Nessuna traccia

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Capitolo 11

È necessario affrettarsi
se si vuole vedere
qualcosa,
tutto scompare.
Paul Cezanne

La mattina dopo, quando tutti si alzarono per fare colazione, Milena non c'era più. Le sue cose, che avrebbero dovuto occupare i cassetti della stanza degli ospiti almeno per altri tre giorni, erano tutte sparite. La valigia, che aveva svuotato e sistemato sull'armadio, aveva ora lasciato il suo posto per andarsene con la proprietaria. Ma cosa ancora più importante, non c'era lei.

Era sgattaiolata via, come una fuggitiva, una ladra, la mattina presto, o forse in mezzo alla notte. Non era importante l'orario, ma il fatto che fosse andata via. Quando Carola aprì la porta per svegliarla, aveva già lo stomaco in subbuglio. Milena era un'atleta, non si svegliava mai tardi, e non si faceva mai chiamare dagli altri. Anzi era lei a tirarli su dal letto a pedate. I suoi occhi incontrarono prima il letto rifatto, come se non ci si fosse nemmeno mai posato nessuno, e subito dopo puntò lo sguardo sui cassetti spalancati, ma vuoti. Tirò un urlo che squarciò le orecchie di Luigi, che era subito dietro di lei, la aspettava con indifferenza appoggiato al muro, ignaro.

Scattò dritto e la guardò preoccupato. "Che succede?" Si allarmò, guizzando a sua volta lo sguardo dentro la stanza. "Non c'è, Millie non c'è!" Si portò le mani ai capelli Carola. Poteva sembrare paranoica, ma era solo preoccupata. Le strade di montagna erano pericolose, soprattutto di notte, e lei non aveva neanche la patente. Avrebbe dovuto aspettare un autobus, salirci da sola, fare le ore di viaggio lì sopra, camminare fino a casa e poi entrare. Non le aveva nemmeno mandato un messaggio. Milena non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma tutti avevano già capito che era successo. Alla coppia tornò in mente il rientro burrascoso dei due dopo la caccia alle lucciole. Lo sguardo ferito e furioso di Millie e la violenza con cui aveva sbattuto la porta. Luca sembrava sconvolto, quando varcò la porta di casa dieci minuti dopo, i vestiti sporchi e l'erba attaccata ai pantaloni per averla protetta dalla caduta.

"Non risponde?" Alex si morse le unghie ansioso. Erano tutti riuniti in salone, come in consiglio. All'appello mancava solo la diretta interessata, Milena, e Luca. Quest'ultimo era ancora in camera a dormire, e quando Carola era andata a chiamarlo, aveva alzato le spalle. "Sarà a casa, che importa" l'aveva freddata. La mora aveva sgranato gli occhi, sorpresa, e si era chiesto cosa avessero tutti quella mattina. "No, l'ho chiamata già ventisette volte" scosse la testa Christian, componendo per la milionesima volta il numero della sua amica e chiamando. "Nemmeno a casa rispondono" sospirò Cosmary. "O non è arrivata, o evita le chiamate" i suoi genitori non sarebbero sicuramente stati in casa per rispondergli e tranquillizzarli.

"Prendo la macchina e vado a casa sua" si alzò Luigi, afferrando il mazzo di chiavi dal mobile. Carola gli posò una mano sulla spalla, fermandolo. "Se è andata, non vuole vederci" gli ricordò, dopotutto era sempre la sua migliore amica, e la capiva meglio di chiunque altro. "Ci chiamerà quando sarà a casa" la appoggiò Cosmary, sfilandogli le chiavi e rimettendole al loro posto. I ragazzi strinsero i pugni in sincronia, non riuscivano a comprenderla bene come loro. Erano frustrati, eppure potevano solo fidarsi delle loro parole.

Un'ora e mezzo dopo arrivò il messaggio tanto atteso, stavano mangiando quando il telefono di Carola trillò nella sua tasca. "Scusa ma avevo da fare, sono tornata a casa. Ci sentiamo quando tornate, vi voglio bene" lesse ad alta voce, tirò un sospiro di sollievo, anche se il suo cuore era ancora pesante. Una stretta preso lo stomaco di Cosmary, si chiedeva cosa l'avesse portata a scappare in quel modo. "Cosa vi dicevo? È a casa" alzò le spalle Luca, prendendo una manciata di insalata e portandosela alla bocca con la forchetta. Si guadagnò uno sguardo fulmineo da tutti i suoi compagni, per poi riprendere il pranzo come da programma.

Il gruppo di amici tornò in città tre giorni dopo, come prestabilito, e per prima cosa si riunirono nel garage di Nicole, come tutti gli altri avevano fatto in quei giorni, malgrado la loro assenza. Milena non si presentò. "Non l'avete vista in questi giorni?" Aggrottò le sopracciglia Cosmary, dopo aver spiegato loro lo spiacevole incidente. Scossero la testa. "Non ha risposto ai miei messaggi, credevo fosse occupata" spiegò Sissi, sentendosi immediatamente in colpa. "Luca? Non c'è neanche lui?" Fece notare Francesco, puntando con l'indice nella stanza. "Credo che sia per lui che è sparita" prese parola Carola, lei e Luigi non avevano parlato di quello strano rientro, nemmeno ai presenti. "La prima sera erano da soli, devono aver litigato" spiegò lui. "In effetti sembrava piuttosto nervoso e indifferente" ricordò Alex, e al ricordo gli tornò la rabbia che aveva provato in quel momento.

Passarono altri tre giorni prima che Luca facesse ritorno tra i suoi amici. Come niente fosse successo si presentò al solito posto, si sedette su una panchina e scherzò con loro, fece una battaglia di freestyle con Marco e Francesco, per poi tornarsene a casa e promettere che la sera sarebbe andato a ballare con loro. E così fece. Non chiese dov'era Milena, ne perché non ci fosse, sembrava saperlo da solo, e sembrava non interessargli minimamente.

Passò un'altra settimana e di Milena neanche una minima traccia. Sembrava che tutto fosse finito, aveva smesso di uscire con loro ed aveva abbandonato il gruppo whatsapp. Adesso pareva anche avesse spento il telefono, perché ad ogni chiamata scattava la segreteria, e i messaggi non le arrivavano da due giorni. La vita precedeva, eppure erano tutti preoccupati. Era scomparsa, sparita, di lei era rimasto solo il ricordo e l'eco della sua risata. Come fosse morta, di lei non avevano notizie.

Pensavano a quanto era stato facile e veloce veder sparire una di loro, che c'era stata dal primo momento. Lo sapevano bene quanto poco durevoli fossero le cose, si ripetevano sempre di godersi l'attimo e vivere sempre come fosse l'ultimo giorno. Ma non avevano messo in conto che potesse riguardare anche una di loro, che un giorno si sarebbe allontanata nel silenzio, nascosta nell'ombra.

Eppure era successo, e Milena era andata via.

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