Felice

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Madison's POV

Avevo detto alla mia coscienza che avrei impedito una nostra probabile caduta.
Stavo cercando di resistere, ma più passava il tempo e più perdevo la sua concezione.
Più passava il tempo, più passava una parte di me stessa.
Più passava il tempo e più sentivo le forze venire meno.
Più passava il tempo e più iniziavo a sentire l'assenza della mia coscienza, la mia unica amica durante quel periodo.
Più passava il tempo e più pensavo che Thomas e tutti gli altri non sarebbero mai venuti a cercarmi, o se ci avessero provato, non mi avrebbero mai trovata.
Più passava il tempo e meno mi sentivo me stessa.
Più passava il tempo e più stavo iniziando a perdere i colpi e a cedere.

"Questo è il pranzo." disse Antonio mettendomi davanti un piatto che solo ad annusarlo mi fece venire la nausea.

Non riuscivo a muovermi, avevo le mani legate e tanti lividi sul corpo.
Luca si sfogava spesso con me, anche quando io non lo portavo all'esaurimento. Anche quando rimanevo in silenzio.
I suoi calci e i suoi pugni mi facevano male anche all'interno e non solo fuori.
Attraverso essi sentivo tutto l'odio e il rancore.
Lo stava trasmettendo anche a me. E io lo stavo assorbendo tutto.

"Portalo indietro, non ho fame!" dissi
"Sono giorni che sei a digiuno."
"Vuoi farmi credere che ti interessa davvero il mio stato? Non farmi ridere! Prendi questo cazzo di piatto e sparisci!" dissi stendendomi sul pavimento e dandogli le spalle.

Lui non disse niente e fece per andarsene.
"Antonio?" lo richiamai
"Cosa c'è?" chiese
"Da quanto sono qui? Non me lo ricordo più." dissi
"Sei qui da un mese Madison." disse
"Credi che Luca mi ucciderà a breve?" chiesi
"Non lo so, Luca ultimamente è molto nervoso. La famiglia Shelby gli ha rubato i traffici di droga e lui è ancora più incazzato."

Mi avrebbe uccisa. Mi avrebbe uccisa sfogando la sua rabbia su di me.
Non aggiunsi altro e Antonio uscì dalla stanza.
Sospirai e mi lasciai andare ad un pianto liberatorio.
Sarei morta li dentro. Dovevo mettermi forse l'anima in pace.

-Sei delusa vero?
-Si...
-Da Thomas, non è cosi?
-Lui non mi ha cercata, non ha fatto il minimo sforzo! Dei cazzo di traffici di droga sono stati più importanti di me! Ha pensato a come farlo arrabbiare sempre di più, senza pensare al male che Luca potrebbe fare a me! È stato egoista!
-Madison magari lo avrà fatto per smuovere qualcosa.
-Io non credo. Sai una cosa? Harry aveva ragione! Non dovevo farmi false illusioni, non mi sarei dovuta innamorare di un pezzo di merda del genere!
-Non puoi dire al cuore cosa fare!
-Sto iniziando a pensare che forse, ho sbagliato a fidarmi e ad affidarmi a lui.
-Madison, Thomas ti ama!
-Non abbastanza!  Ho temporeggiato per un mese, sono ricoperta di lividi, vengo picchiata come un animale e non passerà tanto tempo prima che Luca torni a farlo! Ho temporeggiato! Ho cercato di rimanere in vita! Ma a cosa è servito? Lui ha pensato alla droga e non a me!
-Sarà stata una strategia .
-Sai cosa? Non voglio più lottare coscienza. Sono esausta! Scusami se ti ho detto che avrei fatto di tutto per impedire una nostra possibile caduta, ma sono tanto stanca e non ce la faccio più.
-Madison...

Misi a tacere la mia coscienza e lasciai che il dolore e lo sconforto prendessero il possesso di me.
Avevo plasmato molte volte il dolore, ma quella volta non ne ero capace. Era troppo, era troppo per me. Non riuscivo. Non avevo mai avuto a che fare con una quantità di dolore così grande.
Lasciai che quel pianto mi consumasse fino a farmi scoppiare la testa, fino a farmi rimanere in silenzio a fissare il vuoto.
Stavo cadendo. Stavo cadendo e stavo facendo rumore. Tanto rumore.
Mi sentivo come una lastra di vetro rotta in mille pezzi.
Pregai che almeno quella sera non sarebbe venuto a sfogarsi. Che avrebbe plasmato la sua rabbia e il suo odio in modo diverso.

I'll always need ya in front of me ||Thomas Shelby||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora