Capitolo 4: TRAPPOLA

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Wen Ning se ne restò nascosto nel bosco come gli era stato detto di fare, obbligato a non farsi vedere da nessuno a Lanling, men che meno da Jiang Cheng.
Il Generale Fantasma aveva intuito che, nonostante tutto, al Capo Clan Jiang non avrebbe fatto piacere rivederlo.
In special modo se in compagnia del Corpo Originale di Wei WuXian.
E parlando di quest'ultimo, si chiese perché ci stesse mettendo così tanto nel riconsegnare il campanello d'argento al giovane Maestro Jin.

Si corresse...avrebbe dovuto dire: al neo Capo Clan Jin.

Per quanto ne avvertisse sempre l'urgenza, non riuscì a versare nemmeno una lacrima, mentre i sensi di colpa lo schiacciavano come fossero un'intera montagna che gravava sulle sue spalle da quasi vent'anni.
Jin ZiXuan, il padre di Jin Ling, perse la vita a causa sua.
Wen Ning l'aveva ucciso, non importava se avesse perso il controllo di sé stesso o fosse sotto l'influenza di una magia oscura e maligna, niente al mondo avrebbe mai potuto lavare via quel sangue dalle sue mani da cadavere feroce.

I suoi pensieri si spostarono immediatamente sullo stesso Jin Ling, e Wen Ning non poté impedire a sé stesso di chiedersi se il ragazzo l'avesse mai odiato tanto quanto aveva odiato Wei WuXian per la sua perdita.

Perché così era stato: tra lingue velenose e una propaganda di terrore ingiustificata nei riguardi di Wei Ying, dall'esatto momento in cui il miscuglio di suoni e rumori che venivano fuori dalle bocche delle persone iniziarono a mutare in parole, frasi ed infine in vere e proprie sentenze alle orecchie di un Jin Ling bambino, questi si ritrovò ad assorbire tutto quell'odio e a farlo proprio.

Due anni addietro, però, quell'odio mutò nuovamente forma, trasformandosi in pura e semplice confusione.
Nessuno poteva minimamente immaginare cosa si celasse nella testa di quel povero ragazzo nello scoprire che nel corpo suo lunatico parente, Mo Xuanyu, si trovasse in verità l'anima dell'uomo che per quasi tutta la sua vita aveva imputato come il solo ed unico assassino dei suoi genitori.
Chi o quale fosse stato il mezzo che strappò via le loro vite, non aveva importanza.

Pensando al presente, invece, un ulteriore cambiamento era avvenuto: Jin Ling era diventato un uomo, e come tale aveva iniziato ad ascoltare molto di più il proprio cuore e la propria mente che le parole che gravitavano nell'aria di chi era estraneo alla sua vita.

«Wen Ning!», il Generale Fantasma scattò sull'attenti non appena la voce di Wei WuXian lo richiamò. Quest'ultimo comparve da dietro alcuni alberi, mentre si guardava attorno circospetto, prima di raggiungere l'amico.

«Wei Gongzi, avete restituito il campanello al Capo Clan Jin?», nel mentre che poneva quella domanda, Wen Ning consegnava a Wei WuXian dei talismani realizzati precedentemente da Wu Hui.
I tre avevano formulato un piano semplice nella struttura, ma possibile nel fallimento, poiché non vi erano precedenti che potessero confermare la riuscita o la disfatta di tale impresa.

(...)

I due oggetti che Wen Ning aveva recuperato dagli appartamenti privati di Jin Ling, passarono quasi subito nelle mani di Wu Hui, il quale eseguì degli Incantesimi potenzianti sia sul campanello d'argento di Jin Ling che sul nastro frontale di Lan SiZhui.
L'energia Spirituale di Wu Hui accelerava l'intero processo, ma non fu comunque abbastanza rapido per poter riconsegnare i due oggetti in tempo per la fine della Cerimonia di Successione.

«A quest'ora, dovrebbe già essere finita», Wei WuXian non poté impedire a quelle parole di uscirgli di bocca, con un tono così cupo da sembrare che fosse a un funerale.

The Rise of the Yiling Laozu (Mo Dao Zu Shi FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora