Tavolo per due

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Madison's POV

"Come te la sei cavata ieri con il locale? C'era molta gente vero?" mi chiese Harry
"Si ma ci sono riuscita!" sorrisi fiera di me stessa
"Molti dicono che hai chiuso più tardi, come mai?" chiese
"È passato il signor Shelby e abbiamo parlato." dissi con sufficienza
"Quale dei tre?" corrucciò la fronte
"Thomas!" sorrisi
"E di cosa avete parlato?" indagò
"Di tante cose; é arrivato qui sconvolto e si è aperto con me così come io ho fatto con lui."
"Sei seria?" si incupì
"Aveva bisogno di parlare e io l'ho ascoltato e poi lui ha ascoltato me." spiegai
"É strano! Thomas non si è mai aperto con nessuno così facilmente"
"Beh forse gli manca un ascoltatore serio e che lo comprenda Harry. Non deve avere vita facile, grava tutto sulle sue spalle! È normale che a volte cerchi qualcuno di nuovo con cui sfogarsi."
"Qualcuno di nuovo?"
"Lo saprai meglio di me Harry che lui è vedovo." alzai gli occhi al cielo
"Si!"
"Lui mi ha detto che la persona che lo ascoltava di più o per meglio dire l'unica, era sua moglie Grace." dissi
"Non ho mai visto Thomas così innamorato sai? Era molto preso da lei!" disse Harry e annuii
"È una persona con un casino dentro e forse si è sentito appagato quando anche io gli ho parlato del casino che mi porto dentro." dissi lucidando un bicchiere
"Che casino ti porteresti dentro tu?" chiese
"Harry non pensare che se la mia vita qui va bene io a certe cose non faccia caso. Sono qui da tempo e i miei genitori e mio fratello sembra che non mi stiano cercando."
"Si chiama nostalgia ragazza, lo sai? In fondo Clerkenwell ti manca!" disse e scossi la testa
"Non mi manca niente, né il posto, né la gente Harry. Semplicemente mi aspettavo dei gesti che non sono arrivati e okay io capisco il loro disaccordo, capisco che loro volevano per me un matrimonio di convenienza, capisco che volevano che io ubbidissi da brava figlia ma ho pur sempre vent'anni Harry! Sono pur sempre scappata come una ricercata e avere dei genitori e un fratello che non hanno fatto nulla per sapere dove fossi o se avessi bisogno di qualcosa beh... mi fa male!" dissi liberandomi di un peso
"Sono arrabbiati Madison, appena passerà la rabbia vedrai che verranno persino qui." disse scompigliandomi i capelli e sorridendomi come un padre farebbe con la propria figlia
"Non li conosci Harry. Non li conosci se parli così. E poi va bene sono arrabbiati ma anche io lo sono! Se mia figlia andasse via di casa io morirei se non sapessi dove sarebbe! Darei di matto se non sapessi se ha fame, se ha mangiato, se ha un posto dove stare o se semplicemente sta bene.
Anche io sono arrabbiata perché non hanno mai avuto una parola di conforto nei miei confronti e mi hanno impedito di realizzare i miei sogni. Sono arrabbiata perché pur di non ascoltarmi hanno preferito che io andassi via!" dissi colma di rabbia mentre i miei occhi diventavano lucidi
"Non ci pensare adesso piccola combina guai. Qui avrai tante persone, che sia adesso o in futuro, che ti vogliono e che ti vorranno bene. Io ti voglio bene ad esempio!" sorrise e lo abbracciai.
"Anche io te ne voglio." sorrisi ricambiando l'abbraccio

Harry la figura più vicina ad un padre che avessi. Ero stata fortunata ad averlo incontrato.

"Su adesso caccia via quei lacrimoni e diamo il via a questa giornata." sorrise e annuii
"Diamo il via" dissi cambiando l'insegna fuori che da "chiuso" passava ad "aperto".

Avevamo lucidato tutti i bicchieri per bene ed eravamo pronti per essere alla mercé dei clienti anche quel giorno.
La mattinata passò tranquilla e verso il pomeriggio si rifecero vivi Arthur e John, insieme a Thomas, ad altri tre ragazzi e a quella che a detta di Harry doveva essere la loro zia: la signora Polly Gray.

"Salve! Oggi tutti al completo?" sorrise Harry
"Già!" rispose Arthur con un sorriso
"È una novità sapete?" chiese Harry
"Harry sembra che non siamo gli unici ad avere novità, chi è questo splendore?" sorrise la donna facendomi arrossire
"Faccio subito le presentazioni. Signori lei è Madison Vespucci la mia aiutante, Madison hai già avuto modo di intuire ovviamente Polly chi sia, e questi altri tre ragazzi sono Finn Shelby, Micheal Gray e Isaiah e rispettivamente sono: lo Shelby minore, il figlio di Polly e un ragazzo che insieme a suo padre fa parte della grande famiglia dei Peaky Blinders!" mi spiegò Harry e annuii sorridendo.
"Piacere di conoscervi." dissi timidamente
"Quanti anni hai tesoro?" chiese Polly
"Ne ho venti signora." sorrisi
"Sei bellissima, non ti ho mai vista qui a Birmingham. Sei arrivata da poco?"
"Alcune settimane fa." sorrisi
"E da dove?"
"Polly lasciala respirare!" rise John
"No vi prego, lasciate pure che chieda." dissi
"Vengo da Clerkenwell, il quartiere italiano di Londra." aggiunsi
"Spero che sarai venuta qui per rimanerci." sorrise e annuii
"Si! Niente mi riporterà indietro." sorrisi anch'io.
"Adesso basta con l'interrogatorio. Noi vogliamo bere qualcosa!" sorrise Arthur
"Cosa volete bere?" chiesi
"Portaci nella nostra parte privata tre bottiglie di whisky Madison e grazie." sorrise Mr Occhi fiordaliso
"Okay va bene. Iniziate ad accomodarvi io sarò da voi tra un minuto!" sorrisi

I'll always need ya in front of me ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora