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Premessa: so che è da tantissimo che non aggiorno più ma vi prego di capirmi; sono gli ultimi giorni di scuola ed ho avuto un sacco di verifiche ed interrogazioni, quindi ho avuto praticamente zero tempo da dedicare alla storia. Non sapete quanto mi sia dispiaciuto non poter andare avanti tanto quanto avrei voluto. Per fortuna giovedì l'incubo sarà finito e potrò dedicarmi molto di più alla storia. Con questo chiudo e vi auguro una buona lettura, spero che il capitolo vi piaccia, se sarà così lasciate una stellina e magari un commento, mi fa sempre strapiacere.

Un bacione <3




Piccoli e leggeri baci che partono dal collo fino ad arrivare alla spalla. Sorrido ed apro gli occhi. "Buongiorno" sussurra Cameron "buongiorno a te" dico prendendo il suo viso e avvicinandolo al mio, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra. "Vestiti, i ragazzi hanno avuto la bella idea di organizzare una scampagnata dopo la devastante serata di ieri" dice roteando gli occhi al cielo. Sbuffo, vorrei solamente rimanere tutta la mattina a letto, tra le braccia di Cameron. "Ma io ho sonno, che ore sono?" chiedo alzandomi controvoglia dal letto. "Le 13.23" dice divertito Cameron. Spalanco gli occhi, com'è possibile che sia così tardi? Prendo dei vestiti puliti dall'armadio e corro in bagno a prepararmi; faccio una veloce doccia senza capelli, che pettino senza nemmeno guardarmi allo specchio. Non mi trucco e indosso una canotta bianca e una salopette in jeans. Infilo le allstar bianche e corro al piano di sotto. I ragazzi hanno delle facce abbastanza distrutte, tuttavia sembrano svegli. Sono tutti raccolti intorno al bancone e stanno preparando dei panini, probabilmente per pranzo. "Finalmente ti sei svegliata!" esulta Emily mentre mi siedo di fianco a lei "già" le sorrido cominciando ad aiutarla. All'appello mancano solo Matt e Cameron. "Hanna, mi presti uno dei tuoi elastici per capelli?" le chiedo indicando il suo polso, fa davvero caldo. Comincio a raccogliere i capelli in una coda alta, "oggi fa davvero cal..." comincia a dire Luke riferendosi a me, quando gli cade per terra un panino. Lo guardo interrogativa, poi fisso gli altri, sono tutti a bocca aperta. "Che c'è? Ho qualcosa in faccia? Tra i denti?" chiedo confusa. Calum scoppia a ridere "oh no, non in faccia e nemmeno tra i denti". "Occielo Aria chi ti ha marchiata in quel modo?" sento sbraitare alle mie spalle, è Matt che sta entrando in cucina, seguito da Cameron che ha un ghigno malefico stampato in faccia. Spalanco la bocca, diventando tutta rossa e corro in bagno. Mi specchio e con orrore la vedo; un'enorme macchia violacea che ricopre gran parte del collo. Affondo il viso tra le mani per la vergogna. Rido. Cerco per tutto il bagno del fondotinta con cui coprire il danno ma non trovo nulla, così alla fine mi rassegno ed esco dal bagno. Torno in cucina, la testa bassa per la vergogna. Sulla porta, appoggiato allo stipite c'è Cameron che ancora non si è tolto quel ghigno dalla faccia. Gli tiro una gomitata in pancia "stronzo, lo sapevi" gli dico tra i denti. Scoppia a ridere, prendendomi per la vita e attirandomi a se. Mi poggia un leggero bacio sulle labbra "allora non era una balla quando hai detto che sei stato tu!" urla Calum basito, indicandoci. Arrossisco di nuovo, che vergogna. "Ce ne avete messo di tempo, finalmente!" esulta Matt battendo le mani. "Okay okay, ora basta lasciateli stare" dice ridacchiando Nash che, sicuramente già lo sapevo. Spalanco gli occhi, Emily. Ne dobbiamo assolutamente parlare. Cerco il suo sguardo e lo trovo, mi sorride annuendo e mimando con le labbra "ne parliamo dopo". Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna non è arrabbiata. Finiamo di radunare tutto quello che potrebbe servirci; i panini e le bibite, delle coperte, uno stereo, poi usciamo. In fondo al vialetto, davanti al nostro campo visivo ci sono due fantastici quad 4 posti! Rimango a bocca aperta "se non chiudi la bocca ci entreranno le mosche" mi sussurra Cameron all'orecchio, divertito. Arrossisco chiudendola e tirandogli un pugnetto sul petto. "Muovetevi voi due!" ci urla Nash che è ormai con gli altri dai quad. Li raggiungiamo "allora; io, Emily, Cameron ed Aria prendiamo questo, voi quell'altro, va bene?" propone Nash tutto entusiasta. Annuiamo tutti "GUIDO IO!" urla di nuovo Nash, si vede che non sta più nella pelle per questa piccola avventura. Cameron scoppia a ridere "va bene va bene, non fare le tue solite cavolate però" io ed Emily li guardiamo interrogative "dobbiamo forse preoccuparci?" chiede Emily "NO!" urla Nash, mentre Cameron nel suo stesso momento, sempre ridendo dice "si!". Io ed Emily ci scambiamo un'occhiata terrorizzata, poi però saliamo. Io e Cameron ci accomodiamo dietro, i sedili sono abbastanza comodi. "Aspetta, ti aiuto" mi dice quando nota la mia difficoltà nell'allacciare la cintura di sicurezza. Lo lascio fare, mi piace quando fa questi piccoli, teneri gesti. Dopo aver finito, solleva la testa e mi guarda negli occhi; quei suoi occhi scuri e profondi, che riescono, tutte le volte a trapassarmi l'anima. In quegli occhi leggo dolcezza, ma anche preoccupazione, perfino tristezza. L'ultima volta che ho provato a parlargliene si è incazzato terribilmente, ma ora le cose sono cambiate. Decido, almeno per ora, di non pensarci e, sorridendogli gli poso un casto bacio sulle labbra. "Allora, pronti?!" chiede Nash senza riuscire a trattenere l'eccitazione. Cameron riprende a ridere mentre Emily si volta a guardarmi, preoccupata. Nash parte ad una velocità altissima, subito seguito dall'altro quad a pochi metri di distanza. Facciamo un lungo giro per le colline; Nash non accenna a diminuire la velocità, prende tutti i salti e dossi che trova. Mi manca il respiro, il cuore mi batte a mille e lo stomaco si contorce tutto. Cerco la mano di Cameron e, appena la trovo stringe forte la mia, rassicurandomi immediatamente. Dopo quelli che sembrano secoli, finalmente Nash si ferma ed io, come credo anche Emily, riprendiamo a respirare. "YUHUUUH, è stato miticooo" sbraita Nash, scendendo da quel mezzo infernale. Emily gli si scaraventa addosso, tirandogli pugni e urlandogli parole poco fini. Scendo anche io e mi rifaccio la coda, ormai tutta sconvolta. Cameron mi si affianca, passandomi un braccio intorno alla vita "tutto bene?" mi chiede divertito "sopravvissuta" dico forzando un sorriso. Sghignazza, prima di darmi un bacino sul naso. "Mi piace quella cosa che hai sul collo, è il marchio che indica che sei solo mia" sussurra contro il mio orecchio, intensamente. Arrossisco violentemente, il mio cuore perde un battito. Si allontana leggermente, sorridendo e mi prende per mano "vieni, raggiungiamo gli altri" dice. Nemmeno mi ero accorta che i ragazzi, con tutta l'attrezzatura, si sono spostati leggermente più in basso, sotto alcuni alti alberi che creano delle zone d'ombra. Hanno già sistemato tutto per il pic-nic, così mi limito a sedermi sulla coperta. Cameron si accomoda accanto a me, con la schiena appoggiata al tronco di uno degli alberi e mi fa cenno di mettermi più vicina a lui. Mi appoggio con la schiena sul suo fianco e afferro i due panini che Matt mi ha lanciato, porgendone uno a Cameron. Mangiamo, parlando e scherzando rumorosamente. "Matt, dove hai trovato i quad?" gli chiedo ad un certo punto "è un tesoro di famiglia, i miei e gli zii adorano andarci" mi risponde, con la bocca strapiena. Rido per la frase che gli è uscita distorta a causa del cibo, seguita dagli altri, compreso Matt. "Che ne direste di fare un riposino? Sono stanchissima" propone Emily trattenendo uno sbadiglio. Annuiamo tutti, in effetti anche io sono stanca. Cameron prende una grande coperta e un paio di cuscini e li sistema con cura sotto un albero, un po' distante dal resto del gruppo. Lo osservo attentamente, è così bello. Prendo velocemente dal mio zainetto la macchina fotografica e gli scatto una foto; è in piedi, posizionato di profilo e si sta coprendo gli occhi con una mano, per il sole. Si vedono i suoi bellissimi lineamenti di profilo e il suo fisico atletico e slanciato, i capelli spettinati e la maglietta leggermente alzata, che lascia scoperto un lembo di pelle. "Pensi di raggiungermi o hai intenzione di stare a fissarmi tutto il giorno?" mi chiede, guardandomi divertito. Gli faccio una linguaccia, prima di raggiungerlo. Mi siedo accanto a lui, che si è messo comodamente coricato "vieni giù" mi dice in tono infantile, come se fossi la sua mamma. Ridacchio, stendendomi di fianco a lui "più vicina" piagnucola. Continuo a ridacchiare, avvicinandomi ulteriormente. Azzera le distanze facendomi voltare verso di lui e appoggiando il suo braccio sul mio fianco, stringendomi forte. Il cuore mi batte velocissimo mentre si avvicina lentamente al mio viso. Questa volta sono io ad azzerare le distanze, poggiando le mie labbra sulle sue. Dischiude immediatamente le sue, lasciandomi libero accesso. Il bacio prosegue, si approfondisce, lentamente e dolcemente. Un vortice di emozioni cominciano a danzarmi dentro, attraversandomi tutto il corpo.

Appoggia la fronte sulla mia, sorridendo. Io ridacchio, decisa a vendicarmi per la figura imbarazzante che mi ha fatto fare questa mattina "perchè hai quel sorriso inquietan..?" non fa in tempo a finire la frase perchè mi sono già avventata sul suo collo, lasciandolo piacevolmente sorpreso. Succhio e tiro delicatamente centimetri del suo collo, per poi baciarli delicatamente. Gli sfugge un gemito dalle labbra. Sorrido a contatto con la sua pelle, mi piace fargli questo effetto. Quando il mio piccolo assalto è finito riporto la mia attenzione sul suo viso. "Sei bellissima" dice semplicemente, riuscendo a farmi arrossire. Mi dà un leggero bacino sul naso. Chiudiamo entrambi gli occhi, per riposarci un po'. Vengo svegliata da Emily che, ai piedi del nostro piccolo giaciglio, urla "venite a giocare con noi!!" sembra una bimba piccola, fa tenerezza. Sbatto un paio di volte le palpebre e mi alzo. Cameron rimane coricato "dai, alzati" gli dico dolcemente allungandogli il braccio, sbuffa e mugugna ma alla fine si alza. Sembra abbiano allestito un asilo nido; Hanna e Luke stanno girando una lunga corda, mentre gli altri cercano, con scarsi risultati, di saltarla. Scoppio a ridere vedendo i loro tentativi falliti, poi prendo la macchina fotografica e faccio loro qualche fotografia buffa. Mi siedo a terra e comincio a raccogliere delle grosse margherite, intrecciandole tra loro e facendone una corona. Le margherite sono il mio fiore preferito; così semplici e pulite, candide ma con una punta di colore, di allegria. Zac, ogni tanto tonava a casa con dei grandi mazzi di margherite; comprate dal fioraio o raccolte sul ciglio della strada, e me le consegnava sorridendo, oppure me le lasciava sul cuscino. Sono assorta nei miei pensieri e nel mio "lavoro" quando la voce di Emily li interrompe entrambi, facendomi sussultare "ehi" dice, sorridente. Sembra sempre di così buon umore, a volte la invidio. Ricambio il suo sorriso. "Allora, raccontami un po' di questa grossa novità" prosegue. Il sorriso scompare subito dalle mie labbra, divento nuovamente pensierosa. Raccontarle tutto significherebbe anche affrontare il discorso di Zac e non credo di essere pronta a parlarne, di nuovo. Emily mi guarda interrogativa. "Bhe... in pratica sono uscita dal locale, sai, quando quel tipo ubriaco mi stava infastidendo. Lui è venuto a controllare come stavo e poi ci siamo baciati.." dico cercando di non incontrare il suo sguardo, capirebbe subito che non sto raccontando tutta la verità. "Mh... ho capito" dice, capisco subito dal tono della sua voce che non mi ha creduta "fantastico!" aggiunge e capisco anche che ha capito e deciso di rispettare il fatto che, per ora, io non sia pronta a entrare nei dettagli. La abbraccio, sorridendo e lei mi stringe forte "ora finalmente non sarò solo io a parlare con occhi sognanti all'altra del proprio ragazzo" scherza. Scoppio a ridere "ti prego, se comincio a fare come te, uccidimi" lei fa un'espressione offesa, mentre io continuo a ridere. Dopo molte finte scuse, tra una risata e l'altra finalmente Emily decide di non essere più offesa con me e si alza, trascinandomi con lei. "Che vuoi fare?" chiedo inorridita, quando la vedo prendere dalla borsa un pallone "giocare a pallavolo!" esulta, alzando in alto la palla come fosse un trofeo. Scuoto la testa energicamente "assolutamente no, sono una totale frana. Odio la pallavolo" affermo decisa. "Non mi interessa, tu ora giochi. RAGAZZII VENITE A GIOCARE!" urla e gli altri subito accorrono, posizionandosi a cerchio. Rimango in mezzo, pietrificata "ehi pulce, guarda che se rimani lì rischi di farti male" sghignazza Cameron. Lo guardo malissimo, per il fatto che mi abbia chiamata in quel modo davanti a tutti. "Pulce?" chiede divertito Calum mentre mi posiziono di fianco a Cameron, che mi posa un bacio sulla guancia prima di rivolgersi a Calum "non provare a ripeterlo, solo io posso chiamarla in quel modo". Mi scappa un sorriso per la sua affermazione e per il fatto che il tono della sua voce sia serio ed autoritario. Calum si gratta la testa confuso, prima di alzare le spalle. "Su, cominciamo!" dice Emily, interrompendo il battibecco. I ragazzi cominciano a palleggiare, passandosi la palla da uno all'altro. Io non la tocco nemmeno una volta, facendola prendere a Cameron ed Hanna che stanno di fianco a me, la cosa non mi dispiace affatto.

L'ultima cosa che vedo è Matt di fronte a me che alza il pallone, poi un forte dolore ed infine, il buio.

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