CAPITOLO TRENTA

191 8 0
                                    

"PER SEMPRE"

I primi raggi di sole del mattino trapassavano attraverso i tessuti sottili della tenda. Aprii lentamente gli occhi cercando di farli abituare alla luce del sole. Ero ancora nella tenda di mia zia Mary. Mi stiracchiai per bene e mi misi a sedere. 

La tenda era stranamente deserta. Ero completamente sola. Mi tolsi le coperte di dosso e mi alzai dal letto. Nel farlo urtai per sbaglio il piccolo comodino lì accanto e sentii qualcosa cadermi sul piede. Abbassai lo sguardo al suolo e non riuscii a credere ai miei occhi. Quello era il mio quaderno! Ma come aveva fatto ad arrivare qui? 

Lo raccolsi immediatamente e lo sfogliai velocemente per accertarmi che tutto quello che avevo scritto fosse ancora tutto lì. C'era tutto quanto: ogni pagina, ogni parola, ogni lettera, tutto. Sorrisi istintivamente e strinsi il quaderno al petto. Ero così felice di averlo finalmente ritrovato. In questo momento, avevo davvero un disperato bisogno di buttare giù i miei pensieri su un pezzo di carta. 

Iniziai a cercare in giro per tutta la tenda un qualcosa con cui poter scrivere e, dopo qualche minuto di ricerca, riuscii a recuperare una vecchia stilografica. Indossai la mia giacca coprendomi per bene e uscii dalla tenda allontanandomi dal villaggio. 

Non appena mi accertai di essere abbastanza lontana, mi sedetti per terra appoggiando la schiena contro la parete rocciosa delle montagne. Aprii il quaderno su una pagina bianca e lo appoggiai sulle mie gambe. Impugnai la stilografica, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.

"Caro Newt, 

ci sono così tante cose che vorrei dirti. Non so davvero da dove cominciare...forse dovrei cominciare da una domanda. Pensi che possa avere un altro bacio? Dammi un ultimo bacio e me ne andrò. Pensavo che vorrei anche un'altra colazione, un altro pranzo e un'altra cena. Sarò sazia e felice, allora sì, che potremmo separarci. 

Magari fra un pasto e l'altro potremmo andare a letto un'altra volta. Un altro di quei lunghi momenti in cui il tempo si ferma, mentre io riposo la testa sul tuo petto. Spero che la somma di questi momenti, equivalga a tutta una vita e che non si arrivi mai al momento in cui ti lascerò andare...

Ma non si può fare vero? Non ci sarà più un altro "qualcosa". Quando ci siamo conosciuti era tutto nuovo, eccitante. Sembrava che il mondo ci potesse donare tutto. É ancora così. Per te. Per me. Ma non per noi. Vorrei che da qualche parte, da allora ad adesso, non ci fossimo separati, ma l'abbiamo fatto. 

Quando qualcosa si rompe, se i pezzi sono abbastanza grandi si può aggiustare. Sfortunatamente a volte, le cose non si rompono. Si frantumano. Ma se lasci entrare la luce, il vetro frantumato scintilla e in quei momenti, quanto i frammenti di ciò che eravamo brilleranno, mi ricorderò solo quanto è stato bello. Quanto sarà sempre bello. Quei vetri eravamo noi. E noi siamo magici... per sempre" .

Richiusi il quaderno e sorrisi automaticamente. Alzai lo sguardo verso il cielo e un paio di lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guance. Non sapevo spiegare le emozioni contrastanti che stavo provando in quel momento. Ero triste, ma era una tristezza buona. Una tristezza di quelle belle. 

In quel momento, raggiunsi una consapevolezza: io e Newt ci siamo amati davvero...e ci amiamo. Noi due ci amiamo ancora, perché questa è una cosa che non sparisce di colpo. 

Mi ritrovai a piangere e sorridere allo stesso tempo. Rimasi lì per un tempo indefinito a guardare la forma delle nuvole, finché una di queste attirò la mia attenzione. Inclinai la testa da un lato per provare a vederla meglio. 

Aveva la forma di un bambino ripiegato su se stesso, come dentro al grembo materno. Abbassai nuovamente lo sguardo e istintivamente la mia mano si appoggiò sul mio addome. Per qualche secondo, mi sembrava di sentirlo davvero...riuscivo a sentire il battito del mio bambino dentro di me. 

THE MAZE RUNNER STORY 2 - YOU'RE ALL I NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora