Chi è Jason?

11 3 7
                                    

Cosa porta qualcuno ad uccidere? Qual'è il fattore che fa cambiare i sani ideali in una persona? Erano queste le domande che quel giorno si stava ponendo il detective Luks in viaggio verso la Virginia. Domande a cui non trovava una risposta... Ma c'era una domanda che lo tormentava più di tutte: chi era quel ragazzo che gli aveva intimato di non indagare la notte prima? Nel vagone ristorante di un treno studiava l'ultimo caso che gli era capitato tra le mani: la scomparsa di Clarissa Abirdel. Una ragazza di origini indiane accusata di aver ucciso il fratello minore e da poco evasa dal carcere minorile. Il detective aveva da poco sentito la testimonianza dell'unica amica conosciuta di Clarissa: Charlotte Soldier, l'ex compagna di cella arrestata per spaccio e successivamente rilasciata. Charlotte aveva offerto la sua testimonianza e una copia della lettera ricevuta da Clarissa, piena di errori grammaticali per giunta, ma non era stata molto utile per ritrovare l'amica. Il detective decise di riesaminare la lettera di Miss Abirdel:

Per Charlotte

Cara Charlie sono Clarissa e oggi vorrei raccontarti una storia incredibile. Dopo che sei stata rilasciata mi sentivo terribilmente sola, nonostante le nostre lettere che mi tenevano compagnia, e decisi che sarei evasa. Sapevo che l'anno prossimo, diventando maggiorenne, sarei stata trasferita in un carcere vero e ero terrorizzata a quell'idea, soprattutto perché per una ragazza di origini indiane e buddista non è l'ambiente giusto. Dopo un po' di mesi sono riuscita a scappare e la prima cosa a cui pensai fu che dovevo vendicarmi dell'artefice delle mie sciagure. Mi recai alla mia vecchia casa, dove ormai viveva solo mia zia, armata di un coltello. Non volevo ucciderla ma minacciarla, volevo che confessasse così che sarei stata libera; ma l'imprevedibilità degli eventi aveva deciso di prendersi gioco di me. Quando stavo per avere la peggio però successe una cosa che ha sconvolto completamente i miei piani. Mi si presentò un ragazzo poco più grande di me che diceva di chiamarsi JJack e di volermi proporre un Aaffare: lui mi toglieva dai guai, a modo SsuOo, e io sarei dovuta aNndare a lavorare per lui; avevo l'acqua alla gola e non volevo tornare in prigione... È successo tutto molto in fretta. Mi ricordo che tirò fuori una pistola e sparò a mia zia con una precisione ammirevole, poi mi disse che sarebbe tornato all'alba. Questa è l'ultima lettera che ti manderò, ma continuerò a scrivertele con il pensiero, buona fortuna.

Tua, Clarissa.

Jason... Mentre il detective osservava una bambina andare su e giù per il vagone giocando, tra se e se non poté fare a meno di porsi una domanda: Chi è Jason?

LeggendeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora