Capitolo 4-2

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La competizione proseguì spedita; i membri delle Scuole in gara stavano impiegando tutto il loro potenziale per poter raggiungere la vetta della classifica, la quale vedeva già in testa il Clan Jin.
Ogni ragazzo che aveva preso parte alla gara era ben consapevole di non avere speranze contro la maestria del neo Capo Clan Jin nel tiro con l'arco, eppure in qualche modo l'essere consapevoli di non poterlo eguagliare riuscì ad aumentare in loro una voglia irrefrenabile di batterlo.

«Un altro bersaglio colpito dal Clan Jin!», la folla dovette accontentarsi di applaudire in maniera moderata, ma dentro ai loro cuori era appena esploso un vulcano colmo di orgoglio.
Il Clan Jin di Lanling svettava in testa alla competizione, con quasi cinquecento obiettivi portati a segno e nessun errore a loro carico.
Ad essere ancora rimaste in gara erano le Scuole Jin, Lan, Nie e Jiang, le altre partecipanti avevano raccolto una carrellata di squalifiche, spogliati dei loro anelli e con poche decine di obiettivi colpiti.
Nonostante non fosse una competizione difficile, dover stare dietro a dei discepoli capaci e preparati bastò come monito per far capire chi occupasse ancora l'appellativo di "Grande Clan".

«Se il giovane Capo Clan Jin continua ad abbattere tutti gli obiettivi presenti, temo che saremo costretti a cambiare il premio in palio per questa competizione», commentò il Capo Clan Yao, nonostante i suoi discepoli fossero stati tutti squalificati dopo i soli primi quindici minuti di gara.

«Il premio verrà comunque spartito tra le altre Scuole, Capo Clan Yao. Questa è una competizione amichevole, vi prego di non prenderla troppo sul personale», intervenne Jiang Cheng, facendo ingoiare la lingua all'altro Capo Clan.
Il premio prestabilito erano dei tael d'argento, un dono prettamente simbolico che Jin Ling stesso aveva disposto per la sua ascesa a Capo Clan.
Per come stava procedendo la gara, era certo che sarebbe stata la Scuola Jin ad occupare il primo posto e non avrebbe avuto alcun senso riscattare il suo stesso premio.

«La mia voleva essere soltanto una battuta goliardica, Sandu Shengshou», si difese l'altro uomo, iniziando a sudare freddo non appena Jiang Cheng gli rivolse uno sguardo tagliente. 

«Sono certo che il Capo Clan Jiang sia perfettamente in grado di cogliere la nota ironica nelle vostre parole, non v'è dunque motivo di sentirsi tesi», Lan XiChen s'intromise giusto in tempo per placare i bollenti spiriti di Jiang Cheng, prendendo allo stesso modo le sue parti dinnanzi a tutti gli altri Cultori.
Lan XiChen conosceva bene quegli uomini, i quali nutrivano la massima fiducia nei suoi riguardi: in lui vedevano ancora l'intramontabile integrità della Prima Giada di Lan.

Ancor prima che suo fratello minore nascesse, gli occhi del mondo della Coltivazione si erano tutti posati su Lan XiChen, che sin dalla più tenera età fu in grado di assorbire ogni singolo insegnamento che gli venne impartito da Lan QiRen, per poi perpetrarli lui stesso una volta divenuto un adulto.
Suo zio provava per lui una stima ineguagliabile, un livello che soltanto WangJi era riuscito a raggiungere, mentre gli altri Capi Clan riconoscevano e ne invidiavano l'autorità e l'impareggiabile benevolenza.

La sua guida, un suo consiglio, la sua protezione e soprattutto la sua amicizia erano tra i tesori più inestimabili che qualcuno fosse in grado di conquistare, un gioiello fatto di pura fiducia e lealtà.

Soltanto una persona osò infrangere quel raro ed insostituibile legame, il cui nome veniva sempre accompagnato da un pesante insulto: "figlio di una prostituta".

«Che sia in grado di coglierla non è impossibile, ma non sarebbe capace di riderci sopra», Nie Huaisang maledì la sua irrefrenabile lingua non appena si rese conto di aver espresso quel pensiero ad alta voce.

The Rise of the Yiling Laozu (Mo Dao Zu Shi FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora