Benvenuti a Silent

4 2 4
                                        

Vi è mai capitato di parlare tanto per dare aria alla bocca? Beh per molte persone è la normalità ma per i residenti di Silent era una vera e propria utopia. Le persone che vivevano a Silent non potevano parlare quando volevano e non potevano dire ciò che volevano. I più ricchi potevano però acquistare le parole alla Grande Fabbrica; nessuno sapeva da dove provenissero le parole né chi dirigesse la Grande Fabbrica, che andava avanti a lavorare imperterrita sia con la luce del sole che con la flebile luce dei lampioni.

Una giovane ragazza, chiamata Angelica, era sprovvista di parole, e di certo non aveva i soldi per comperarne. Decise quindi di far visita alla Grande Fabbrica per vedere se vi erano sconti, cosa frequente specie in aprile; quando arrivò dinanzi alla fabbrica però vi trovò una gran folla. Incuriosita si fece strada tra le persone arrivando difronte al grande cancello chiuso. Era la prima volta che lo vedeva chiuso e che non vedeva il fumo uscire dalle ciminiere. Ad un tratto dalla Grande Fabbrica uscì un uomo, vestito in modo stravagante ma allo stesso tempo elegante, che si mise du una sorta di palco e prese un microfono.

<<Cari concittadini. Io sono il fondatore e l'attuale proprietario della Grande Fabbrica delle Parole; cone voi ben sapete la mia fabbrica è rimasta aperta ed ha lavorato senza sosta per oltre sessant'anni per fornirvi le parole necessarie a voi tutti.>>

Angelica era estasiata, era la prima volta nella sua vita che sentiva così tante parole dette da una sola persona in una sola volta.

<<Dunque dopo più di sessant'anni, con mio enorme rammarico... La Grande Fabbrica delle Parole chiude per sempre. Mi dispiace.>>

Le persone erano sconvolte... Ma avevamo finito le parole per esprimersi. Quel giorno si comportarono tutti come a lutto, persino i genitori di Angelica, che mettevano da parte i soldi in segreto per poter comprare delle parole per il compleanno della figlia, erano tristi.
Lei non era preoccupata, non aveva mai avuto bisogno di parole, aveva il suo pianoforte e la sua musica per esprimersi. Un giorno, presa dalla musica del piano, fece inconsciamente qualcosa di inaspettato: si mise a cantare; le persone che passavano davanti alla sua finestra aperta si fermarono, i vicini si affacciarono e gli automobilisti si fermarono. Per la prima volta dopo mesi di silenzio e di paura le persone poterono sentire di nuovo delle parole, accompagnate da una dolcissima melodia in sottofondo. I bambini che ascoltavano e osservavano Angelica improvvisamente si misero a cantare con lei e poi, timorosi, cominciarono anche alcuni adulti. Finché, sparsa la voce, in giorno dopo tutti cantavano gioiosi. Insomma grazie ad una ragazzina un'intera città aveva ricominciato a vivere come non aveva mai vissuto prima.

E se doveste capitare in una città in cui le persone invece di parlare o esprimersi a gesti cantano e ballano, beh... benvenuti a Silent, che di silenzioso oramai non ha niente.

LeggendeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora