CAPITOLO UNDICI

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"INCUBI"

Per tutta la notte io e James abbiamo fatto a turno per sorvegliare Brenda, in caso dovesse sentirsi di nuovo male e avesse bisogno del nostro aiuto. Ero nel mio turno di guardia e stavo iniziando a sentire i primi segnali del sonno. "James, James svegliati è il tuo turno"- sussurrai scuotendo leggermente il ragazzo. Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile e si alzò stropicciandosi gli occhi. Una volta essermi accertata che il ragazzo fosse sveglio, mi raggomitolai nella coperta e mi addormentai nuovamente.

Mi risvegliai in una stanza completamente bianca. Oh no, non di nuovo! Ero completamente sola. Vidi una grande porta di legno in fondo alla stanza. Corsi verso di essa. Era molto più lontana di quanto mi aspettassi. Inoltre, avevo l'impressione che più mi avvicinavo alla porta, più questa si rimpiccioliva. 

Dopo un tempo che mi sembrava interminabile, riuscii ad arrivare alla porta che si era ristretta sempre di più fino a raggiungere le dimensioni di un piccolo quadrato. Mi inginocchiai davanti ad essa e la aprii attraversandola. Ci passavo per un soffio. 

Una volta uscita dalla porticina, mi rimisi in piedi e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta. Ero nella Radura! La mia Radura! Ma non era la stessa di sempre. Il cielo era di un grigio cupo e non lasciava filtrare nemmeno un raggio di sole. Tutte le casette di legno non c'erano. La mensa, la capanna dei Medicali, il Rifugio dei Velocisti, gli orti, la Torre, il Casolare. Era sparito tutto quanto. La terra era completamente arida, come se avesse vissuto un lungo periodo di siccità. Tutti gli alberi del bosco erano stati abbattuti e incendiati. Il lago era completamente prosciugato e sul fondo si potevano ancora vedere tantissimi pesci morti stecchiti. 

Decisi di fare un giro nei dintorni. Non c'era anima viva. Improvvisamente, iniziò a piovere a dirotto. Continuai il mio giro nel luogo che una volta era la mia casa. Ero bagnata fradicia. Mi stavo avvicinando al grande muro con i nostri nomi. Vidi la sagoma di una persona in piedi davanti al muro. Strizzai gli occhi per accertarmi di aver visto bene. Non me lo stavo immaginando, lì c'era davvero qualcuno. 

Camminai più veloce, aumentando il passo. Una volta essermi avvicinata ancora, riuscii a vederlo meglio. Era un ragazzo biondo che stava incidendo qualcosa sul muro. Era girato di spalle, perciò non riuscii a vedere il suo volto, ma dentro di me avvertivo una sensazione di familiarità talmente forte, che non seppi resistere. Iniziai a correre rapidamente verso il ragazzo. "Newt!"- gridai nella speranza che fosse davvero lui. Il ragazzo non si mosse di un millimetro. Corsi ancora più rapidamente per poterlo raggiungere, ma nel farlo scivolai su una pozza di fango. Mi rialzai e vidi che il ragazzo era sparito. 

Continuai comunque ad avvicinarmi al muro. Un volta arrivata mi guardai intorno alla ricerca del biondino, ma senza riuscire a trovarlo. Sospirai sconfitta e mi accasciai al muro di nomi. Tutt'un tratto notai un piccolo ma importante dettaglio. Sul muro non c'erano nomi. Mi rimisi in piedi immediatamente. Ma com'è possibile?! Dov'erano finito tutti i nostri nomi?! Tastai il muro avanti e indietro fino a toccare un incisione. Mi stropicciai gli occhi per poterla vedere meglio. No non può essere...ma questo è...questo è il mio nome. Ma non era quello a preoccuparmi. La cosa che mi turbava erano le profonde linee orizzontali che lo sbarravano da destra a sinistra. Che significa? É uno scherzo? Io non ero morta, anzi ero viva e vegeta. "É tutta colpa tua". 

Mi girai di scatto e spalancai gli occhi per lo stupore. Newt era in piedi di fronte a me, ma non era lo stesso ragazzo di sempre. La sua bellissima chioma bionda era ridotta ad uno sporco ammasso arruffato. La sua pelle era sporca, arrossata e piena di lividi. I suoi vestiti erano fradici e quasi completamente squarciati. Le vene del suo collo erano nere, gonfie e ingrossate e dalle sue labbra fuoriusciva quell'orrenda bava nera. I suoi occhi erano vuoti, inespressivi. "É sempre stata tutta colpa tua"- continuò il biondino guardandomi con un'espressione disgustata sul volto. "Newt cosa-". "STA ZITTA!"- sbraitò lui furioso come non mai. 

THE MAZE RUNNER STORY 2 - YOU'RE ALL I NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora