CAPITOLO VENTITRE

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"L'ULTIMA CANZONE"

POV'S NEWT

[3 GIORNI DOPO]

Sono passati altri tre giorni da quando ho trovato il quaderno. Thomas e Minho erano sempre in camera con me perciò era davvero difficile leggerlo. Cercavo di approfittare di ogni momento in cui mi capitava di restare da solo, per andare avanti con la lettura. 

Quella sera aspettai che Minho e Thomas si addormentassero, dopodiché presi il quaderno e mi chiusi in bagno. Accesi una piccola luce e aprii il quaderno andando avanti con la mia lettura. 

Trascorsi quasi tutta la notte a leggere, finché non iniziai a sentire i segni della stanchezza. Uscii dal bagno stando attento a non fare rumore per non svegliare i ragazzi. Nascosi nuovamente il quaderno sotto al materasso e mi sdraiai sul letto addormentandosi quasi subito.

La mattina dopo, mi risvegliai sentendo dei rumori fastidiosi. Mi stropicciai gli occhi e vidi Minho saltellare energicamente sul posto. Guardai l'ora sul mio orologio digitale. Erano le 5:50. 

"Minho che stai facendo? Sono le 6 di mattina"- dissi ancora assonnato. "Mi sto riscaldando. Vado a correre"- rispose il Velocista con nonchalance. "E dovevi farlo proprio qui? Ho ancora sonno e vorrei tornare a dormire se non ti dispiace"- dissi sbadigliando. "Va bene amore di mamma, adesso me ne vado e ti lascio dormire. Vuoi il bacino della buonanotte?"- disse Minho prendendomi in giro. "Sparisci da qui!"- dissi tirandogli addosso un cuscino. Il Velocista rise di gusto, raccolse la sua borraccia d'acqua e uscii dalla stanza. 

Mi rannicchiai sotto le coperte addormentandomi nuovamente e risvegliandomi dopo qualche ora. Mi stiracchiai per bene e in quel momento Thomas rientrò dal suo allenamento mattutino. 

"Ben svegliato dormiglione"- mi salutò lui. "Giorno Tommy"- dissi stropicciandomi gli occhi. "Com'è andato l'allenamento?"- gli domandai. "Bene direi. Jorge è davvero un bravo insegnante e in questo modo posso passare più tempo insieme a Brenda. Dovresti venire anche tu". "Sai che non posso farlo Tommy"- dissi alludendo al fatto che ci sarebbe stata anche lei. 

Thomas sospirò e si sedette sul suo letto. "Secondo me dovresti venire lo stesso. Un pó di allenamento non ti farebbe male e inoltre, cos'hai da perdere?". Thomas non aveva tutti i torti. "Va bene, ci penserò su". Thomas mi sorrise e annuì col capo. 

"Ti dispiace se mi faccio una doccia?"- gli chiesi. "No tranquillo vai pure, io mi riposo un attimo nel frattempo". Presi i miei vestiti e mi chiusi in bagno. Mi sciacquai il viso con dell'acqua fredda per svegliarmi del tutto. 

Stavo per aprire il getto d'acqua della doccia, quando sentii qualcuno aprire la porta della camera. "Hey Tommy, menomale che sei qui"- disse una voce femminile. La riconobbi all'istante. Era la sua voce. Appoggiai l'orecchio alla porta del bagno per sentire meglio. 

"Hey Mimy, avevi bisogno di qualcosa?"- disse Thomas. "In effetti si. Volevo chiederti se per caso avevi visto in giro un quaderno con la copertina verde scuro. É davvero molto importante per me e non riesco a trovarlo da nessuna parte". 

Lo stava cercando. Stava cercando il suo quaderno. 

"No, mi dispiace non l'ho visto. Se vuoi dopo posso aiutarti a cercarlo"- si offrì Thomas. "No grazie Tommy. James ha detto che mi aiuterà a cercarlo non appena avremo terminato il nostro allenamento, ma se per caso dovessi trovarlo avvisami, per favore"- disse lei. "Lo farò senz'altro. Buon allenamento allora"- la salutò il ragazzo. "Grazie Tommy"- rispose lei. Sentii la porta della stanza aprirsi nuovamente e richiudersi subito dopo. 

Dovevo sbrigarmi a leggere quel quaderno, prima che si accorga che sono stato io a rubarglielo. Tecnicamente l'ho solo "preso in prestito". Non appena finirò di leggerlo glielo restituirò...in qualche modo. 

THE MAZE RUNNER STORY 2 - YOU'RE ALL I NEEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora