Passammo l'intera notte a recuperare il tempo perso.
Nella nostra intimità in quella notte tempestosa riscoprii cosa significasse desiderare qualcuno con tutta l'anima ma soprattutto cosa volesse dire mettere il suo bisogno di provare piacere davanti al mio.
Avevamo molto da farci perdonare e onestamente non c'è modo migliore per risanare un rapporto.
Mi sveglio per il suo profumo sulla mia pelle e le tracce del suo tocco ancora fresche sul mio corpo, allungo il braccio dalla sua parte e non la trovo. Apro gli occhi un po' allarmata perché avrei preferito trovarla accanto a me ma vedo una rosa appoggiata sul suo cuscino con un piccolo biglietto. Sorrido come un'idiota, sembro la classica ragazzina del liceo innamorata e non una donna adulta e un'assassina. Mi siedo sul letto disfatto dalla notte d'amore più incredibile della mia vita e prendo la rosa in mano, ne sento il delicato profumo mentre mi rigiro il biglietto infilato in una piccola busta tra le dita. Lo apro con attenzione e in bella calligrafia c'è scritto solo una parola SÌ.
Resto imbambolata per un secondo, non del tutto sicura di quello che volesse dire ma poi realizzo: ha detto sì a noi.
Saltello sul letto tenendo il biglietto in mano, saltò giù, mi vesto raccogliendo i miei abiti sparsi per il pavimento e esco correndo con l'esigenza assoluta di vederla.
La cerco ovunque con lo sguardo in ogni stanza finché non la trovo parlare con le mie reclute e i suoi uomini in cucina. Entro correndo, tutti si voltano allarmati e le salto in braccio con il biglietto ancora tra le dita. Fregandomene altamente del suo stato di salute perché mi ha ampiamente dimostrato che sta benissimo. Mi prende al volo, un po' sorpresa e la bacio senza alcuna spiegazione. Lei ricambia subito e mi stringe a sé. L'intera cucina esplode di gioia intorno a noi ma non mi importa perché ho lei tra le braccia. Mi stacco e lei ride "Tu si che sai fare entrate ad effetto" mi sussurra sulle labbra che le ribacio subito."Hai detto di sì" le dico con le lacrime agli occhi, lacrime di gioia, e un sorriso ampio che mi illumina il viso.
"Avevi dubbi?" Mi chiede come se fosse stato ovvio fin dall'inizio e la ribacio, la ribacio finché ho fiato, mi stringe così forte a sé come se avesse paura di perdermi.
"Finalmente non dobbiamo più nasconderci" le sussurro piano e lei mi stringe ancora di più, abbiamo aspettato anni questo momento e finalmente è arrivato. Il nostro momento.
Il suo sguardo colmo d'amore mi scioglie "Riprendiamoci nostra figlia e torniamo a casa, amore mio"
"No adesso mi dite che cazzo mi sono persa.." sento la voce di Saray risuonare in cucina. Io sono ancora in braccio a Zulema, con le gambe le sto cingendo la vita e la sto guardando come se la cosa fosse abbastanza ovvia. La gitana mi osserva qualche secondo prima di realizzare "ORA AVETE FATTO SESSOOOOOO!!!!!" urla facendo sobbalzare tutti quanti.
Nascondo il viso paonazzo dall'imbarazzo nell'incavo del collo di Zulema "Ma tu ti rendi conto di quanto sei inopportuna?" Le chiede Zulema stizzita.
"Sono la tua migliore amica e te ne stavi lì senza raccontarmi nulla!!! Il mio compito è metterti in imbarazzo dopo tutto quello che mi hai fatto passare" le punta il dito contro urlando dall'entusiasmo alle stelle.
"Taci!" Le ordina irremovibile.
"Nono.. mi interessa!" dico io scendendo da Zulema e intimando la Gitana a continuare.
"Dieci anni di lamentele continue! E ore che finalmente è tutto a posto non mi dai nemmeno la soddisfazione di partecipare!" Sbotta mentre noi al sentirla ci zittiamo tutti e iniziamo a guardarci per aver conferma di aver capito bene "No.. cioè.. nel senso di condividere la vostra felicità non....nel senso che... Oh andiamo!"
Scoppiano tutti a ridere mentre io sono tornata rossa in faccia e Zulema ha totalmente perso la parola, cosa estremamente rara, il che sottolinea la gravità della situazione "Beh Gitana hai ragione.. dovevamo informarti.. ma è tutto molto fresco e inaspettato" spiego semplicemente distruggendomi la mani "Niente di quello che stiamo vivendo è pianificato.. forse è proprio questo che lo rende particolarmente speciale" mi volto e incrocio lo sguardo di Zulema perdutamente persa di ciò che ho appena detto "Dieci anni di lamentele continue eh?"
Zulema sbianca, si vede che sperava che non ci dessi troppa importanza "Io ti devo ammazzare un giorno di questi!" punta il dito contro la Gitana.
Saray incrocia le braccia al petto "Oh andiamo! Guarda che è vero! Delle teste così! Nessuna era lei, nessuna era questo, quello, quell'altro.. a tutte le ore! Cioè senza ritegn.." Zulema le mette una mano sulla bocca per zittirla.
"La nostra amicizia sta per finire con un omicidio se continui così" la minaccia estremamente seria in viso.
"Vieni Saray ti proteggo io.." l'afferro per una mano e la tiro via dalle grinfie di Zulema.
Saray mi abbraccia "Brava Maca pensaci tu a me.." gioca con una ciocca di capelli e so bene che sta scherzando "Certo che la Zule ha proprio dei bei gusti!"
"SARAY!" urla Zulema perdendo le staffe.
Scoppio a ridere quando vedo la gitana sobbalzare di colpo e si nasconde immediatamente dietro di me che sono esattamente la sua metà in altezza "Potevi trovarti uno scudo migliore di me" le faccio notare continuando a ridere.
Zulema vedendoci ride a sua volta, così come il resto della nostra squadra "Maca.. dovremmo iniziare" mi dice Ethan sorridendomi orgoglioso.
"Andate.. vi raggiungo a momenti" dico e tutti lasciano la cucina, permettendo a me e a Zulema di restare un attimo da sole "Nessuna era come me quindi?"
"Nessuna" mi aprende per i fianchi e mi solleva da terra per farmi sedere sul tavolo.
"Dieci anni di lamentele?" Ridacchio mentre la osservo da questa nuova prospettiva.
"Ha un po' ingigantito le cose" risponde per non darmi troppe soddisfazioni.
Lego le gambe alla sua vita e la porto più vicina a me "Io non credo proprio" le mie mani scivolano sotto la sua maglietta e arrivano dritte al seno che stringo. Geme attaccata al mio orecchio mentre mi bacia il collo e la scollatura. Sposto la testa indietro per lasciarle maggiore spazio e passa la lingua ovunque, marchiandomi con i denti. Mi sfila la maglietta e la getta via. La sua bocca è sul mio seno che morde e lecca come vuole "Zulema.. ti voglio" ansimo e gemo incontrollatamente. Le sua mani sono sui miei jeans, me li sbottona e con una mano mi fa stendere sul tavolo. Apre maggiormente le mie gambe per avere più spazio e mi tiene ferma con una mano sul mio collo che stringe appena, scosta le mie mutande già fradice ed entra inarco la schiena e gemo. Mi mordo il labbro per soffocare le urla mentre aggiunge un altro dito e inizia a spingere. La sua mano dal collo scivola sulla mia bocca per farmi stare zitta, un suo dito entra e glielo succhio. Percepisco che è eccitata quanto lo sono io, mi tiro su e mi aggrappo alle sue spalle. Ancora un paio di spinte e vengo sulle sue dita, soffoca il mio urlo baciandomi con desiderio. Accompagna l'orgasmo con un leggero movimento prima di uscire.
Le afferro la mano lecco le sue dita davanti a lei, cosa che la manda ogni volta fuori di testa "Se non dovessimo andare.. giuro che ti riporterei nel mio letto" mi sussurra sulle labbra.
"Avremo modo di esaudire questo suo desiderio, Zahir" le dico baciandola con passione "Il mio lo hai esaudito questa mattina"
"Intendi questo orgasmo?" Mi dice divertita.
"Questo è stato un regalo incredibile ma no.." Scuoto la testa "Il mio desiderio era che tu accettassi di diventare una famiglia.. di nuovo" appoggio le labbra sulle sue per baciarla ancora una volta ma con più dolcezza.
Mi accarezza il viso portandomi le ciocche di capelli dietro le orecchie "Non vivo senza di te, Macarena" scuote leggermente la testa "Non ci riesco proprio.. perciò adesso, amore mio, troviamo il modo di mandare al creatore quei due bastardi e torniamo alla nostra vita insieme"
Balzo giù dal tavolo e mi riabbottono i jeans, la guardo con estrema determinazione "Scriviamo la parola fine su questa maledetta storia"
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No tener miedo
FanfictionMacarena, potente donna d'affari, moglie e madre, gestisce una delle tre principali società illegali del Paese. Corazzata dalla vita e dalle sue stesse esperienze dovrà mettere in discussione l'intera sua esistenza e ciò in cui crede quando un fant...