Capitolo 1-3

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Si avvertiva un cambiamento nell'aria, divenuta radicalmente più pesante. Ad accompagnare quella sensazione di forte tensione, ci aveva pensato lo sfolgorio incessante di Zidian. L'Arma Spirituale avvertiva il crescente disagio del suo padrone e la esprimeva a sua volta, emanando i suoi noti fulmini viola tutti attorno all'indice di Jiang Cheng, il quale non aveva smesso un attimo di sfiorare col pollice il prezioso anello nel vano tentativo di calmarsi. Il Capo Clan e Gran Maestro di Yunmeng camminava a passo deciso verso l'ingresso dei Meandri delle Nuvole di Gusu, con a seguito i suoi discepoli più esperti ed alcuni più giovani, minuziosamente selezionati da lui stesso per prende parte alle lezioni nella Scuola del Clan Lan, dove aveva udito che una "certa persona" era stato da poco eletto al ruolo di Maestro.

«Che faccia tosta che ha Wei WuXian...se ne va e ritorna quando gli pare e nemmeno si degna di avvisare!», Jin Ling, immancabilmente al fianco dello zio, era tutto un fascio di nervi.
La sua presenza quel giorno non era prevista, ma quando venne a sapere che Jiang Cheng avesse intenzione di recarsi a Gusu per accompagnare i suoi discepoli e metterli sotto la guida di Wei WuXian, in qualche modo il giovane Capo Clan di LanLing si era ritrovato sulla barca assieme ai giovani Cultori del Clan Jiang. E per "in qualche modo" si intende di soppiatto e giusto in tempo per impedire a Jiang Cheng di lasciarlo all'Approdo del Loto, o nella peggiore delle ipotesi direttamente in ammollo nel fiume.

«Parla per te: ti avevo detto di non venire, eppure sei qui», lo ammonì Jiang Cheng, senza guardarlo.

«Voglio solo assicurarmi che i discepoli che hai deciso di consegnare a Wei WuXian non finiscano divorati da qualche Yao o che so io. Con quello lì, non si sa mai», c'era una frase non detta di Jin Ling che recitava "voglio rivederlo", la quale non sarebbe mai e poi mai uscita dalla sua bocca nemmeno sotto tortura.

«Non una parola quando saremo davanti ad HanGuang-Jun. Soprattutto, non rivolgere nemmeno un lamento a lui!», l'avvertimento di Jiang Cheng non ammetteva obiezioni.

«Ma..!»

«O mi dai ascolto, questa volta, o ti rispedisco alla Torre della Carpa Dorata con un calcio! A te la scelta», dinnanzi a quella terribile possibilità, Jin Ling serrò la propria bocca impedendosi quasi di respirare, neanche gli avessero lanciato contro l'incantesimo del Silenzio dei Lan. Sapeva che l'avvertenza di suo zio riguardava il potersi lasciar sfuggire qualcosa di cattivo nei confronti di Wei WuXian, e non aveva tutti torti a minacciarlo di non fiatare.

Le sue vecchie abitudini erano dure a morire. Nonostante ciò, forse qualche nuova buona abitudine si era venuta a creare: non aveva portato la sua adorata cagnolina Fata con sé quel giorno, ma già ne sentiva pesantemente la mancanza.

Straordinariamente, perfino Jiang Cheng aveva lavorato sodo riguardo alla possibilità di rivedere il suo ex fratello marziale, avendo avuto quasi due anni di tempo per rivalutarne ben sedici passati a provare un odio ed un rancore dettati dalla mera disperazione.
No, non aveva ancora perdonato Wei WuXian...ma a conti fatti, quel pazzo c'entrava realmente poco con le sue disgrazie.

Una volta  raggiunto l'ingresso della Scuola Lan, ad attenderli trovarono Lan SiZhui e Lan JingYi, che sostenevano il turno di guardia per quella sera.

«Sandu Shengshou, Jin-Gongzi,  è un piacere rivedervi a Gusu», Lan SiZhui accolse i loro ospiti con estrema riverenza, venendo ricambiato con altrettanta cordialità.

«Non sapevo che fossi di nuovo ai Meandri delle Nuvole, SiZhui. Lo stesso JingYi mi aveva riferito che avessi passato del tempo assieme al Generale Fantasma», Jin Ling non si trattenne dall'avere una breve conversazione con SiZhui, a discapito delle occhiatacce che suo zio gli stava riservando.

The Rise of the Yiling Laozu (Mo Dao Zu Shi FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora