La sveglia suona e sta mattina gli occhi sono più pesanti del solito, non vogliono saperne di aprirsi. Dopo molta fatica, tuttavia mi alzo; le gambe sono ancora indolenzite dalla lezione di ieri e i muscoli sono duri e in tensione. Mi trascino in bagno e mi lavo il viso e i denti, poi torno in camera. Siccome oggi dovrò "esibirmi" di fronte ai ragazzi, scelgo di indossare un paio di pantaloncini corti in jeans elasticizzato e una canotta a stampa floreale abbastanza attillata, non voglio che mi si alzi e mi dia fastidio mentre ballo. Completo il tutto con le allstar gialle e dei braccialetti dello stesso colore, visto che si intonano alla canotta. Infilo nello zainetto i libri che mi serviranno oggi e le scarpette, poi scendo le scale. "Ciao mamma" dico dandole un bacio sulla guancia "buongiorno tesoro, com'è andata ieri la lezione di danza? Eri talmente stanca ieri che nemmeno abbiamo parlato" dice sorridendo "è stata davvero faticosa, ma è quello che stavo cercando quindi non mi lamento" dico prendendo una barretta ai cereali e addentandola, non faccio mai colazione ma visto che ieri non ho avuto il tempo di cenare, ho un po' di fame. Suonano alla porta "questa dovrebbe essere Emily, meglio che vada" dico sorridendo a mia madre e salutandola con la mano, lei annuisce e ricambia il mio sorriso. "Buongiooorno" esclama Emily appena mi vede, è sempre così allegra e spensierata, vorrei essere anche io come lei, invece mi ritrovo spesso distratta e persa nei miei pensieri. "Giorno, come mai così felice?" le chiedo ridacchiando "è che non vedo l'ora di vederti ballare! La danza mi ha sempre affascinato ma sono sempre stata terribilmente scordinata, poi ovviamente ero un pesce e ho sempre preferito nuotare, ma saper ballare sarebbe stato davvero fantastico" dice saltellando per la strada e muovendo le braccia in modo buffo, scoppio a ridere. "Mi stai per caso prendendo in giro?" dice incrociando le braccia al petto e facendo finta di essere offesa "non mi permetterei mai!" esclamo continuando a ridere. Continuiamo a scherzare fino all'arrivo a scuola, all'entrata c'è solo Nash che quando ci vede abbraccia prima me e poi si coccola Emily "dove sono gli altri?" chiedo "siete un po' in ritardo così gli altri si sono già avviati in classe" annuisco e dopo aver salutato la coppietta con la mano vado in classe. "Ciao Aria" mi saluta Matt quando passo di fianco al suo banco per andare a sedermi al mio posto "ciao Matt". Mi siedo "Ciao Montgomery" la sua voce di primo mattino è ancora più fastidiosa del solito, "ciao Dallas" mi limito a dire senza guardarlo, mentre prendo il libro di chimica dallo zaino "allora, quando ci vediamo per il progetto di arte? Domani? Verso le 18?" chiede Cameron con tono illusorio, non so cosa si aspetti ma di sicuro niente di tutto quello che pensa succederà. "Domani non posso" mi limito a dire, alle 19 ho allenamento e un'ora non basterà di sicuro, anche se lo vorrei tanto "allora facciamo giovedì, però alle 16" mi limito ad annuire "da te, dove abiti?" sbuffo "Avenue of Roses 72". "Avenue of... aspetta ma, non ci abita anche Emily?" chiede un po' sorpreso "si, abitiamo una di fronte all'altra" questa conversazione sta durando fin troppo per i miei gusti, perchè il prof non arriva? "Allora non dovremmo fare troppo baccano" dice sghignazzando. Gli tiro una gomitata e lui scoppia a ridere "non ti scaldare tanto Montgomery, dai" "fottiti Dallas" gli dico. Poi finalmente arriva il prof. Le prime due ore passano in fretta e quando la campanella della ricreazione suona Matt si gira verso il mio banco "allora, pronta per farci vedere quanto sei brava?" mi chiede con un enorme sorriso stampato in volto "pff, ma che mai vuoi che sia? Due giravolte sono capaci a farle tutti" dice Cameron, non posso credere che l'abbia detto, ma visto che so che il suo unico obbiettivo è quello di farmi irritare lo ignoro e rivolgo un sorriso a Matt "si, pronta" "benissimo, Luke ha detto di farci trovare davanti alla porta della palestra" dice Matt e io alzo i pollici, mentre mi alzo dalla sedia e raccolgo lo zaino da terra. Seguo Matt e Cameron fino alla palestra, io ovviamente non mi ricordo la strada nonostante ci sia andata la scorsa settimana per educazione fisica. Arrivati ci sono già gli altri ad aspettarci "ciao ragazzi, Aria pronta?" mi chiede in tono di sfida Luke, annuisco decisa "bene, seguitemi" dice avviandosi lungo un corridoio che non avevo mai notato, arrivati alla sua fine c'è una pesante porta dietro la quale c'è una ripida rampa di scale in discesa, le percorriamo tutte e arriviamo in quello che sembra un seminterrato "ma che razza di posto è?" chiede Emily "l'ho scoperto un giorno per caso, non ci viene mai nessuno" si limita a dire Luke. Ci sono diverse porte ma solo una non è chiusa da un lucchetto, Luke la apre e ci ritroviamo in una stanza in cui c'è un buio pesto "aspettate che cerco l'interruttore... eccolo!" esclama Luke mentre accende la luce. Mi guardo intorno, la stanza è parecchio grande e un po' polverosa, non ci sono finestre e le pareti sono ingiallite, il pavimento è di parquet che fortunatamente non è rovinato, perfetto. Al fondo della stanza sono accatastate delle sedie di plastica e i ragazzi ne prendono una a testa, sedendosi lungo la parete per lasciarmi tutto lo spazio che mi serve. "Allora, che lo spettacolo cominci" dico ridacchiando, mi siedo a terra e tiro fuori le scarpette "cosa sono quelle?" chiede Calum "sono le mie scarpette, no?" dico "si ma sono strane, sulla cima" dice Calum indicandole, scoppio a ridere "sono fatte così, vedi in punta sono dure" dico passandogliene una, lui la prende e se la rigira un po' tra le mani, per poi passarla agli altri che fanno lo stesso "ma deve fare un male cane, è durissima!" dice Matt battendosela sulla testa, scoppio di nuovo a ridere per il suo buffo gesto "non molto, una volta che ci si fa l'abitudine" dico riprendendo la scarpetta e mettendola. Mi alzo e riscaldo un po' i piedi, non voglio assolutamente rischiare di infortunarmi. "Emily, metti una canzone che ti piace" le dico mettendomi in un angolo della stanza "una qualsiasi? Anche moderna?" annuisco e lei tira fuori il suo cellulare e mette Never Coming Down, canzone che adoro. Aspetto un paio di secondi e poi parto, e improvviso un balletto, esagero un po' con dei Gran Jetè e Sissonne ad alta elevazione. Quando la canzone è ormai alla fine mi preparo e dopo aver preso un bel respiro comincio a fare una sequenza di pirouette, una, due, tre... la canzone finisce e sono a 12. Mi fermo e sorrido, cercando di decifrare le espressioni dei ragazzi. Sono tutti a bocca e occhi aperti, "SEI PAZZESCA, PAZZESCA!" urla Emily battendo le mani e buttandomisi addosso per abbracciarmi, scoppio a ridere. Anche gli altri ora battono le mani e mi sento un po' in imbarazzo ma anche molto onorata di averli colpiti, "sei stata fantastica Aria! Come cavolo hai fatto a fare quella spaccata in aria? E tutti quei giri alla fine? Credevo ti si sarebbe svitata la testa dal collo, anche se il tuo corpo girava la testa era sempre rivolta verso di noi!" Esclama Nash entusiasta "ti prego insegnami!! Voglio diventare brava come te" supplica Hanna, dopo un'altra tonnellata di complimenti riesco a smettere di ridere e facciamo un grande abbraccio di gruppo, a cui non prende parte Cameron, che è rimasto immobile, seduto sulla sedia da quando siamo arrivati. Nonostante io sappia che è un coglione, mentre gli altri si apprestano ad uscire dalla stanza, io mi avvicino a lui "ehi Dallas, tutto okay?" chiedo cercando di mantenere il tono più distaccato possibile, lui sembra notarmi solo ora che ho parlato e mette immediatamente il cellulare che aveva in mano e che stava fissando in tasca "non che ti debba importare, comunque si" dice in tono piatto alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta. Che pezzo di stronzo, una persona mostra il minimo interesse verso di lui e Cameron lo tratta di merda. Sento la rabbia montarmi dentro e gli dico, a voce abbastanza alta "infatti non mi importa". Non mi degna nemmeno di uno sgardo e prosegue il suo percorso. Dopo aver ripreso il mio zaino torno su anche io e vedo Nash all'inizio delle scale che mi sta aspettando "ehi ragazza prodigio, tutto bene?" mi chiede notando la mia espressione incazzata "sisi è solo che...è solo che è proprio un coglione!" sentenzio. Mentre lo dico sento qualcosa di strano, all'altezza dello stomaco, ma non ci faccio caso, è la fame, mi basterà mangiare qualcosa più tardi. "Massi lascialo perdere, è che gli mandi il cervello in pappa" mi blocco sulle scale e Nash fa lo stesso serrando la bocca "cos'hai detto Nash? E perchè mai gli farei questo effetto?" lui cerca in tutti i modi di evitare il mio sguardo, poi si limita ad alzare le spalle e proseguire le scale. Decido che non è niente per cui valga la pena indagare e lo raggingo "comunque, come mai in questi giorni Alison non ci è più stata tra i piedi? Credevo fosse innamorata alla follia di te" dico ridacchiando ma in fondo sono preoccupata per Emily, quella è una stronza ed ho paura che possa farle qualcosa di male. Lui sbuffa "guarda non me ne parlare, in questi giorni non si è vista perchè è partita per una lunga vacanza con i suoi, ma questo non le ha impedito di scoprire che sto con Emily e mi sta tartassando, mi invia ventimila messaggi al giorno, non ce la faccio più!" il suo tono e la sua faccia sono veramente disperati, gli dò una leggera pacca sulla spalla e gli dico, nel modo più incoraggiante possibile "non ti preoccupare, per ora basta che non le rispondi e quando tornerà, escogiteremo qualcosa, vedrai" lui sembra leggermente sollevato mentre annuisce. Tornata in classe mi siedo al mio posto e non posso far a meno di notare l'assenza di Cameron, così batto con le dita sulla spalla di Matt, che è seduto nel banco di fronte al mio e quando si gira gli chiedo a voce bassa per non farmi sentire dal professore "ehi Matt, ma Cameron?" "è uscito prima, ha detto che aveva delle cose da fare" mi risponde alzando le spalle. Dovrà scappare da una delle sue tante troiette, penso sistemandomi meglio sulla sedia. La campanella della fine delle lezioni suona e io e Matt ci avviamo all'uscita. "Ehi Aria, mi disiace tanto ma oggi non posso fare la strada di casa con te, Nash mi ha invitato a casa sua e sai.. non ho potuto rifiutare, mi dispiace tanto" dice Emily rossa sulle guancie ma con un tono dispiaciuto, le sorrido e dico "non ti reoccupare, me la caverò, vai e divertiti" le strizzo l'occhio e lei mi abbraccia, prima di tornare da Nash. Mi avvio sulla strada di casa, sono quasi arrivata quando da una traversa vedo arrivare Cameron; cammina a testa bassa e sembra sovrappensiero, addirittura preoccupato. Ci incrociamo all'angolo della strada e lui mi passa di fianco, senza nemmeno guardarmi, che non mi abbia vista? Alzo le spalle e proseguo per la mia strada. Arrivata a casa mangio una mela e poi salgo in camera, metto il costume e, una volta arrivata in giardino, mi tuffo in piscina, ho bisogno di lavare via tutti i pensieri e le preoccupazioni, o almeno provarci. Quel ragazzo, con i suoi occhi profondi riesce a scombinarmi con un semplice sguardo o un parola, non fa altro che farmi incazzare eppure non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. Basta Aria, che ti sta succedendo? Da quando il tuo umore e le tue giornate ruotano intorno ad un paio di occhi castani? È perchè lo odi profondamente, è questo il motivo. Dopo un lungo bagno esco dalla piscina e torno in casa, mi faccio una doccia e dopo aver cenato con mia madre, vado a letto.
La mattinata di mercoledì passa tranquilla, soprattutto perchè Cameron non è a scuola, alla fine trovo il coraggio di chiedere a Matt il perchè della sua assenza ma lui mi risponde che non lo sa. Decido di non pensarci, in fondo non mi interessa. "Ehi Aria, mi stai ascoltando?" dice Emily scuotendomi una mano davanti al viso mentre stiamo tornando a casa. "Sisi, scusa, continua pure il tuo racconto su quanto sia fantastico Nash, su quanto ti tratti bene Nash" le dico deridendola, lei mi fa la linguaccia per poi scoppiare a ridere "scusami, lo so che te lo sto ripetendo da tutto il giorno ma mi piace così tanto!" continua così fino all'arrivo a casa e io non sono abbastanza crudele per interromperla, così mi limito ad annuire e a sorriderle qualche volta, mentre la mia mente è altrove, persa tra profondi occhi color scuri. Il pomeriggio passa velocemente, ho deciso di rifiutare l'invito ad uscire di Emily, non ho proprio voglia di stare in mezzo alle persone e in più devo riposarmi per la lezione di danza che mi aspetta. Alle 19 in punto sono in sala, capelli tirati e scarpette indossate. "Allora Aria, pronta per la lezione di oggi?" non lo sono affatto ma annuisco. "Molto bene, prendi questa e avvolgitela intorno agli occhi" prendo tra le mani la benda che la Signora Roberts mi ha lanciato e faccio ciò che mi ha ordinato, anche se sono un po' confusa. "Ci vedi?" mi chiede una volta che ho annodato la benda dietro la testa "no" rispondo "okay, ora metterò una traccia e tu dovrai improvvisare" si limita a dire "ma non ci vedo" le dico un po' spaesata "e a che ti serve vederci? Gli occhi non ti servono per muovere gambe e braccia, sarò io a dirti le imprecisioni e le cose da correggere" questa cosa mi sta mettendo confusione e una terribile ansia addosso, la musica parte e io faccio quello che mi è stato detto, la Signora Roberts urla qualche correzione ogni tanto, cosa che non fa altro che distrarmi e confondermi. Alla fine, mentre cerco di correggermi, inciampo e cado rovinosamente a terra. "Togliti la benda, ora" mi ordina, lo faccio "tutto a posto?" annuisco anche se ho preso una botta tremenda al fianco "molto bene, ci vediamo venerdì alla stessa ora" si limita a dire ed esce dalla stanza, lasciandomi a terra, dolorante e confusa.
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vivo per due
Ficção AdolescenteLa vita di Aria, un freddo giorno di Novembre, cambierà per sempre. Tutto quello che è sempre stato il suo mondo subirà un profondo mutamento. Aria affronterà per la prima volta la morte. Ma anche dai peggiori eventi può nascere qualcosa di buono. D...