Dopo essere andato via da casa di Felix,Chan volle fare una passeggiata. Sapeva che Minho non era in casa e che Changbin era in compagnia di Hyunjin,quindi sarebbe stato solo. Iniziò a camminare per le stradine di Seoul pensando a come la sua vita fosse cambiata da quando si era trasferito.
In Australia non avrebbe mai ferito il suo migliore amico,nemmeno per sbaglio. Tutto quello che successe due giorni fa lo tormentava sempre,a volte non lo riusciva nemmeno a far dormire. Chan soffriva di insonnia e molto spesso si ritrovava a dormire da Felix. Da quando però si erano trasferiti,dormire con Jeongin lo aiutava parecchio. Nonostante soffrisse di insonnia riusciva a dormire almeno quattro ore a notte e,poche volte,il pomeriggio. Il litigio avuto,peò,con Felix non gli permetteva di fare le sue uniche quattro ore di sonno.
Essendo solo le 7 di sera decise di sedersi su una altalena di un parco vicino casa di Minho.
Stette lì per diversi minuti guardando l'enorme città e ricordando i suoi bei momenti. Dopodiché decise di tornare a casa.Ormai si stava facendo buio e Minho sarebbe tornato a momenti. Appena entrato in casa non ebbe nemmeno il tempo di sedersi sul divano che qualcuno bussò al campanello.
Il castano sbuffò "Minho hai di nuovo dimenticato le ch-" non terminò la frase perchè davanti alla porta non si trovò nè Minho e ne tanto meno Changbin ma l'ultima persona che si aspettava di vedere. "Han che diavolo ci fai qui?".
Perchè proprio Han? Loro non avevano nemmeno un'amicizia stretta bensì avevano solo amici in comune.Non avevano mai avuto una vera e prorpia conversazione oltre il 'ciao,come va?'.
"Sono qui perché Jeongin è distrutto" ammise entrando in casa senza il permesso del maggiore "fai pure" disse ironico quest'ultimo.
"Non riesco a vederlo così,lui non dorme la notte e mi chiama continuamente per questo,sai è uno dei miei migliori amici e vederlo in quel modo mi fa sentire..-devi tornare da lui"
Chan rimase stupito e un po' dispiaciuto da quel comportamento ma non si fece abbattere,poteva stare male quanto voleva ma non doveva permettersi di mettere cose private in mezzo ad una discussione avvennuta per tutt'altri motivi.
Chan aveva raccontato a Jeongin il fatto di essere gay e che non lo aveva detto ai suoi genitori,essendo omofobi. Chan,però,li ha sempre voluto bene dato che comunque erano i suoi genitori. Durante quella discussione Jeongin senza pensarci disse che era normale che i suoi genitori non lo volessero tra i piedi e che erano anche persone orribili per questo.Jeongin si era fatto trasportare dall'emozioni e,incosciamente,aveva fatto qualcosa di cui si pentiva. Ovviamente Chan teneva alla sua famiglia e non voleva che nessuno li avrebbe trattati in quel modo.Quella sera raccolse le sue cose velocemente e andò via da quella casa.
Chan sospirò "se sei venuto qui solo per questo Han,ti consiglio di andare via,perchè io non ho intenzione di mettere piede in quella casa di nuovo" era deciso ormai,non sarebbe tornato in quella casa manco morto.
"senti non sono mai stato così serio nella mia vita" inziò Han, ed era vero perché lui è sempre un ragazzo che scherza su tutto "ed è per questo che ti dico che le condizioni di Jeongin sono terribili,non tocca cibo,beve poco e niente,si isola da tutti e sopratutto si chiude nella usa camera a dormire senza nemmeno aver fatto i compiti,ti rendi conto? Jeongin che non svolge i compiti non si è mai visto!" esclamò lui agitando le mani in area.
Secondo Chan era esagerato,ok che si sentisse male ma addirittura non mangiare nulla e riunchiudersi in stanza era davvero troppo.
"Tornerò prima o poi Han,ma sicuramente non oggi e ne tanto meno domani,non mi sento pronto a tornare,non mi fido più di lui e finchè la mia fiducia non tornerà non andrò da lui" poteva sembrare anche un ragazzo orgoglioso e sotto certi aspetti lo era,ma era stato davvero ferito e questo era difficile da perdonare. "Promettimi solo che parlarai con lui,detesto vederlo così" ammise l'altro incrociando le braccia.
"Ci penserò ma ho bisogno di tempo,te l'ho detto Han" ripetè anch'esso ancora in in piedi daventi all'altro.
Han sospirò "non far passare troppo tempo però,Jeongin non aspetterà per l'eternità" detto questo il castano annuì.
Prima che Han potesse andare via la porta di casa si aprì e rivelò un Minho stanco morto e tutto sudato. "Che ti è successo amico? Sembra che tu abbia appena finito di scopare" lo prese in giro Han. Minho chiuse la porta alla sue spalle. In quel momento era nervoso e stanco e quelle due parole associate a Minho avrebbero assicurato morte certa a chiunque avesse avuto davanti.
"Ho corso tutto il tempo perchè ho perso l'autobus e sono sfinito dopo 8 ore di lavoro" lanciò il borsone per terra "invece tu chi sei?ma sopratutto cosa ci faia casa mia?"
"Sono Gesù cristo che è qui per farti una grazia" Han finse di essere illuminato da una luce e portò a ridere sotto i baffi il castano. "Scusa Min è un mio amico,stava andando via" cercò di non ridere perchè altrimenti avrebbe avuto una bella bara sotto terra.
Minho lo guardò attentamente "vado a farmi una doccia,Chan prepara qualcosa da magiare ci sarà anche Changbin" il castano annuì mentre il maggiore andò nella camera affianco.
Appena entrò in camera si ricordò di aver lasciato il borsone e tornò in salotto "sei qui perché vuoi compagnia sotto la doccia? Sei vuoi arrivo" scherzò Han vedendo arrivare nuovamente il bruno. "Nessun problema scoiattolino,sono pronto a nuove esperienze" gli fece l'occhiolino,afferrò il borsone e andò in bagno.
"Cazzo amico,è proprio fregno" ammise Han mentre fissava il corridoio dove poco fa si trovava Minho.
"Ma tu non eri etero?" rise Chan.
"Diciamo che ho cambiato idea,i ragazzi sembrano molto interessanti"
"Sparisci idiota" sorrise il castano e ancora sconvolto Han dovette andare via da casa di quei due.
Dopo qualche minuto arrivò anche Changbin per prepararsi e andare a lavorare.
"Io vado channie,devo lavorare e non ho tempo per cenare-rimanete del ramen per me,lo mangio quando torno" Changbin si avvicinò e gli lasciò un bacio dolce e casto sulla guancia
"Fai attenzione,tieni il tuo coso nei pantaloni e lavora" gli sorrise il maggiore mentre sporgeva la guancia per farsi lasciare un bacio seduto sul divano.
"Poco fiducioso" ridacchiò il minore.
"Ti conosco,ora vai stupido"
Il corvino uscì ridendo e urlando "ti voglio bene"
"Cosa ci faceva quel ragazzo qui?" ad un tratto Minho uscì dal bagno con solo un'asciugamano in vita. Chan il quale era intento a leggere un libro,alzò gli occhi e si trovò quel ben di dio davanti.
"Santo cielo copriti" disse abbassando il capo.
"Lo hai già visto,adesso dimmi chi era" ordinò ridacchiando un pò mentre aveva il braccio appoggiato allo stipite della porta.
"Si chiama Han Jiusung,è un ragazzo che viene nella nostra scuola. Era qui solo per dirmi di tornare da Jeongin" pronunciò quella frase senza staccare gli occhi dal libro.
"Ci tornerai?" chiuse serio.
"No,per il momento non ci penso nemmeno"
"È gay?" chiese l'altro.
"Chi?Han?" chiese scioccato. Il bruno annuì.
"Ma scherzi? Ti piace Han?" finalmente lo guardo e se ne pentì subito. Insomma,a lui piaceva Felix ma avere Minho a petto nudo davanti non da ignorare.
"No,non mi piace ma lo porterei a letto volentieri,sembra uno che ci sa fare" detto questo tornò in bagno.
Chan scosse la testa ridendo e urlò "comunque ha detto che sei carinoo".
e non solo. Pensò
Non seppe se l'altro lo sentì o no quindi ritornò a leggere non curante di nulla ma con ancora il sorriso sul volto. Minho,però,sentì tutto e sorrise. Quel ragazzo era intrigante per lui e non se lo sarebbe fatto scappare. Una volta ogni tanto poteva divertirsi anche lui.
hola
capitolo corto però spero vi piaccia.
è solo di passaggio,ed è il primo vero e proprio incontro dei Minsung.Comunque state guardando tutte le performance di Maniac?Io credo di essere svenuta ad ognuna di loro :)
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Step-Brothers🌼 -Hyunlix
ChickLitFelix, un semplice e sorridente ragazzo australiano, parte per il suo primo scambio culturale in Corea del sud, precisamente nella città di Seoul. Ad ogni studente toccava una famiglia ospitante e, a Felix, capitó la famiglia Hwang. Hyunjin, figli...