Capitolo 4
I bambini,
gli sciocchi
e gli ubriachi
dicono la verità.
Anonimo"Smettila" si allontanò da lei il giusto per non sentire più il suo alito sul collo, che lo mandava in estasi. "Chiedo ad Albe di riportarti a casa" provò a camminare verso il riccio, ma lui lo bloccò abbracciandolo da dietro. Gli strinse il petto, bloccando le braccia contro i suoi fianchi.
"Milena" soffiò duro. "Non chiamarmi così" si imbronciò offesa. "Millie, meglio? Lasciami, andiamo a casa" osservò l'ora sul suo orologio. Erano circa le una e mezza. "No, non va meglio" si comportava come una bambina capricciosa, e Luca odiava quando non riusciva a gestirla.
"Non ti chiamerò pulce adesso, sono incazzato" la richiamò, girandosi nella stretta per guardarla. "Andiamo, cammina" la spinse dalle spalle, sembrava come se l'alcol nel suo corpo fosse sparito e al suo posto nel sangue scorreva rabbia pura. "Luuuu, sei noioso" ridacchiò appoggiandosi alla sua spalla, il piccolo pezzo di stoffa bianca che indossava si mosse, spostandosi di poco.
"Dio" si passò una mano sul viso, per calmarsi. Era furioso, e allo stesso tempo il suo corpo formoso e sensuale, spalmato con poca grazia su di lui, non lo aiutava a restare lucido. "Andiamo a casa" ripetè con decisione. "Mi abbracci?" Canzonò lei, alzando le braccia in aria e spalancandole verso di lui. In quel gesto il bordo del tubino si alzò. Con un movimento fulmineo Luca scese sul suo fondoschiena a riabbassarlo.
"Ti prego" le sussurrò, sfinito. "Andiamo a casa, lascia che ti ci accompagni" cercò di assumere un tono dolce per convincerla ad andare con lui. "Uffa" sbuffò come una bambina. "E va bene" si arrese a lui, lasciando che la trascinasse fuori dalla discoteca per un braccio.
"Fa piano!" Si lamentò, tastando il punto che fino a qualche secondo prima aveva stretto, percependo una piccola pressione su di esso. "Zitta" la fulminò, tirando fuori il telefono. Digitò qualche veloce messaggio ai suoi amici, erano tutti in macchina insieme e alcune delle ragazze avrebbero dormito nella stessa casa, non potevano certo andarsene da soli. Si appoggiò alla portiera scura dell'auto di Albe, fissandola mentre giocava bambinamente con le punte dei suoi piedi.
"Hai freddo?" Milena gli dava le spalle, guardando l'entrata della discoteca per cercare di intravedere gli altri. Il vento gelido le sbatteva sulla pelle, risvegliando le sue ossa e costringendola a riprendersi dalla sua sbronza. "No" tagliò corto, mantenendo la posizione salda e ferma. Posizione in cui il suo didietro era dritto davanti allo sguardo di Luca, il che non aiutava di certo a mantenere calma e sangue freddo, dopotutto era un adolescente con gli ormoni a palla, non si poteva pretendere che non si eccitasse alla vista di un bel corpo.
Non le avrebbe mai fatto niente, ovviamente, lei era la sua sorellina, la conosceva da quando erano piccoli. Il gruppo si era creato alle elementari, con Luca, Milena, Luigi, Carola, Albe, Serena, Christian e Mattia. Gli piaceva chiamarsi O8, gli originali otto, perché per quanto volessero bene ai loro compagni e amassero l'enorme e meraviglioso gruppo che si era formato, i primi sarebbero sempre stati loro. Erano come una famiglia, per questo Luca non avrebbe mai pensato di avere niente con Millie, come con nessun'altra delle sue amiche.
Non era certo un bambino innocente, gli piaceva divertirsi come è normale che un ragazzo faccia, ma lo faceva con ragazze sobrie e consenzienti, che non appartenevano al suo gruppo. Milena era ubriaca fradicia, la sua migliore amica e soprattutto Luca era convinto che lei non provasse alcun tipo di interesse fisico nei suoi confronti. Per questo adesso era la persona più sbagliata su cui avere quei pensieri.
"Stai tremando" osservò ovvio, i brividi ricoprivano la sua pelle nuda, mentre stringeva i denti per non permettere loro di battere l'uno contro l'altro. "Non stressarmi" alzò gli occhi al cielo d'istinto, anche se lui non poteva vederlo. "Sei così complicata" si lamentò ad alta voce, passandosi una mano nei capelli e spettinandoli. Si avvicinò più a lei da dietro, prendendo un respiro profondo mentre si sfilava la giacca scura.
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Dove conduce l'amore | LDA
Fanfiction𝐃𝐨𝐯𝐞 i ragazzi della classe di amici non sono i concorrenti di un programma televisivo, ma un gruppo di amici che si conosce fin dall'infanzia.