Capitolo 4-3

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Jin Ling correva a perdifiato per il bosco, accompagnato dagli altri membri del suo Clan, i quali gli stavano dietro a fatica.
Il loro nuovo Capo Clan era decisamente molto più agile ed allenato di loro, sia nella corsa che nel tiro con l'arco, non era un caso che la grande maggioranza dei punti raccolti in quella competizione fossero stati guadagnati da lui stesso.
Eppure, quando i segnali luminosi del Clan Nie si levarono in alto, il giovane Jin provò uno strano stato di smarrimento.

Non capiva cosa lo allarmasse: lui in persona aveva stabilito le regole di quella nuova competizione, dove era previsto che il suo Clan dovesse arrivare almeno al secondo posto. Dunque perché continuava a correre come un folle e a colpire tutto ciò che gli capitava sotto tiro? Era da considerarsi un miracolo l'aver centrato soltanto i propri bersagli e non averne sfiorato nemmeno uno appartenente alle Scuole avversarie.

«Capo Clan, alla vostra sinistra!», uno dei suoi membri avvistò un bersaglio sul fianco della piccola montagna che delineava il limite della loro area di caccia.
Jin Ling recepì al volo quell'informazione ed imbracciò immediatamente il proprio arco.
La freccia partì ad una velocità assurda, trapassando il sacco imbottito di paglia e fogliame con una facilità inaudita.
Le sue capacità di arciere erano migliorate a vista d'occhio e con l'ausilio del nuovo arco Jin Ling appariva letteralmente inarrestabile.
Il fiato sembrò mancargli per un solo istante, dovendosi fermare in un punto imprecisato del bosco, arrestando di conseguenza la corsa degli altri discepoli Jin. 

«Capo Clan, vi sentite bene?», domandò un altro giovanotto, il quale appariva grosso come un uomo adulto mentre in verità era addirittura più giovane dello stesso Jin Ling.

«Non è nulla, ma ho bisogno di fermarmi almeno per qualche istante», tutti e dodici i partecipanti della Scuola Jin annuirono comprensivi, mentre il loro Capo Clan si guardava attorno nel tentativo di orientarsi.
«Quanti obiettivi ci restano? Ho perso il conto a forza di correre», chiese, preoccupato che la sua memoria avesse iniziato a vacillare.

«All'incirca, altri sessantadue. In totale, abbiamo piazzato cinquecento sessanta quattro obiettivi per  ciascuna Scuola. Ne abbiamo portati a segno ben cinquecento due, per adesso», Jin Ling alzò entrambe le sopracciglia, incredulo.

«Siete formidabile, Capo Clan!», questo ed altri complimenti si levarono nel tetro silenzio di quella foresta, rotto talvolta dal rumore delle frecce che venivano scoccate in lontananza dai loro avversari.

«Mettete da parte queste smancerie, d'accordo? Prima di ogni cosa, ricordatevi che la competizione non è ancora giunta al termine e che le altre Scuole devono avere l'occasione di poterci raggiungere o addirittura superare», i discepoli Jin annuirono contemporaneamente alle parole del loro Capo Clan, come fossero un unico essere vivente.
«Bene, adesso dividetevi: gli altri obiettivi dovrebbero trovarsi da queste parti, ma sono molto più nascosti rispetto a quelli precedenti», non appena terminò di parlare, un segnale luminoso appartenente alla Scuola Jiang si levò in alto, dando così la carica necessaria ai discepoli Jin di allontanarsi velocemente dal loro Capo Clan.
Una volta rimasto solo, Jin Ling cercò un posto dove potersi sedere e riposare ancora. Dopo più di trecento obiettivi colpiti con le proprie frecce, non si era fermato per un solo istante ed ora risentiva pesantemente degli effetti dello sforzo compiuto.
«Le mie gambe...», tirò su le proprie vesti, scoprendo un polpaccio che prese subito dopo a massaggiare. Provò un po' di vergogna nel sapersi ancora troppo debole rispetto ad altri Capi Clan o ai loro discepoli.
Durante la competizione, gli era capitato di vedere i membri del Clan Lan in azione: possedevano una resistenza fisica da spavento, e ogni loro singolo colpo era impeccabile.
Jin Ling  provò invidia delle strabilianti doti dei discepoli Lan in passato, poiché non furono in pochi a fargli credere che non sarebbe mai divenuto un Cultore capace o qualcuno con un minimo di talento. Jin Ling si schiaffeggiò la faccia un paio di volte, provando a riacquistare la propria lucidità. Sistemò le vesti e si rimise in piedi, pronto a centrare gli obiettivi mancanti al Clan Jin. Fortunatamente seppe come giocare di strategia, salvando i quattro anelli attaccati alla sua cintura ed impedendo ad altri di confiscarglieli. Prima ancora di potersi muovere in una qualsiasi direzione, qualcuno gli apparve alle spalle e cercò di atterrarlo.

The Rise of the Yiling Laozu (Mo Dao Zu Shi FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora