The Rise of the Yiling Laozu (Mo Dao Zu Shi FF)

Capitolo 3-3

Lan XiChen si ritrovò a dover ammettere di provare un'immensa e preoccupante angoscia al pensiero di dover rimettere piede sul suolo di Lanling.
Non rimase sorpreso nel constatare che la vita nella grandiosa città fosse rimasta invariata: le mura delle abitazioni presentavano ancora le identiche crepe, l'unica variazione avrebbero potuto essere il numero di persone che vi abitavano; dal più piccolo granello di terra, al più infimo filo d'erba abbandonato alle intemperie o al più insignificante sassolino su cui tutti inciampavano, tutto era rimasto identico a come lo ricordava. 

Lanling, per molto tempo, era divenuta per lui una vera e propria seconda casa. Faceva avanti e indietro dai Meandri delle Nuvole con una serenità nel cuore che mai si sarebbe sognato di poter ottenere in quella vita.
Adesso invece...ad essersi impadronita del suo animo era una profonda amarezza.

«Accidenti...», Wu Hui si meravigliava per qualsiasi cosa capitasse sotto al suo sguardo curioso e attento. 

«Lanling, sfarzosa come sempre», diede man forte il Corpo Originale di Wei WuXian, camminando per quelle strade con dei brividi di freddo ad attraversargli la spina dorsale al ricordo della sua ultima sosta in quel luogo.

«Non mi sorprende..."qualcuno" ha fatto un ottimo lavoro nel mantenere integro il suo  leggendario splendore», al sentir pronunciare le parole di Wei Ying, Lan XiChen voltò leggermente la testa nella sua direzione, quasi tremando all'idea di poterlo udire pronunciare "quel nome".

«Non riesci proprio a pronunciare il nome di Jiang Cheng, eh?», all'intervento di Wei WuXian, Lan XiChen tornò a guardare in avanti tirando un sospiro di sollievo.

«Non è che non riesca, ma sento uno strano prurito al fondo della gola quando cerco di farlo», mascherando male il suo disagio, Wei Ying finse di grattarsi il collo per giustificarsi.
L'idea di rivedere il suo ex fratello dopo quanto accaduto in quei pochi giorni aveva lo stesso peso di un masso sullo stomaco. Non poteva certo ignorare che le cose tra loro si fossero eccessivamente complicate dal momento in cui il suo Corpo Originale aveva fatto la sua comparsa.

Due anni addietro erano faticosamente "riusciti" a trovare un equilibrio, o meglio: Jiang Cheng riuscì finalmente a sfogare tutto il suo rancore  e la sua rabbia in quel tempio, con Wei Ying che lo lasciava fare senza battere ciglio.
Ma quando quel giorno, davanti al jingshi di Lan Zhan, lo stesso Jiang Cheng fece tutto il possibile per non far incrociare il proprio sguardo né col Corpo Originale né con il Contenitore, inutile dire che un familiare dolore si rifece aggressivamente sentire dentro ai loro petti.

«Siamo arrivati», Lan XiChen lo disse non appena si ritrovò davanti alle scale della Torre della Carpa Dorata, mentre Lan Zhan lo raggiungeva in fretta per coprire Wei Ying, Wei WuXian e Wu Hui dagli occhi del Clan Jin.
Avendo portato anche il Corpo Originale con loro, non erano poche le probabilità che qualcuno potesse riconoscerlo e dare l'allarme.

Nonostante gli eventi più recenti l'avessero scagionato da molte accuse, nessuno aveva dimenticato di quanto il vecchio Patriarca di Yiling fosse in grado di far tremare le viscere di coloro che osassero sfidarlo, ed erano in molti a non essersi mai azzardati a farlo.

Per tanto, il viso di Wei WuXian venne momentaneamente nascosto da una maschera di bronzo.
Wei Ying tremò nel vedergliela addosso; inconsciamente si mise a pensare alla "maschera" di belletto che Mo Xuanyu era solito crearsi sulla propria faccia, camuffando la propria disperazione in irrazionale follia.

«Saliamo» Lan Zhan attese che suo fratello avanzasse verso le scale della Torre della Carpa Dorata. Lan XiChen, dal canto suo, sembrò riscuotersi da uno stato di improvviso torpore, ma alzando lo sguardo verso la cima, avvertì il proprio animo prepararsi all'eventualità di cadere di nuovo vittima dello sconforto, o di cadere lungo da quella rampa al primo ripensamento. Concentrò tutte le sue energie sull'imporre al proprio piede destro di muoversi, divenuto pesante e rigido come pietra.