"Vi abbiamo insegnato a combattere, ad affinare la vostra precisione e a non aver paura" dico camminando lentamente davanti a loro "Dobbiamo rifare la prova senza il senso della vista, i risultati non sono stati quelli sperati"
"Parla tanto ma l'abbiamo vista in azione mezza volta" sento un commento spiacevole nelle retrovie, una voce così bassa che non avrei dovuto sentirla ma, sfortunatamente per la recluta, l'ho sentita eccome.
"So che in mezzo a voi ci sono reclute che non mi rispettano come capo, perché non mi hanno mai vista sul campo e pensano che io parli e basta" dico puntando lo sguardo nella direzione della voce "E vorrei che si facessero avanti" Nessuno si muove dal proprio posto, perché è più facile fare i coraggiosi nascondendosi nel gruppo "Avanti.. se volete vedermi in azione più di mezza volta non bisogna fare altro che chiedere" il ragazzo che ha parlato diventa paonazzo dalla vergogna.
"Io lo penso" alza la mano Peter "E non sono l'unico"
"Tranquillo, lo sospettavo" gli sorrido da stronza "Alzati in piedi, tu e quelli che la pensano come te" una ventina tra ragazzi e ragazze si fanno avanti.
Ethan frigge, so che vorrebbe difendermi "Maca" mi sussurra al mio fianco chiedendomi di intervenire.
"Non vorrai mica perderti lo spettacolo?" Gli chiedo divertita "Benda" ordino e subito mi viene passata una striscia di stoffa nera, me la lego sugli occhi e tonto a camminare "Vi ho spiegato che si tratta di semplice allenamento, ci sono ciechi che fanno miracoli e poi ci siamo noi che abbiamo tutto ma non usiamo nulla" mi metto davanti al bersaglio, già il solo fatto che riesco a farlo alla cieca dovrebbe preoccuparli ma so che non notano certi dettagli "Peter, lancia pure" indico il tavolo davanti a me con sopra i coltelli affilati.
Lo sento tentennare e poi si sposta, seguito dagli altri. Lo sento sistemarsi e il rumore di un coltello che gira su se stesso una mano a pochi metri da me, come se stesse giocando. Me lo lancia e lo afferro al volo. Non li sento respirare "Prego, Peter, ne hai una decina davanti a te e io non ho molto tempo da perdere"
15 ANNI FA
"Devi sentire con la pelle, vedere con le orecchie! Gli organi di senso limitati alla loro area sono solo dei preconcetti" mi spiega Capo John. Sono bendata ma non ho alcuna percezione di ciò che mi circonda, non mi oriento e mi sento vulnerabile "Riproviamo"
Mi lanciano un coltello contro, faccio per prenderlo e il dolore mi colpisce. Mi strappo via la benda e la mano è una gigantesca macchia di sangue "Porca puttana" ringhio dal dolore e dalla rabbia.
"Non ci stai riuscendo perché non sei abbastanza concentrata, abbastanza motivata" mi accusa con il suo sguardo gelido e la postura da superiore che detesto.
"È difficile" ringhio tenendomi la mano con l'altra, il mio sangue gocciola per terra.
"Questa vita è difficile" mi corregge "Se non superi questa prova entro la fine dell'addestramento.. sei fuori" esce dalla palestra sbattendo la porta e tutti si alzano in piedi per tornare nella sala comune.
Zulema resta seduta a guardarmi, lei è stata la prima a riuscirci come in tutte le altre discipline. È nata per fare questo lavoro "Devi calmarti" mi suggerisce ma è impossibile.
"La fai facile tu" Mi strappo via un pezzo di tessuto della maglia e mi fascio la mano bestemmiando tra i denti perché il dolore è veramente forte.
"E questo cosa vorrebbe dire?" Mi chiede un po' irritata.
"Per te è tutto semplice, sembra che non ti sforzi nemmeno" l'accuso di essere migliore di me ma non è una reale colpa quanto più una dote naturale, ma io sono troppo nervosa per accorgermene.
Si alza in piedi e avanza tranquilla nella mia direzione "Devi calmarti" mi sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, penso che stia per baciarmi ma si leva subito lasciandomi con l'amaro in bocca. Mi porge una benda "Mettitela" mi ordina.
"Hai intenzione di infilzarmi come fa lui?" Chiedo accigliandosi.
"Lo renderei un pochino più divertente.. per entrambe è ovvio" mi sorride scaltra "Devi prendermi"
Rido "Che stronzata" indosso la benda e resto in piedi in ascolto. La sento camminare ma non capisco da che direzione arriva. Mi arriva un pugno nello stomaco che mi fa tossire "Maledetta stronza"
"Prendimi" mi provoca in un sussurro vicino all'orecchio. Mi volto e non la sento più. Mi arriva un calcio nella schiena e cado a terra, mi rialzo. "Concentrati, non voglio giocare alla pentolaccia cazzo" mi dice più severa "Senti i passi, il rumore delle scarpe sul pavimento, la mia voce, il mio profumo.." mi volto e faccio per afferrarla ma scivola via "Quasi, solo troppo lenta" si zittisce e mi concentro sui suoi passi intorno a me.
Mi volto di scatto e l'afferrò per la gola, infilo subito la mia lingua nella sua bocca baciandola con passione e lei ricambia stringendomi a sé "Eccoti, figlia di puttana" le sussurro sulle labbra.
"Rifacciamolo" mi spinge via "Bionda.. se mi vuoi.. prendimi"
OGGI
"E quindi?" Chiedo e sento il secondo coltello arrivare, lo fermo al volo, così come i restanti. L'ultimo che prendo, appena le mie mani si chiudono intorno alla lama, bloccandola lo rilancio e so che è passato a pochi millimetri dal profilo di Peter "Il fatto che io non salga mai sul ring è perché.." mi strappo via la benda e li guardo con occhi infuocati "..io ho già dimostrato tutto quello che so fare a tempo debito. Ora tocca a voi"
Li vedo sorpresi e incerti, sono sicura che siano consapevoli della cazzata che hanno fatto "Scu.."
"Sul ring" ordino "Tutti quanti" aggiungo facendomi spazio tra le reclute, alzo la corda e mi metto al centro.
Ethan si siede sulla sedia messa al contrario e appoggia divertito le braccia allo schienale per stare più comodo.
Le reclute mi circondano "Siete come S.Tommaso.. volete vedere per credere.. non c'è problema" dico con un ghigno sul viso.
"Una contro venti e so già su chi scommettere" Ethan commenta, se la sta veramente godendo "Al mio via, inizia l'incontro"
"Ma tutti insieme?" Chiede Peter come se avesse la vittoria in tasca.
"Se fossi in te.. inizierei a preoccuparmi" risponde il mio fedele amico "VIA!"
STAI LEGGENDO
No tener miedo
FanfictionMacarena, potente donna d'affari, moglie e madre, gestisce una delle tre principali società illegali del Paese. Corazzata dalla vita e dalle sue stesse esperienze dovrà mettere in discussione l'intera sua esistenza e ciò in cui crede quando un fant...