Trauma sul Tevere

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Era un pomeriggio d'agosto, di quelli afosi con il sole che picchia; stavo camminando in una affollata strada di Roma, ero vicino al Tevere sul ponte per l'isola Tiberina, ed attorno a me vi erano gruppi di turisti spesso accompagnati da guide e persone di Roma come me. Avevo davanti un ragazzo molto giovane, sui vent'anni, che non sembrava proprio di quelle parti. Mi distrassi per pochi minuti, giusto il tempo di dare uno sguardo al cellulare; quando tolsi gli occhi dallo schermo vidi il giovane barcollare , si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi con sguardo atterrito, cadde e io non potei fare altro che prenderlo al volo. Nel frattempo una donna lo vide e si mise ad urlare richiamando l'attenzione e dicendo di chiamare i soccorsi, stava accadendo tutto così in fretta; il ragazzo cominciò ad avere le convulsioni ed a diventare sempre più paonazzo.

Anche se tutt'ora la mia mente si rifiuta di accettarlo, in quel preciso momento capii cosa stava accadendo.

Stavo assistendo alla mia prima morte...

...i soccorsi non arrivarono in tempo e quel giovane ragazzo, che più tardi scoprii si chiamasse Edoardo Zaccati, non aprì mai più gli occhi.

Ancora oggi, quando vado a passeggiare per le vie di Roma, evito quella via...quel ponte...il posto che ancora oggi mi provoca incubi e ansie.

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