*vattene, vattene! Non ti voglio qui, non vali niente per me, niente!
Il piatto che aveva in mano si fracassa a terra, seguito da molti altri. I cocci mi raggiungono, ferendomi le gambe, ma non m'importa. Il dolore che ho nel petto supera di gran lunga quello dei tagli, impedendomi di compiere alcun movimento. "Vattene, non vali niente!"*Mi sveglio di soprassalto. Ho il fiato corto e la fronte è imperlata di sudore. Mi tiro su a sedere, cercando di riprendere un respiro regolare. Era solo un incubo, stai tranquilla, penso. È stato orribile, la persona nel sogno continuava ad alternarsi, il suo volto e il tono di voce cambiavano, mischiandosi perfettamente. Prima era mio padre, poi Emily, poi Zac, poi Cameron. Sono molto turbata, e il cuore non vuole saperne di rallentare. Da piccola, quando avevo gli incubi mi bastava andare nella camera di Zac. Lui non chiedeva niente, spostava le coperte e mi accoglieva nel suo letto, prima di abbracciarmi e continuare a dormire. Mi calmavo immediatamente e la mattina seguente, quando mi sentivo pronta gli raccontavo l'incubo. Lui aveva sempre la parola giusta, ma anche i silenzi bastavano. Con lui era così, mi capiva senza bisogno di dire nulla. Scuoto la testa, scacciando i pensieri e le lacrime che minacciavano di uscire, e appoggio i piedi a terra. Sono le 4 del mattino del 31dicembre, sta sera ci sarà la festa e io vorrei solo poterla passare con Zac. Scendo di sotto, in cucina, cercando di fare meno rumore possibile. Apro il frigo e mi verso un bicchiere d'acqua. Non riesco a dormire ultimamente, anche se ieri ho avuto un duro allenamento e dovrei essere stanca, proprio non riesco. Torno in camera e mi rimetto a letto. Dopo essermi girata e rigirata nel letto, mi arrendo alla possibilità di addormentarmi. Prendo il cellulare e le cuffie e metto un po' di musica. Stay di Rihanna parte, la sua voce semplicemente stupenda, le parole che non aiutano la mia testa. Alla fine riesco a riprendere sonno, giusto un paio d'ore. Alle 9 sono di nuovo in piedi, vado in bagno per farmi una doccia e quando vedo il mio riflesso quasi mi spavento; ho delle occhiaie pazzesche, scure e marcate. Fortunatamente ho preso un bel colorito sulle guancie l'altro giorno in spiaggia con Emily, altrimenti sembrerei uno zombie. Non ho più visto ne sentito Cameron da quella sera. Meglio così, la sua presenza non fa altro che confondermi ed irritarmi, quel ragazzo è troppo strano e sta facendo diventare allo stesso modo me. Dopo la doccia decido di fare una passeggiata. Indosso un paio di jeans attilati e strappati e una canotta di un bel verde brillante con una profonda scollatura sulla schiena. Infilo le allstar e dopo aver salutato mamma, intenta a leggere il libro che le ho regalato sul divano, esco. Passeggio per un po', senza meta. Mi ritrovo sulla strada che porta all'ospedale. Sto camminando cercando di evitare le crepe del marciapiede quando, senza farlo apposta vado addosso a qualcuno. Quasi cado per terra. Due braccia muscolose mi afferrano per la vita, salvandomi. "Ehi, tutto bene?" una voce bassa ma dal tono dolce risuona nelle mie orecchie. Divento tutta rossa e finalmente trovo il coraggio di alzare lo sguardo, per vedere il ragazzo misterioso. Un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli castano molto chiari, un paio di occhi color del cielo mi guarda in modo un po' preoccupato. "S-si.. tutto bene, scusami ero distratta" dico mentre vorrei sprofondare. Sul volto gli si apre un sorriso perfetto, e mentre mi lascia la vita dice "tranquilla, l'importante è che non ti sia fatta male. Piacere sono Jackson". Allunga una mano e io gliela stringo, sorridendo. Avevo paura che mi avrebbe insultata, dicendomi di stare più attenta e invece è molto gentile. "Piacere, Aria" dico ricambiando il suo sorriso. Ha una bocca carnosa e denti drittissimi e delle adorabili fossette gli spuntano sulle guance mentre sorride. "Allora, ci vediamo in giro Aria, ciao" dice cominciando ad allontanarsi dopo avermi lanciato un altro sorriso. Ricambio il suo saluto e proseguo il mio percorso. In pochi minuti arrivo al parchetto; mi siedo e comincio a dondolare, lentamente. Decido di liberare la mente, non voglio pensare a tutte le cose che mi passano per la testa; a Zac, gli incubi, Cameron, l'incontro con Jackson, la festa a cui non voglio andare. Dopo un'eternità decido di alzarmi e tornarmene a casa. Pesco il cellulare dalla tasca e mi scappa un sorriso quando mi ritrovo 5chiamate perse da Emily. La richiamo, mi risponde subito "Aria ma sei viva?! Ero preoccupata!" sbraita
"Tranquilla tutto bene, ero occupata" dico ridendo
"Va be, comunque stasera a che ora passo a prenderti?"
"Per le 21.30?"
"Si, tanto dobbiamo aiutare gli altri a finire di preparare per bene"
"Va bene, a stasera"
"A dopo, ciao" conclude Emily prima di attaccare. Nel frattempo sono arrivata a casa, attraverso il vialetto e giocherello un po' con le chiavi, prima di aprire la porta d'ingresso. "Ciao tesoro, finalmente sei tornata!" sento dire da mia madre che è in cucina. La raggiungo, mentre guardo l'ora sul cellulare; sono già le 15.43, non mi ero assolutamente resa conto che si fosse fatto così tardi. "Ho perso la cognizione del tempo" dico alzando le spalle. Mamma sorride "a che ora verranno a prenderti i genitori di Emily?"
"Per le 21.30". Mia madre adora letteralmente Emily, è sempre felice quando passiamo del tempo insieme, credo pensi che mi faccia bene, e in effetti è così. "Va bene, allora ceniamo presto? Così hai tutto il tempo di prepararti" propone e io annuisco, prima di salire in camera. Mi è preso un terribile sonno così decido di stendermi un po'. Vengo svegliata da mia madre "svegliati Aria, sono le 19 ed è arrivata la pizza" mi dice in tono dolce. Spalanco gli occhi mentre mi alzo dal letto, ho dormito come un sasso per tre ore. Seguo mia madre di sotto dove due pizze fumanti ci stanno aspettando. Dopo averla divorata, salgo in camera e mi preparo con calma, voglio essere il più carina possibile, visto che a quanto mi ha detto Emily ci sarà un mucchio di gente. Dopo essermi fatta una doccia veloce senza capelli, comincio a truccarmi; un po' di correttore per coprire le occhiaie che fortunatamente sono meno accentuate di stamattina, dell'ombretto tortora e una sottile linea di matita oro sulla lima superiore. Abbondante mascara e del lucidalabbra. Mi guardo allo specchio per qualche secondo e sono soddisfatta del mio lavoro. Lego i capelli in un raccolto morbido. Poi torno in camera e apro le ante della cabina armadio. Prendo il vestito che ho comprato appositamente per questa serata e lo contemplo per un po'. Poi lo indosso e mi guardo allo specchio. È di color oro. Il bustino è attraversato da due cuciture che passano sull'adome e sul seno, le maniche sono sottili. La gonna svasata è molto corta e alla fine di essa vi è un decoro, la stoffa è più morbida ed arricciata. È davvero bello, forse un po' azzardato ma quando io ed Emily l'altro giorno siamo andate in un grande negozio di vestiti da sera ne siamo rimaste incantate e alla fine Emily mi ha convinta a comprarlo. Completo il tutto con un paio di orecchini a goccia pendenti e un paio di decolettè nere molto alte, spero davvero di riuscire a sopportarle per tutta la sera. Sento suonare al campanello, così, dopo essermi guardata un'ultima volta allo specchio, scendo al piano di sotto. "Tesoro... stai d'incanto" dice mia madre quasi commossa, prima di aprire la porta. Ci si presenta davanti un uomo alto, dalla carnagione abbronzata e i capelli scuri. "Buonasera, sono il papà di Emily, lei e Hanna sono in macchina che ti aspettano" dice stringendo la mano a mia madre e sorridendo a me. Saluto mia madre con un abbraccio ed esco di casa, seguita dal padre di Emily. Salgo in macchina, sul sedile posteriore e mi ritrovo davanti Emily, di fianco a lei Hanna. Sorridono entrambe "sei bellissima" dicono all'unisono. "Grazie mille, anche voi" dico ricambiando il loro sorriso. Emily ha scelto un vestitino semplice ma che le sta davvero bene. È corto, stretto e nero, in vita ha delle aperture che mostrano la sua carnagione perfetta, come sulla schiena. Ha lasciato i lunghi capelli sciolti in morbide onde. Sul polso sinistro ha un bel bracciale e ai piedi un paio di fantastiche scarpe rosa antico. Hanna ha invece un vestito bianco dalla gonna svasata, in vita ha un cinturino nero come il bordo della gonna. Anche le scarpe dal tacco alto e gli orecchini pendenti sono neri. Porta i capelli biondi, che le arrivano sopra le spalle, mossi.
Il papà di Emily mette in moto e in pochi minuti ci ritroviamo in un quartiere molto simile a quello in cui abitiamo io ed Emily; vi sono schiere di ville ai lati della strada, sono imponenti e sontuose. Ci fermiamo davanti ad un cancello che sopra il campanello ha il numero civico 114. Dopo aver salutato il papà di Emily, che ci ha riempite di raccomandazioni per tutto il tragitto, scendiamo dall'auto e suoniamo al campanello, su cui c'è scritto Grier. Attraversa il cortile e viene ad aprirci un ragazzo che non conosco ma che ha un'aria familiare; si vede che è un po' più piccolo di noi, ma è alto. I capelli castani sono tirati su e gli occhi sono di un bellissimo azzurro, impossibili da non riconoscere. Deve essere il fratello di Nash. "Ciao Hayes" esulta Emily, deve per forza conoscerlo. "Ciao Emily, ciao ragazze" dice rivolgendo un grosso sorriso a me ed Hanna. "Ciao, sono Aria" dico non riuscendo a trattenere un sorriso, ispira troppa simpatia, come il fratello. "Ciao, Hanna" mi segue lei che è di fianco a me. "Bhe, Emily, Aria ed Hanna, posso farvi i miei complimenti? State davvero bene" dice continuando a sorridere. Emily se lo abbraccia, ringraziandolo. "Ehi Hayes invece di provarci con la mia ragazza, portale qui" urla Nash dalla porta d'ingresso, alla fine del vialetto. Il suo tono ovviamente è scherzoso e noi scoppiamo a ridere, avviandoci verso di lui. "Ciao bellissima" dice Nash in tono dolce prendendo tra le braccia Emily e dandole un leggero bacio sulle labbra. Sono così teneri che a volte mi verrebbe voglia di vomitare. Alzo gli occhi al cielo, divertita, proseguendo. Mi guardo intorno, da fuori la casa sembrava già grande ma da dentro lo è ancora di più. "Abbiamo già addossato poltrone e divani contro il muro e tolto televisori e quasi tutti gli oggetti che potrebbero andare rotti" dice Luke alle mie spalle, spaventandomi. Lo saluto, poi lui va dalla sua ragazza, riempiendola di complimenti. Sbuffo, tutto questo amore comincia ad irritarmi. Arrivo in cucina dove ci sono casse intere di alcolici immerse nel ghiaccio. "Wow.." sento sussurrare sul mio collo. Mi volto di scatto, spaventata di nuovo. Mi ritrovo a pochi millimetri di distanza un Cameron leggermente sudato e senza maglietta che mi osserva, intensamente "sei bellissima" dice continuando ad osservarmi. Sento la pelle bruciare al contatto con il suo sguardo. "Grazie" dico a bassa voce. È incredibile come passi da fare il coglione a farmi complimenti, questa cosa mi fa letteralmente impazzire, perchè non riesco a capirlo. È calato il silenzio da un po', Cameron che mi fissa e io che fisso lui, a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra. Così scuoto la testa per convincermi a smettere di contemplare i suoi addominali. "Allora, avete giá sistemato tutto?" chiedo allontanandomi leggermente, comincia a mancare l'aria qui dentro. "Si" dice avvicinandosi di nuovo a me. Indietreggio e mi ritrovo appoggiata al lavello della cucina. "Hai messo il girocollo" dice Cameron, fissandone il ciondolo. Annuisco. Lui solleva una mano e con l'indice ne traccia il contorno. Il suo tocco è leggero e delicato. "Ehi Cam, vieni ad aiutarm.. ehm, scusate" è Calum che sghignazzando si precipita fuori dalla cucina. Cameron sbuffa, seguendolo. Io lascio andare un respiro, che non sapevo di star trattenendo. "Tra poco arriverà un bel po' di gente, quindi vediamo di muoverci e finire tutto" urla Nash dal salone, lo raggiungo e mi ritrovo davanti tutto il gruppo. Calum mi lancia un'occhiata complice che scelgo di ignorare. In breve tempo sistemiamo tutto; contrassegnamo le stanze off-limits con dei cartelli appesi sulla porta e dentro alcune di esse portiamo gli ultimi oggetti che devono rimanere intatti. Infine, Luke sistema per bene, in un angolo della stanza, un grosso amplificatore a cui collega il suo cellulare; ha preparato una playlist che girerà per tutta la sera. Nash è visibilmente in fibrillazione. "Okay ragazze, andiamo a renderci presentabili." dice Luke a tutte noi cominciando ad avviarsi al piano di sopra "se nel frattempo arriva qualcuno fatelo entrare" continua Nash, seguendolo. Annuiamo e ci sistemiamo tutte e tre sul divano.Ciao ragazze♥
Allora, come vi è sembrato il capitolo? Inizialmente pensavo di farci entrare tutta la festa ma poi ho deciso di torturarvi un po' e scriverla nel capitolo seguente (non odiatemi ahah) comunque come ovviamente avrete capito nell'immagine di questo capitolo potete vedere come si è vestito il nostro trio.♥
Ah, un'altra cosa. Il nostro nuovo entrato in scena è Jackson Whittemore in Teen Wolf, spero vi piaccia la scelta, ahah. Appena mi sarà possibile accedere da Pc lo aggiungerò alla lista dei personaggi.
Mi raccomando come sempre se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina☆♡
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vivo per due
Ficção AdolescenteLa vita di Aria, un freddo giorno di Novembre, cambierà per sempre. Tutto quello che è sempre stato il suo mondo subirà un profondo mutamento. Aria affronterà per la prima volta la morte. Ma anche dai peggiori eventi può nascere qualcosa di buono. D...