CAPITOLO TREDICI

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"LA SPEDIZIONE SEGRETA"

Il giorno dopo mi svegliai prima del solito. Decisi perciò di farmi una bella doccia calda. Dopodiché, mi vestii e andai a fare colazione per iniziare al meglio la giornata. Scesi velocemente le scale del secondo piano. Arrivai giusto in tempo per vedere la squadra di ricerca lasciare l'edificio. 

Tutte le mattine Jorge raggruppava delle persone che uscivano nella Zona Bruciata per cercare delle provviste o altri oggetti utili. Era un compito davvero rischioso. Non puoi mai sapere che cosa ti troverai ad affrontare là fuori. Cambiamenti climatici improvvisi, tempeste, Spaccati, il rischio di contrarre il virus...insomma poteva succedere davvero di tutto. Il gruppo di ricerca era preparato: uscivano sempre coperti dalla testa ai piedi da cappotti, cappelli, guanti e sciarpe. 

Erano talmente tanto coperti, che a volte era davvero difficile riuscire a riconoscerli. Uno di loro mi salutò con la mano. Non avevo la minima idea di chi fosse, ma decisi comunque di ricambiare il saluto. 

Mi diressi agli scaffali della cucina per prendere qualcosa da mangiare. Afferrai un'arancia e andai a sedermi sopra una vecchia cassa di legno. Iniziai a sbucciare il frutto e in quel momento, Brenda mi raggiunse. "Buongiorno. Ti senti meglio?"- domandò riferendosi al mio sfogo di ieri sera. "Giorno, si sto meglio adesso, grazie"- dissi facendole l'occhiolino. "Non è che percaso hai visto James? Non l'ho ancora visto stamattina". "No, ora che me lo fai notare non l'ho visto neanche io"- confessai. "Buongiorno mie stupende fanciulle"- disse Jorge raggiungendoci. Sorrisi e Brenda fece lo stesso. 

Jorge ci chiamava sempre così ormai. Eravamo diventate le sue ragazze preferite. Eravamo come le figlie che non aveva mai avuto e avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggerci. Qualunque cosa. 

"Hey Jorge, non è che per caso hai visto James in giro?"- chiese Brenda abbracciando l'ispanico. "Si, è appena andato via". Io e Brenda ci scambiammo un'occhiata confusa. "In che senso è appena andato via? Dov'è andato?"- domandai. Avevo una brutta sensazione. "Con la squadra di ricerca". 

O mio Dio! Il ragazzo che mi aveva salutata poco fa era lui! Come ho fatto a non riconoscerlo? "Cosa?! Jorge è troppo pericoloso! Come ti è venuto in mente di mandarlo lì fuori?!"- dissi sconvolta. "Stai tranquilla mija. James è immune, perciò il virus non rappresenta una minaccia per lui. E se c'è una cosa che so su di lui, è che quel ragazzo sa badare a se stesso. Non preoccuparti per lui. Tornerà qui sano e salvo, te lo assicuro"- spiegò Jorge accarezzandomi una guancia. Annuii e lo abbracciai forte. Lui ricambiò. 

Non so spiegare l'affetto che provavo verso quell'uomo, eppure era lì. Jorge c'è sempre stato per me ed è come il padre che ho sempre desiderato. "Grazie Jorge". "Per cosa?"- chiese lui confuso. "Per tutto quanto. Per averci ospitati qui, per proteggerci e per esserci sempre stato per noi. Grazie davvero". Jorge sorrise e mi strinse più forte a sé. "Non c'è di ché splendore. Io ci sarò sempre per te. Non dimenticarlo mai, intesi?". Annuii in risposta e gli sorrisi. 

Passai il resto della mattinata riordinando in giro insieme a Brenda. James non era ancora rientrato e stavo iniziando a preoccuparmi. Dopo circa una ventina di minuti, la porta del magazzino si aprì di nuovo e il gruppo di ricerca rientrò. Si tolsero tutti i vari capi di abbigliamento che proteggevano loro il viso. Riuscii ad intravedere James da lontano. 

Mollai immediatamente quello che stavo facendo e corsi incontro al ragazzo, gridando il suo nome a gran voce. James si voltò e io allacciai le braccia attorno al suo collo stringendolo forte. Anche Brenda fece la stessa cosa unendosi al nostro abbraccio. "Ma dove sei stato? Ci hai fatte preoccupare da morire!"- dissi tirando un pugnetto sulla sua spalla. Il ragazzo fece un verso di dolore e si morse il labbro. "O mio dio. Sei ferito?"- chiesi preoccupata. "Non è niente, non preoccuparti"- disse lui massaggiandosi la spalla dolorante. "Questo lo deciderò io dopo averti visitato. Andiamo"- dissi afferrandolo per un braccio trascinandomelo dietro. 

THE MAZE RUNNER STORY 2 - YOU'RE ALL I NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora