Capitolo 8
Non posso farmi santa perché
ho sempre in mano
l'arma del desiderio.
Alda MeriniMilena stava sdraiata sul letto a pancia in su, con le gambe dritte sul muro e la testa che penzolava di sotto dal materasso. "Stavate per baciarvi e lui si è tirato indietro" sbuffò per l'ennesima volta. "Per la centesima volta, non lo so" strillò esasperata verso la sua amica, tirandosi sui gomiti per guardarla in faccia, e trucidarla con lo sguardo. Carola alzò le mani in aria, sulla difensiva. "Mi sembrava che stesse per succedere, poi si è alzato e io sono rimasta lì come una deficiente" si rigettò indietro con il capo, frustrata. "Ma domani viene, no?" Serena si sporse dal bagno della stanza, dove le tre erano riunite, con il mascara solo in un occhio e lo scovolino nella mano. "Certo che viene" con una spinta si tirò su, balzando in piedi. "Vi ricordate la sorpresa di cui parlavo ieri?" Approfittò dell'argomento saggio tirato fuori dalla bionda. Le altre annuirono, la bionda si infilò la maglietta, prima di sedersi sul materasso con le altre due. "È per lui" sospirò. "Ho scelto la sua canzone come base per l'esibizione finale" confessò, un sorriso spuntò inevitabilmente sul viso delle sue amiche. Come un fulmine squarciò la serietà che l'ansia aveva portato sui loro visi, riscaldando l'aria. "È una cosa bellissima" la appoggiò Carola, stringendo piano la sua spalla. "Lo apprezzerà sicuramente" annuì ancora l'altro. "Siete sicure?" Acconsentirono con il capo, prima di stringerla forte in un abbraccio. "Grazie ragazze".
La palestra era vuota e silenziosa, ore prima dell'inizio dello spettacolo. L'aria condizionata al massimo raffreddava il clima, placando i bollenti spiriti delle atlete. Le bimbe correvano da una parte all'altra, i capelli fatti solo a metà, il trucco da completare, con le ragazze più grandi ad inseguirle con spazzole e pennelli in mano. Cariche di tensione ma allo stesso tempo di felicità e gioia. Milena urlava, indicando e dando ordini, mentre le sue compagne cercavano di calmarla e starle dietro. "La macchina del fumo non va" mormorò timidamente, spaventata, una ragazza con la maglia nera e la scritta staff sul retro. Millie alzò gli occhi, pronta a sbraitare come aveva già fatto troppo, voleva che fosse tutto perfetto, e sembrava che invece volesse andare tutto a rotoli. Sofia le posò una mano sulla spalla, facendola girare e sorridendole genuinamente. "Ci penso io, tranquilla" la rassicurò, e lei non poté fare a meno di ringraziarla a voce e con lo sguardo, benedicendola.
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⚫️ ginnasticafabriano 23s ••• X
Seduta davanti allo specchio, finiva il suo trucco, circondata dalle sue compagne, già pronte, che la aiutavano facendole l' acconciatura. "Ti puoi calmare?" Sbuffò Alice. "Se non stai ferma, ti rado a zero" la minacciò Alessia, tirandole la coda per tenerla bloccata. "Ai!" Si lamentò tenendosi la fronte per il dolore. "Così impari" la fulminò. "Si può sapere che ti prende?" Nuovamente la sua amica la interrogava, passandole un dischetto per sistemare la linea di eye-liner. "Sono solo in ansia" scosse le spalle, nervosa. Si morse le labbra, rovinando la tinta, affrettandosi a risistemarla subito dopo. "Per? È tutto perfetto" cercò di rassicurarla. "Grazie a te" la spalleggiò un'altra. "Se non gli piacesse la sorpresa? O se lo trovasse strano? Cavolo, sto impazzendo" si portò le mani sui capelli, ottenendo uno schiaffo dalla compagna che stava cercando, con molte complicazioni, di sistemarle i capelli. "Ascolta" Alice le bloccò le spalle con una presa ferrea, costringendola a guardare le sue pozze tranquille, dove Milena sapeva sempre di poter trovare un porto sicuro. "La amerà, quindi ora calmati e fatti sistemare che manca veramente poco"
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Dove conduce l'amore | LDA
Hayran Kurgu𝐃𝐨𝐯𝐞 i ragazzi della classe di amici non sono i concorrenti di un programma televisivo, ma un gruppo di amici che si conosce fin dall'infanzia.