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Siamo sul divano da ormai un quarto d'ora quando qualcuno suona al campanello. "Bisogna andare ad aprire il cancelletto, Aria vai tu?" chiede Emily, è sempre la solita pigrona. Alzo gli occhi al cielo mentre mi tiro su svogliatamente dal divano e mi avvio verso la porta. "Va bene, la lascio direttamente aperta così non dovremo fare avanti e indietro continuamente" dico uscendo nel vialetto "ottima idea" mi urla Hanna. Arrivo davanti al cancelletto; un bel gruppo di ragazzi e ragazze, almeno una dozzina, vestiti in modo elegante stanno aspettando. Sembrano felici ed eccitati per quella che sarà una grande festa. "Ciao ragazzi, siete i primi ad arrivare" esordisco aprendo loro il cancello. "Fantastico, avremo i posti migliori" dice il primo ragazzo della fila scherzando. Mi faccio da parte per farli passare. "Ehi, Aria!" rimango a bocca aperta quando me lo ritrovo davanti; è decisamente più alto di me ed ha decisamente un bel fisico e un altrettanto bel sorriso. È vestito in modo elegante; un paio di jeans scuri e una camicia chiara, dalle maniche arrotolate fino al gomito e una cravatta nera. "Ehi, Jackson!" dico riprendendomi dal mio stato sorpreso "com'è piccolo il mondo, conosci il padrone di casa?" mi chiede un po' spaesato ma allegro, in effetti sono stata io ad accoglierli. "Si, è uno dei miei migliori amici, tu lo conosci?" dico sorridendo. "Non molto bene, ma conosco Luke e Calum, siamo nella stessa squadra di lacrosse" dice ricambiando il sorriso. Vorrei affondare il dito nelle sue fossette, sono così tenere e marcate, ma ovviamente non lo faccio. "Lacrosse?" chiedo, non so di cosa si tratti "è uno sport, hai presente quello che si gioca su erba con le racchette? Dove bisogna fare gol..?"
"Ah si, una volta nella mia vecchia scuola mi obbligarono a giocare, per poco non mi ruppi un braccio" dico annuendo, nonostante il piccolo incidente era stato molto divertente giocarci. "Nella tua vecchia scuola?" chiede. "Si, mi sono trasferita qui a... metà novembre dal North Dakota" mi prende una fitta allo stomaco ricordando novembre, quel maledetto 12novembre in cui la mia vita è cambiata per sempre. Lui sembra accorgersi che qualcosa non va "ehi, va tutto bene?" il suo tono è leggermente preccupato. Annuisco forzando un sorriso. Il suo sguardo però è ancora preoccupato. Cerco di scacciare via quei terribili ricordi, non voglio che questo ragazzo così simpatico pensi che io sia depressa o cose del genere. Allargando il sorriso dico "ti va di rientrare? I tuoi amici si staranno chiedendo dove sei finito" annuisce porgendomi un braccio. Glielo afferro e percorriamo il vialetto a braccietto, ridendo. "Così hai già conosciuto quel coglione di Whittemore!" esclama Luke vedendoci entrare "ma sta zitto Hemmings, sono un bravo ragazzo" dice Jackson tirando un pugnetto a Luke. Si allontanano, continuando a scherzare. "Sono un bravo ragazzo!" sento mimare alla mia sinistra e sobbalzo dallo spavento. Cameron è appoggiato allo stipite della porta e mi osserva mentre fa il verso a Jackson. "Che c'è Cameron, non sarai mica geloso?" dico sfidandolo. Lui si avvicina pericolosamente a me, facendomi andare contro la parete. Ma è possibile che ci siano sempre degli ostacoli dietro di me? "Non immagini quanto" sussurra a pochi millimetri dalle mie labbra prima di andarsene. Rimango contro la parete, cercando di prendere fiato. Emily arriva dalla cucina porgendomi un bicchiere colmo di una bevanda rossa, terribilmente invitante. Ne butto giù qualche sorso, è squisita, dolce e sa di ciliegia. "Ma dov'eri finita? Sei andata ad aprire il cancello e sei sparita!" mi chiede Emily curiosa. Scrollo le spalle "mi sono fermata a chiacchierare con Jackson". Emily spalanca la bocca "Jackson? Jackson Whittemore?!" "Si, cosa c'è di male?" chiedo in tono un po' irritato. "Di male? Assolutamente niente, anzi! Tu non lo sai perchè sei arrivata da poco ma lui nella nostra scuola è letteralmente un Dio! Tutti i ragazzi vogliono essergli amici e tutte le ragazze vorrebbero anche solo andarci a letto, e il bello è che lui non si è mai filato nessuna! Almeno fino ad ora.." dice tirandomi una gomitata. Sbuffo "non è minimamente interessato a me, è solo un ragazzo gentile" "pensala come vuoi, ma non credo proprio sia così" dice avviandosi verso il salone. Perchè un ragazzo e una ragazza non possono semplicemente parlare ed essere amici senza che non ci sia niente sotto? Non riesco a capirlo. "Comunque, viene nella nostra scuola? Perchè non l'ho mai notato?" chiedo "si, fa quinta. Non l'hai mai visto perchè è sempre circondato da un sacco di gente" dice Emily sghignazzando. Dopo aver fissato per un po' la gente che continua ad entrare dall'ingresso vado nel salone, il cuore della festa. Se già all'entrata la musica era alta, qui è ad un volume quasi insopportabile. È arrivata davvero un mucchio di gente; alcune persone sono nel centro della stanza e ballano in modo scatenato, altre sono sedute sul divano o sulle sedie e sorseggiano dai loro bicchieri di plastica rossa. In un angolo della stanza si sta svolgendo un torneo a coppie di beer-pong. "Vuoi giocare?" chiede Nash affiancandosi a me. Ci penso su un po', ho promesso a me stessa e soprattutto a Zac che avrei partecipato a questa festa, non solo assistito come spettatore, così alla fine annuisco. "Sappi però che sono una schiappa" avverto Nash in tono divertito, "non importa, ci sono già io che sono bravissimo" dice strizzandomi l'occhio. Raggiungiamo il tavolo. "Gente, fate largo! Io e la signorina vogliamo giocare!" esordisce Nash cominciando a sistemare dei bicchierini stracolmi di birra. Davanti a noi si posizionano due ragazzi che non ho mai visto. Uno è alto e magro e ha dei corti capelli arancio carota, mentre l'altro molto più basso li ha lunghi e scuri. Sono una buffa coppia. "Okay, cominciamo!" dice Nash lanciando una pallina. Centra subito uno dei bicchieri dall'altro lato del tavolone così i nostri avversari sono obbligati a bere. Dopo qualche tiro e alcuni consigli da parte di Nash ci prendo la mano, riuscendo a fare qualche centro. Il tasso alcolico si è visibilmente alzato. La partita si sta facendo decisamente divertente; ogni coppia insulta in modi strani l'altra e ad ogni centro eseguiamo balletti bizzarri. Un po' di gente si è raccolta intorno al tavolo e ci osserva divertita. Tra di loro c'è anche Cameron che non ha ancora smesso di fissarmi. Stanno cominciando ad irritarmi questi suoi continui cambi di comportamento. Alla fine io e Nash vinciamo la partita e esultando ci battiamo il dieci. "Da oggi sei la mia compagna di gioco preferita!" mi urla mentre se ne va con Emily. "Sei ubriaca?" mi chiede Cameron sghignazzando "no" mi limito a dire in tono acido. Forse sono stata troppo scortese ma non riesco più a reggere i suoi giochetti. "Vuoi fare un'altra partita?" chiede continuando a prendermi in giro "assolutamente no, voglio ballare!" dico indicando il centro della stanza "nono, io non ballo" "fa' come vuoi" dico avviandomi verso l'ammasso di persone che si scatenano. La canzone che sta rimbombando in tutta la stanza è veloce e ritmata. Comincio a muovermi a tempo di musica. "Bella, vero?" sento dirmi all'orecchio. Mi spavento, ero assorta completamente nel mio mondo e non ho visto Jackson arrivare. "Si!" urlo per contrastare il volume alto. Continuiamo a ballare uno vicino all'altra, ridendo e sorridendondoci. Passano molte canzoni e noi proseguiamo a ballare, canzone dopo canzone. Ad un certo punto noto Cameron in fondo alla stanza, appoggiato alla parete che mi fissa. Sembra..arrabbiato? Non faccio in tempo a decifrare la sua espressione che lui prende per la vita una ragazza poco vestita che gli stava passando davanti e comincia a baciarla, in modo violento, volgare. Spalanco la bocca e mi giro, avviandomi verso l'uscita, ho bisogno di una boccata d'aria. Esco in giardino e mi guardo intorno, cercando un posto un po' isolato in cui sedermi. Il prato è ricoperto di cicche di sigarette e bicchieri usati e qui e lì ci sono dei ragazzi ubriachi che dormono o delle coppiette che si baciano appassionatamente. Alzo gli occhi al cielo disgustata e mi siedo su un muretto che si trova nel giardino sul retro. Mi sfilo le scarpe e le appoggio nell'erba fresca. Sento dei passi dietro di me e spero con tutta me stessa che non sia quello stupido di Cameron, potrei ucciderlo in questo momento. È Jackson, fa il giro del muretto e si siede di fianco a me. "È tutto okay? Sei corsa via come una furia" mi chiede, il suo tono è dolce. "Si, avevo solo bisogno di prendere una boccata d'aria" dico cercando di mantenere un tono tranquillo, ma il mio stomaco che si sta attorcigliando dalla rabbia non aiuta. "Che bel cielo stanotte, non trovi?" mi chiede dopo qualche secondo di silenzio "già, così buio eppure così.. così luminoso" scuoto la testa, accorgendomi della cazzata che ho detto "scusa, ho parlato senza pensare" dico "tranquilla, hai perfettamente ragione" dice a bassa voce. "Ehi, tra pochi minuti sarà mezzanotte, credi sia meglio rientrare?" dice Jackson guardando l'orologio che ha al polso. Annuisco, anche se l'unica cosa che vorrei fare è rimanere qui, in silenzio a contemplare le stelle. Mi porge la mano e mi regge mentre mi infilo le scarpe, poi rientriamo. Sono tutti dentro, riuniti nel salone e stanno facendo il conto alla rovescia "5...4...3..." urlo insieme agli altri "2...1..." Jackson mi sorride "0...Buon 2015!!". Due braccia forti mi prendono per la vita e mi sollevano, facendomi fare un paio di giri. Scoppio a ridere e lo fa anche Jackson, prima di rimettermi a terra. Perdo l'equilibrio sui tacchi e cado in avanti. Jackson prontamente mi afferra, salvandomi per la seconda volta in una giornata. I nostri volti sono pericolosamente vicini, i suoi occhi azzurro cielo puntati nei miei.
"BUON ANNO ARIAA" urla Emily strappandomi dalle braccia di Jackson e stringendomi in un abbraccio che ricambio "buon anno Emily". Dopo aver abbracciato anche Luke, Matt, Calum ed Hanna vado alla ricerca di Nash, ci tengo a fargli gli auguri. Non lo trovo in cucina così salgo al piano di sopra, magari è andato a prendere qualcosa in camera sua. Sento delle voci provenire dalla prima stanza del piano. La porta è socchiusa e una striscia di luce illumina il corridoio buio. "Maledizione sono un coglione! Era con lui, tra le sue maledette braccia!" sento urlare prima che ci sia un rumore strano, come se avesse tirato un pugno alla parete "calmati Cameron! Basterebbe che tu non infilassi la lingua in bocca a tutte le ragazze che passano solo perchè con lei non puoi farlo" è la voce di Nash. Sono confusa e spiazzata, non riesco a decifrare questa conversazione. Torno di sotto, il più velocemente e silenziosamente possibile. Vado in cucina e mi verso un bicchiere di qualcosa, non ho idea di cosa sia ma butto giù, devo calmare i nervi. Ne bevo un altro e un altro ancora, poi esco e torno al mio adorato muretto. Cammino in modo un po' traballante a causa dell'alcol. Mi ci appoggio e guardo il cielo "Buon anno, Zac" sussurro prima di scoppiare a piangere. Due braccia mi prendono per la vita e mi tirano su, prendendomi in braccio. Uno si sposta tenendomi le gambe e l'altro mi regge la schiena, la mano sulla mia nuca ad accarezzarmi i capelli. Non alzo lo sguardo per vedere chi è, il suo profumo è ormai inconfondibile per me. "Ssh, ssh" mi sussura Cameron. Continua a tenermi tra le sue braccia mentre si siede a terra, la schiena contro il muretto. Sembra di essere tornati nell'ascensore, solo che questa volta la persona in lacrime sono io. Rimaniamo così per quelle che potrebbero essere ore. Butto fuori tutte le lacrime che troppe volte ho trattenuto, sgorgano dai miei occhi, incessantemente. Lacrime calde, che portano con loro dolore e confusione per le troppe cose che stanno succedendo. Lui non dice niente, non fa domande. Si limita ad accarezzarmi i capelli con una mano e il fianco con l'altra.

Ehi bellissime!♥
Che ne pensate di questo capitolo?
E del nuovo entrato in scena?! ;)
Purtroppo non sono ancora riuscita ad accedere dal Pc così vi ho messo la foto di Jackson in copertina, ammiratelo ahah.♥
Come sempre se im capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina☆ e un commento, buona notte e tutte♥

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