CAPITOLO DIECI

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"LA ZONA BRUCIATA"

Uscimmo dall'edificio di WICKED e continuammo a correre fino a ritrovarci in mezzo al deserto. "Non vi fermate! Dobbiamo allontanarci il più possibile!"- strillai continuando a correre. Brenda e James mi seguirono a ruota e iniziammo a scalare l'enorme distesa di sabbia. Mi voltai e vidi che una serie di guardie armate erano appena uscite a bordo di quad a quattro ruote, dotati di fari al led che illuminavano la strada davanti a loro. "Accidenti! Dobbiamo stare bassi altrimenti ci vedranno!"- dissi continuando a muovermi velocemente a gattoni. James e Brenda mi imitarono, gattonando al mio fianco. 

Non appena mi fui accertata di essere abbastanza lontana, mi alzai in piedi e continuai a correre. "Mara aspetta! Vai troppo veloce!"- gridò Brenda da lontano. Mi voltai verso di lei, ma nel farlo scivolai e caddi passando attraverso la finestra di un vecchio edificio abbandonato che, fino a quel momento, non avevo notato. Continuai a rotolare giù violentemente, fino ad atterrare sul pavimento duro. Gemetti per il dolore e mi alzai in piedi. Mi ero sbucciata un ginocchio e avevo strappato l'unico paio di pantaloni che avevo a disposizione. Sentivo qualche goccia di sangue scorrere lungo la mia gamba. 

Mi guardai attorno ma non riuscivo a vedere niente. Ero troppo buio. Lì sotto soffiava un vento gelido. Allacciai la zip della felpa e mi strinsi nelle spalle nel tentativo di scaldarmi. Strizzai gli occhi cercando di farli abituare all'oscurità e continuai a guardarmi attorno. L'edificio era in pessime condizioni. Dalle crepe del soffitto passavano dei fasci di luce lunare che rendevano a malapena visibile ciò che avevo davanti. C'erano una marea di vecchi mobili e oggetti sparsi in giro e cumuli di polvere dappertutto. A parte questo, sembrava che non ci fosse nessuno. 

"Mara stai bene?!"- gridò James dalla finestra qualche metro più in alto. "Si, sto bene! Non si vede quasi nulla qui sotto!"- gridai in risposta. "Tranquilla, arriviamo!". "State attenti, si scivola!". Brenda scese per prima e corse giù, stando attenta a mantenere l'equilibrio. Mi venne incontro e mi abbracciò. "Tutto bene?". "Si Brenda, non preoccuparti"- dissi ricambiando il suo abbraccio. Dopo poco, vidi James correre lungo la discesa di sabbia un pó troppo velocemente. "James rallenta altrimenti-". Non ebbi neanche il tempo di finire la frase, che il ragazzo scivolò in avanti cadendomi addosso, facendoci finire entrambi sul pavimento. "-rischi di cadere"- dissi completando la frase. Il ragazzo si tirò sulle braccia e mi guardò sorridendo imbarazzato. "T-ti dispiace?"- balbettai. Non potevo vedere il mio viso, ma ero certa che se in quel momento avessero messo un pomodoro accanto alla mia faccia, sarebbe stata la stessa cosa. "Oh si, scusa"- disse James rimettendosi in piedi e porgendomi una mano. La afferrai goffamente e il ragazzo mi aiutò a rimettermi in piedi.

Ripresi il mio zaino frugando al suo interno. Trovai due torce elettriche e ne porsi una a Brenda. Lei la accese illuminando il suo viso, dopodiché la puntò davanti a sé. Feci lo stesso, puntando la mia torcia nello stesso punto. Vidi una saracinesca in lontananza e mi avvicinai lentamente ad essa. Non aveva nessun lucchetto, né catene che la tenevano chiusa. Tentai di sollevarla, ma era troppo pesante. i miei amici vennero ad aiutarmi e insieme sollevammo la saracinesca del tutto. 

"Che posto è questo?"- chiese Brenda guardandosi intorno spaesata. "Non lo so, ma sembra che sia disabitato da tanto tempo". "Guardate"- ci richiamò James. Mi avvicinai a lui e vidi una serie di sacchi a pelo sparsi sul pavimento. "Sembra che ci abbiano vissuto"- constatò il ragazzo. 

Puntai la luce della torcia intorno a me. Quel posto era davvero enorme. Dedussi perciò, che in passato dovesse essere una specie di magazzino, un centro commerciale o qualcosa del genere. C'era davvero di tutto lì dentro: vestiti, zaini, borracce, vecchi mobili, coperte, sacchi a pelo, vecchie armi scariche, scatolette di cibo scadute e molto altro. 

"Prendiamo tutto quello che potrebbe servirci e direi di dare un'occhiata in giro, giusto per essere sicuri di non avere compagnia. Restiamo sempre uniti, mi raccomando"- dissi raccogliendo un vecchio cappotto di lana. Lo scossi un pó per togliere la polvere e lo indossai. Nonostante fossimo praticamente in mezzo al deserto, l'aria era gelida. Fecimo un giro dell'edificio, raccogliendo oggetti per strada e infilandoli dentro gli zaini. 

THE MAZE RUNNER STORY 2 - YOU'RE ALL I NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora