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La luce penetra dalle tapparelle semiaperte della mia camera e alla fine mi decido ad uscire dal mio rifugio di lenzuola. Prendo il cellulare per guardare l'ora, le 11.27. Rimango un po' stupita, è strano che io dorma così tanto ma in effetti avevo un po' di ore di sonno arretrate. Dopo essermi data una lavata veloce apro le porte del mio paradiso-cabina-armadio e scelgo cosa mettere. Non importa se saremo solo io e mamma quest'anno, devo vestirmi bene. Alla fine scelgo una semplice gonna a vita alta in pizzo blu e una camicetta rosa antico. Infilo un paio di decolettè blu. Poi raccolgo i capelli in un morbido chignon da cui lascio uscire delle ciocche e infilo in paio di orecchini pendenti. Scendo le scale e il profumo di ieri si è nettamente accentuato. Arrivo in cucina e noto che anche mia madre ha scelto di vestirsi bene; un morbido vestito nero con una cintura color crema e un paio di decolettè dello stesso colore della cintura, che illuminano il completo. I lunghi capelli color cioccolato sono tenuti sciolti, e le ricadono in morbide onde sulla schiena. "Sei bellissima" le dico restando dall'altra parte del bancone, lei si gira sorridendomi "grazie tesoro, tu sei stupenda" dice e quasi le scappa una lacrima. Mi avvicino a lei e l'abbraccio. "Allora, che dici se pranziamo? Sono solo le 12.40 ma sto morendo di fame" dice mamma interrompendo l'abbraccio. Annuisco e prendo il piccolo vassoio che mi sta porgendo. Mi avvio in cucina e mi siedo al mio posto. Il pranzo passa abbastanza veloce e in modo piacevole; mamma si è superata e tutte quello che abbiamo mangiato era molto buono. Abbiamo chiacchierato di molte cose; il lavoro, la scuola, la danza, los angeles. "Tesoro, è da tutta la mattinata che te lo voglio chiedere, quello splendido girocollo da dove spunta fuori?" mi chiede prima di mettersi in bocca un cucchiaio di panna cotta ai frutti di bosco. Quasi mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo e dopo un paio di colpi di tosse dico "me l'ha regalata un mio amico, sai, ieri ci siamo scambiati tutti i regali da Emily" dico e credo di essere diventata rossa. "Cameron?" di nuovo rischio di strozzarmi "si, lui" ammetto e non so come mai, mi nasce un sorriso involontario "è stato molto dolce" dice. Dopo aver sparecchiato e sistemato i piatti nella lavastoviglie vado un attimo in camera per controllare il cellulare, ci sono un paio di messaggi.
*Buonissimo Natale Aria! Ci vediamo domani in spiaggia, mi manchi già♥ -Emily*
*Buon Natale ballerina, devi ancora farmi vedere le foto che ci hai fatto ;) -Calum*
Sto per aprire gli altri messaggi quando il telefono comincia a vibrarmi tra le mani, una chiamata. Rispondo portando il cellulare all'orecchio. "BUON NATALE ARIAAA" le urla di Lily mi rimbombano nell'orecchio e sono costretta ad allontanare un po' il cellulare. Scoppio a ridere "buon Natale anche a te, divertita dai cuginetti?"
"Moltissimo, abbiamo giocato tanto e mi hanno fatto anche tanti regali! Ora scusa devo andare perchè c'è mio fratello che mi sta minacciando, ciao Aria ancora buon Natale!" dice e io la ringrazio e le auguro lo stesso "scusala, mi ha obbligato a chiamarti" sento la voce di Cameron e quasi casco dal letto, mi aspettavo che avrebbe chiuso la chiamata. "Non preoccuparti, mi ha fatto piacere" dico cercando di non avere un tono troppo sorpreso. "Ora devo andare. Buon Natale, pulce" dice e mi immagino il suo sorriso in questo momento. "Buon Natale anche a te" dico e, dopo qualche secondo, riattacco. Non so da dove sia saltato fuori questo suo soprannome ma non credo mi piaccia. Cioè detto da lui non è poi tanto male, il suo tono, non so lo fa sembrare carino. Però spero che nessun altro cominci a chiamarmi così. Scuoto la testa e torno di sotto. Mia mamma è in salotto, seduta sul divano. Sembra serena e spero davvero che lo sia, non abbiamo più parlato dell'accaduto, ma questo non mi sembra di sicuro il momento, la giornata per parlarne. Mi siedo accanto a lei, che mi avvolge un braccio intorno alle spalle. "Sei così bella, sono così fiera di te, sai?" dice guardandomi. Queste parole mi colpiscono, entrano in profondità e una scarica mi attraversa la schiena interamente. Sorrido e quasi mi emoziono, così per cercare di scacciare il groppo che mi si è formato in gola l'abbraccio. "Tesoro, ecco il tuo regalo." mi porge una scatola avvolta in una carta rossa e un fiocco color panna. Lo afferro e lo scarto, con cautela. Rimango a bocca aperta. Sono senza parole, non riescono proprio ad uscire. Un bellissimo, mervaglioso paio di Grishko. Sono bellissime e di sicuro devono essere costate un occhio della testa. Quasi scoppio a piangere. "Le tue ormai sono tutte rovinate, fai tanti allenamenti così ho pensato di prendertene un altro paio" dice ricambiando il mio abbraccio. La stringo ancora un po' a me "grazie" dico tirando su con il naso. Dopo un bel po' di minuti ci sciogliamo dal nostro abbraccio. Mi alzo dal divano e recupero da sotto l'albero il suo regalo. Glielo porgo mentre le si illuminano gli occhi, non se lo aspettava. Lo scarta con cura e sorride quando vede la copertina ancora perfetta del suo libro. "Adoro Frost, grazie tesoro" dice continuando a rigirarsi il libro tra le mani. Rimaniamo ancora un po' sul divano, poi decidiamo di fare una passeggiata. L'aria è tiepida e si sta bene all'aperto.

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