Il soldatino di stagno e la ballerina

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Madison's POV

Quella serata fu speciale... davvero.
Il ristorante, la gentilezza dei camerieri, il cibo squisito, la musica in sottofondo e poi lui...
I suoi occhi, la sua voce, le sue labbra perfette, il suono della sua risata.
Era meraviglioso.

"Ti va di ballare?" chiese di punto in bianco
"Qui?" sorrisi in imbarazzo
"E dove altrimenti?" sorrise anche lui
"Non sono molto brava Thomas, non so se è una buona idea." dissi

In tutta risposta lui si alzò e mi porse la mano.

"Signorina Vespucci, volete farmi l'onore di concedermi un ballo?"
"Non lamentarti se ti pesterò i piedi." lo avvisai e presi la sua mano per poi alzarmi.

Mi avvicinò a sé e quel contatto mi fece avvertire tante scosse elettriche ovunque.

"Non avere paura di sbagliare Madison." disse a pochi centimetri dal mio viso
"Farai una brutta figura." dissi
"Fanculo alle persone intorno a noi! Siamo solo io, te e la musica. Lasciati andare e fidati di me." sussurrò e mi persi nei suoi occhi.

Annuii non distogliendo lo sguardo; era impossibile farlo. Quello sguardo così cristallino ma così profondo che mi mandava il tilt.
Iniziammo a ballare e mi sembrò davvero che fossimo gli unici in quel posto.
Cercavo di essere coordinata e di seguirlo.

"Visto? Segui i miei passi e andrà bene." sorrise

Annuii con un sorriso leggero. Non perché fossi forzata, ma perché ero presa da lui.
Le nostre mani sinistre a contatto, la mia destra sulla sua spalla e la sua destra sul mio fianco...
Quel contatto mi faceva sentire al sicuro, protetta e mi faceva stare maledettamente bene.

"Sei taciturna. C'è qualcosa che non va?"chiese e scossi la testa
"Mi sto solo godendo il momento, sto benissimo." lo rassicurai
"Sicura?" chiese ancora e annuii rassicurandolo
"Spero che questa serata sia stata alla tua altezza."
"È stata molto di più Thomas. Grazie." gli sorrisi
"Grazie a te per quello che hai fatto Madison." sorrise dandomi un bacio sulla fronte.

Il bacio sulla fronte.
Per me aveva un significato meraviglioso; gli attribuivo il valore di protezione e io con lui mi sentivo così: protetta, come se nessuno potesse farmi del male, come se nessuno potesse passare attraverso quella barriera che io e lui insieme creavamo.

Al termine della musica tornammo a sederci e ordinammo qualcosa da bere.
"Cosa prendi?" mi chiese guardando il menù
"Grappa." sorrisi
"E cos'è?" corrucciò la fronte
"È un distillato di vinaccia. È alcolico comunque."
"E come fai a conoscerla?"
"È un alcolico italiano ed era il mio migliore alleato durante i ricevimenti in cui mio padre mi esibiva come un trofeo o un animale da macello." dissi
"Ti fingevi ubriaca per evitare i pretendenti?" rise
"Il piano era fingermi ubriaca ma mi sono ubriacata davvero più di una volta." risi
"Posso solo immaginare le facce dei tuoi genitori." disse divertito
"Non solo loro. Erano eventi in cui presenziava anche la parte inglese della mia famiglia e cioè la famiglia di mia madre. Dovevo sorbirmi per tutta la serata parole come: "schiena dritta", "stai composta". Quando mi ubriacavo sui loro volti era dipinta la vergogna. Una sera mi hanno persino urlato di essere il disonore della famiglia!" spiegai alzando gli occhi
"Quindi i tuoi genitori sono nobili se così vogliamo dire?" chiese
"Soltanto mia madre e la sua famiglia. Mio padre invece, è un avvocato."
"Gente facoltosa." disse e annuii
"Sei figlia unica?"
"No, ho un fratello maggiore. Si chiama Matteo."
"Madison perché parlando di loro hai questo sguardo perso?" chiese
"Niente. È solo che..." mi fermai

Non volevo rovinare tutto con i miei problemi.

"Che?" mi incitò a continuare
"Lascia perdere Thomas non voglio rovinare questa serata." dissi

I'll always need ya in front of me ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora