enorme, tutti i mobili sono in legno scuro lucido, alla sua destra la parete è completamente in vetro e attraverso le tende si intravede che da lì è possibile accedere ad un giardino.
Il letto è alto, largo il doppio del suo, con una testata imbottita rivestita in velluto nero, le lenzuola sono di seta grigia, il copriletto è damascato.

"Kookie dove siamo?" Chiede confuso.

"Siamo a casa mia"

"Oh...questa è la tua camera? Abbiamo dormito insieme? Noi per caso abbiamo.. ehmmm.."

Jungkook ride davanti all' espressione preoccupata del biondo
"Stai tranquillo Minie, questa non è la mia camera, è una delle camere degli ospiti. Non abbiamo dormito insieme e non mi piace scopare persone prive dì conoscenza..
Se fosse successo, fidati dì me, adesso lo sentiresti, non avresti bisogno di domandarmelo"

Hotline - JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora