Morirai da solo Jason

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La discussione con Clarissa mi aveva innervosito nonostante non lo avessi dato a vedere. Mi sentii sprofondare nel letto, come se stessi cadendo. Mi alzai e mi sentii come se il pavimento fosse fango, che sensazione schifosa...

"Un pastore? Ma davvero? Patetico..."

"Clarissa? Come diavolo ti permetti di rivolgerti così a me?!"

Guardai in cielo e vidi un turbinio di colori che venivano verso di me.

"In più se tu mi dicessi almeno perché siamo venuti in America o come si svolgono i tuoi piani ti rispetterei quel tanto che basta per non fare domande personali. Ma nooo... È tutto un segreto per Jason: vita privata, vita sociale, persino la stramaledetta vita lavorativa di cui per inciso faccio parte!"

"Non ho bisogno di te! Potrei fare tutto benissimo da solo!"

Una mano alle mie spalle mi spinse a faccia in giù nel fango ridendo.

"Ma non puoi farlo da solo, J.T.! Hai già provato a fare l'indipendente e, da quel che ricordo non è finita bene..."

"Hanno ragione! Dai dell'idiota a Clarissa perché cerca di dimenticare il passato... Ma tu hai tagliato ogni ponte dal tuo, non è forse così fratellone?"

Una scala mi apparve davanti come unica via di fuga da quell'incubo e non esitai a salirla. Mentre le voci facevano coro in sottofondo una quarta voce si faceva sentire in cima alle scale.

"Lo sai anche tu Jason... La legge non è uguale per tutti. Tu potrai anche star combattendo per una giusta causa... Ma è davvero il modo giusto di farlo figliolo?"

"Sai Jason credo che la tua coscienza stia cercando di dirti che tutto quello in cui credi sia un'illusione.... Come le tue amicizie. Tratta tutti male perfino me... Temi forse che un giorno io decida di essermi stancata di tutto questo? E Daisy? Credi davvero che quando crescerà si ricorderà di te? Illuso..."

"Basta parlare tutti quanti! BASTA!"

"MORIRAI DA SOLO... MORIRAI DA SOLO... "

"Morirai da solo J.T.!"

"Morirai da solo Jason!"

Mi svegliai di soprassalto... Stupidi incubi, non potevo permettermeli da piccolo figuriamoci in quel momento. Uscii dalla mia camera e andai in salotto; mi sedetti su una poltrona e presi l'unica cosa positiva del mio passato: quel piccolo libricino rosso, quell'oggetto che racchiudeva tutta la mia fanciullezza e la mia innocenza... L'unica cosa buona rimasta in me. Ironico... Uccido, faccio patti e ricatti di un immoralità scoraggiante ed ho, tecnicamente, rapito una bambina oltre ad aver dato rifugio ad un'assassina appena evasa. Eppure leggevo una storia che parlava della morte e della vita; mi era sempre piaciuta questa storia: parlava di due sorelle che si scambiavano come doni le creature viventi. Sentii improvvisamente le scale scricchiolare e mi trovai Clarissa che mi fissava confusa... Chissà perché.

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