Capitolo 41

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Ci sediamo a tavola e subito il cameriere ci serve le pietanze "Sorellina, sei incantevole" mi dice mio fratello in un sorriso falso.

"Facciamo che saltiamo questa farsa e andiamo al sodo, ti prego" appoggio le posate nel piatto e incrocio le braccia sul tavolo "Il mio tempo ha un valore e scommetto anche il vostro quindi preferirei che parlassimo in tutta franchezza"

"Molto bene" Román si schiarisce appena la voce "Vorrei proporti un accordo, che possa aiutarti a uscirne sana e salva, ho molto a cuore la tua salute.. d'altronde sei l'unica della famiglia che mi resta" mi dice mio fratello continuando a mangiare con una tranquillità disarmante.

"Non ti è importato nulla la prima volta, perché adesso dovrebbe essere diverso?" Chiedo curiosa.

"La prima volta John si è preso alcune libertà.." inizia a parlare giustificando il suo socio.

"Molto di più di alcune" lo correggo acida.

"Tutte queste storie non le facevi quando eravamo da soli.. il fatto che ci fosse anche quell'araba da due soldi ti ha irrigidita parecchio" mi risponde John con un tono aggressivo passivo e uno sguardo profondo, brama di rimettermi le mani addosso e ne sono sicura.

"Il fatto che mi facevo toccare da te non implica alcun sentimento nei tuoi confronti, spero che tu ne sia consapevole" gli rispondo acida.

Lui stringe la presa intorno alle posate tanto da farsi venire le nocche bianche, mio fratello gli mette una mano sul braccio per calmarlo "L'accordo è questo: torna con noi, sii la moglie perfetta e riavrai Lucia.. non avrai diritto di parola e lei percorrerà le nostre orme per diventare un giorno il capo al posto nostro"

"Scelgo la seconda opzione" Gli dico diretta.

"Senza nemmeno averla sentita?" Mi chiede divertito.

"Qualsiasi cosa è meglio di questa prospettiva" rispondo acida.

"L'alternativa è che morirai, Lucía raggiungerà l'obiettivo senza avere al suo fianco sua madre e se pensi che Zulema possa interferire sappi che morirà cercando di perorare la tua nobile causa" fa spallucce come se parlasse di tutt'altro, come se niente lo toccasse veramente rivelando la persona malata che è "Ma prima che tu scelga.. forse è il caso che tu ti rinfreschi la memoria su cosa voglia dire stare con tua figlia" schiocca le dita e un servitore scompare nel corridoio.

"Román.. non mi piegherai con tali condizioni" rispondo ridendo divertita e allo stesso tempo indifferente a ciò che dice.

"Mamma?" Mi paralizzo quando la sento, mi volto lentamente e la vedo lì in piedi sulla soglia "Mamma!" Mi corre incontro e la raggiungo a metà strada, la stringo forte a me e finalmente torno a respirare. Lei stritola il mio collo con le sue braccine "Mamma, mi sei mancata"

"Macarena, vediamo la bambina.. ma c'è qualcosa che non torna in ciò che dice"

"Lo so" dico in un sussurro e poi mi concentro sulla bimba "Amore mio" le parlo con estrema dolcezza, mi stacco per guardarle il visino e le sorrido "Come stai?"

"Bene, mamma" non mi convince ma avremo modo di riparlarne "Non te ne vai via di nuovo vero?" mi chiede preoccupata con i suoi grandi occhioni da cerbiatta.

"Sicura che Zahir sia più importante di questo?" mi chiede John alle mie spalle "Una persona che continua ad avere dei segreti"

"Di che cazzo parla??"

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