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Quando mi sveglio ci metto qualche secondo per realizzare dove sono. Poi mi ricordo tutto, sono a Los Ageles per cominciare una nuova vita con mia madre, e Zac è morto. Mi stiracchio e mi stropiccio gli occhi, poi sguscio fuori dalle lenzuola; al contrario della città in cui vivevo prima, qui fa caldo e non mi serve il piumone. Un po' mi manca quel caldo e ingombrante rifugio che mi copriva dalla testa ai piedi, mi dava un senso di sicurezza e pace. Certo però è meglio svegliarsi e non doversi vestire di fretta a causa dei brividi di freddo che ti percorrono interamente. Scendo in cucina dove c'è mia madre intenta a prepararsi un caffè, quando mi vede dice "buongiorno, come mai già sveglia? Sono solo le 8.25" alzo le spalle e le rispondo "potrei fare la stessa domanda a te, che in più sei vestita di tutto punto" indossa una gonna blu al ginocchio e una camicetta color crema, il tutto abbinato ad un paio di decolettè blu, i capelli sono raccolti in una coda ben tirata. Sorride e dice "devo fare un salto in ufficio, bisogna sistemare alcune faccende. Credo che tornerò questo pomeriggio, pensavo che magari tu potessi cominciare a mettere il naso fuori casa e farti un giro, vedere come sono le cose qui.." In effetti non sembra male come idea, perciò rispondo "si, farò così" mia madre sembra contenta della mia scelta, probabilmente vuole che mi ambienti e che mi trovi bene qui. "Ah mamma, volevo chiederti.. quando cominceró a frequentare la nuova scuola?" Chiedo, "comincerai giá lunedì, quindi se vuoi potresti prenderti qualcosa di carino per il primo giorno, anche se hai già molti vestiti. Ecco, tieni, ti lascio dei soldi" dice appoggiando 40dollari sul bancone della cucina. Lunedì è domani. Ho meno di 24ore per prepararmi psicologicamente. Un po' di ansia mista a panico si insedia in me, ma cerco di non farci troppo caso. "Ora devo proprio scappare, ci vediamo presto tesoro" dice mia madre dandomi un bacio sulla guancia, io ricambio e poi, quando sento chiudere la porta, salgo in camera. Apro la porta finestra ed esco sul balcone, per sentire la temperatura. Fa caldo, rientro per decidere cosa indossare. Opto per un paio di pantaloncini verde mela e una maglietta a maniche corte bianca, molto semplice. Ci abbino le mie allstar bianche e una collana pendente con un ciondolo dello stesso colore dei pantaloncini. Lascio i capelli che sono mossi, sciolti e vado in bagno, mi dò una truccata veloce, mi infilo gli occhiali da sole, quelli regalatimi da Zac ed esco di casa. Percorrendo il vialetto mi guardo intorno ed osservo la schiera di ville simili alla nostra che si affiancano. Poi alzo lo sguardo e osservo il cielo, è davvero una giornata meravigliosa, il cielo è limpido, macchiato qua e là da poche nuvole candide. Dopo qualche difficoltà a trovare la strada giusta, arrivo in centro; è molto carino, pieno di negozi interessanti. Decido di puntare su quelli di abbigliamento ed entro in uno la cui vetrina mi attira molto. Comincio a farmi largo tra i vestiti e prendo alcune cose che mi piacerebbe provare. In fondo al negozio, vicino ai camerini, noto una parete piena di accessori e decido di avvicinarmici, per guardare se c'è qualcosa di interessante. Una ragazza dai lunghi capelli biondi, vestita in modo molto esagerato; con un vestitino corto, scollato e stretto, mi guarda in modo schifato e dice in tono altezzoso "spero tu non voglia comprare quegli orrendi vestiti, lo spero davvero per te" la sua voce è stridula, da gallina, e io rimango stupita da tanta maleducazione. "Non tutti hanno gli stessi gusti in fatto di vestiti e non a tutte piacciono i vestitini da barbie e i quintali di trucco" mi limito a dire. La ragazza sconosciuta lancia un grido di stupore misto a rabbia. Decido di non cercare più tra gli accessori, sopravviverò senza, mi volto e faccio per andarmene quando... mi ritrovo catapultata per terra. La stronza mi ha fatto lo sgambetto. Se ne va ridendo in modo esagerato. Faccio per alzarmi quando un ragazzo alto e dai bellissimi occhi azzurri si avvicina porgendomi la mano. Gliel'afferro e mi tiro su, scrollandomi i vestiti. Il ragazzo sorride e dice con tono educato "piacere, Nash! mi dispiace che ti abbia fatta cadere ma a volte la mia amica reagisce in modo esagerato, soprattutto se qualcuno riesce a tenerle testa. Comunque, non ti ho mai vista da queste parti, come mai?" ha un sorriso contagioso e ricambio "ho notato il suo comportamente un tantino esagerato. Comunque mi chiamo Aria e non mi hai mai vista in giro perchè mi sono traferita ieri dal North Dakota" dico, lui passandosi una mano tra i capelli castano chiaro tenuti leggermente lunghi dice "ah però, un bel cambiamento! comunque ora devo andare, Alison mi sta mandando occhiate di fuoco, ci vediamo in giro Aria" si gira e esce dal negozio, seguito da Alison la strega. Nonostante Alison, sono contenta di questo incontro, Nash infatti è stato molto gentile con me, anche senza conoscermi, e spero davvero che nella mia scuola le persone siano come lui. Mi avvio nel camerino per provare qualche vestito. Alla fine scelgo un bel completo da mettere domani, nonostante io abbia già migliaia di vestiti; una camicetta senza maniche bordeaux che ha delle mini borchiette argentate sul colletto, un paio di pantaloncini corti a vita alta in jeans scuro e, nel caso facesse fresco, un giacchino di jeans corto. Pago tutto alla cassa e metto la borsa di plastica colorata in cui hanno riposto i miei nuovi acquisti nello zainetto. Visto che è ancora abbastanza presto, le 14.47, decido di andare alla spiaggia per vedere com'è il mare. In pochi minuti ci arrivo, la sabbia è chiara e i granelli sono fini, quasi setosi, così decido di fare una passeggiata a piedi nudi. Mentre passeggio osservo il mare, l'acqua è limpida e calma, interrotta solo qualche rara volta da basse onde che pigramente raggiungono la riva per poi trasformarsi in schiuma bianca e spumosa. A Zac sarebbe decisamente piaciuto stare qui, avrebbe fatto lunghi bagni e migliaia di fotografie. Poso un momento le scarpe sulla sabbia e tiro fuori dallo zaino la sua macchina fotografica, mi inginocchio e scatto una foto al mare, nel miglior modo di cui sono capace. Poi guardo il mio lavoro e non è poi così tanto male, basterà lavorarci un po' su, anche se non riceverò più lezioni dal maestro migliore, dovrò cavarmela da sola anche in questo. Scaccio via questi pensieri e mi avvio verso casa, si sta facendo tardi e devo ancora disfare i bagagli, sarà sicuramente divertente visto che ho un'intera cabina e tutto lo spazio per organizzare i vestiti come più preferisco. Arrivata a casa faccio un salto in cucina e bevo un bicchiere d'acqua, dopo magari mangerò qualcosa. Mamma ancora non è arrivata, così salgo in camera, appoggio il completo nuovo sulla grande poltrona verdeacqua chiaro e poi comincio a sistemare il resto dei vestiti; dopo quasi un'ora sono a buon punto; ho appeso i vestitini e la marea di gonne che possiedo all'inizio della parete di destra mentre al fondo della stessa nel poco spazio che rimane fatto di cassetti, ho riposto l'intimo e tutti i costumi, mentre nei ripiani sulla parete frontale ho appoggiato tutte le t-shirt e le canotte. All'inizio della parete di sinitra ho appeso tutte le cose un po' più eleganti e al fondo della stessa, in dei cassettoni ho messo i jeans e i pantaloncini corti. Al centro della stanza, su una grande isola di metallo, ho ordinato nel modo migliore possibile le scarpe. Sono molto soddisfatta del mio lavoro, in questo modo anche se la mattina sarò di fretta non uscirò vestita come una pazza. Sento la porta d'ingresso aprirsi e corro sotto per andare a salutare mia madre, "tesoro sono a casa! ed ho portato a casa la pizza per cena!" dice mentre compaio dalle scale, "ottimo, sto morendo di fame!" dico andando in cucina e sistemando sul bancone due bicchieri, della coca cola e una rotella per tagliare la pizza. Ci sediamo una di fronte all'altra e mangiamo di gusto la nostra pizza, mamma si è ricordata di prendere la mia preferita, quella con il peperoncino sopra. "Allora, com'è andato il primo giorno di lavoro?" chiedo pulendomi la bocca dal pomodoro "alla gande, sono stati tutti gentili e amichevoli, ho un ufficio tutto mio all'ottavo piano con una grande finestra che affaccia sul mare, è magnifico" dice mia madre con sguardo sognante. Sono contenta di tutto questo entusiasmo, dovrà passare la maggior parte del suo tempo in ufficio o comunque al lavoro, quindi meglio vi si trova meglio è. "a te invece com'è andata la giornata? com'è il centro? hai conosciuto qualche ragazzo?" solitamente avrei raccontato tutte queste cose a Zac ma visto che non posso più farlo, dovrò abituarmi a confidarmi con lei "ho fatto un giro in centro, c'erano davvero dei negozi interessanti e ho comprato un completo molto carino per domani. Sempre nello stesso negozio ho conosciuto un ragazzo e una ragazza. Alison, così si chiamava la ragazza, era davvero odiosa, mi ha spinta a terra senza motivo ma non me la sono presa più di tanto, si vedeva che era una ragazza stupida. Nash invece, il ragazzo, è stato molto gentile, mi ha aiutata ad alzarmi ed abbiamo scambiato due parole, era molto simpatico" concludo il mio discorso bevendo un po' di coca cola. "Bhe, quella ragazza è stata davvero scortese, da quando si butta a terra una persona che non si conosce? Per fortuna c'era questo Nash. Gli hai per caso chiesto che scuola fa? Magari la stessa che frequenterai tu" non ci ho pensato, in effetti avrei dovuto, sarebbe stato carino cominciare la scuola con almeno un conoscente "non ci ho proprio pensato, e comunque è molto improbabile, con tutte le scuole che ci sono a Los Angeles" dico mentre mi alzo per buttare il cartone di pizza nella spazzatura. "Tesoro, ora vado a farmi un bel bagno caldo e poi penso che andrò a letto, sono esausta" dice mamma mentre le trattiene a fatica uno sbadiglio. Mi scappa un sorriso, sembra quasi una bimba "va bene, buonanotte allora" le dico anticipandola e salendo in camera. Prendo dall'armadio un paio di legghins e una canotta sportiva, poi raccolgo lo zainetto da terra e lo appoggio sul letto, mentre mi ci siedo anche io. Lo apro, prendo un respiro profondo e ne estraggo il mio paio di scarpette; eccole nella loro perfetta imperfezione, sulla punta la stoffa è tutta rovinata e i nastri per legarle tutti sfilacciati. Mentre raccolgo i capelli in uno chignon vado nella stanza della danza. Una volta entrata mi siedo sul pavimento e indosso prima il salvapiede di silicone e poi le scarpette. Mi avvicino allo stereo e faccio partire una dolce melodia per il riscaldamento; lavoro alla sbarra per un po', giusto per riscaldare i piedi e i muscoli. Poi vado al centro della stanza e comincio a fare delle pirouettes en dedans e en dehors. Poi passo ai fouettés. Continuo a provare, senza fermarmi, ancora e ancora. La mia prima insegnante diceva sempre "se non ti viene la prima volta, riprova una seconda volta. Se non ti viene alla centesima, ci riuscirai alla centounesima. L'unico modo per raggiungere la perfezione è provare, andare avanti anche all'infinito se serve" ed è così che faccio da 12anni. Guardo l'ora, le 22.17, non mi ero accorta di essere qui da tanto, quasi tre ore, ma come dice mia madre, quando ballo mi isolo, entro nel mio mondo, e mi rendo conto che ha ragione. Spengo la musica ed esco dalla stanza, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, mi lavo anche i capelli e li asciugo velocemente, sperando che domani non siano un completo disastro. Punto la sveglia alle 6.30, è presto ma ci tengo ad arrivare puntuale almeno il primo giorno. è quasi mezzanotte quando mi metto nel letto. Mi rigiro tra le lenzuola per quella che sembra un'eternità, non riesco a dormire, sono troppo agitata al pensiero di domani. Decido di alzarmi per andare a prendere il cellulare e le cuffiette sulla scrivania, magari in questo modo riesco a prendere sonno, penso. Decido di ascoltare la playlist con le canzoni rilassanti, parte All of me di Jhon Legend. Che storia d'amore perfetta quella descritta dalla canzone, un giorno vorrei averla anche io. Mi trovo stupita dai miei stessi pensieri, non sono mai stata di quelle ragazze che pensa a cose come l'amore e le relazioni, certo ne ho avute anche io un paio, ma niente amore leggendario o cose del genere, insomma preferisco avere un buon gruppo di amici, con i ragazzi sono sempre andata d'accordo. Poi ora solo il pensiero di innamorarmi, non credo sia possibile, ho il cuore forse irrimediabilmente spezzato. La canzone finisce, e così i miei pensieri, mi addormento ascoltando Heal di Tom Odell.

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