🎖Fiducia

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Ero follemente persa da lui.

Adesso capisco la sensazione che si prova nella frase “mi ha rubato il cuore”, quando la leggevo i miei amati romanzi potevo solo immaginare e mi smarrivo in quelle pagine piene d’amore e adesso potevo farne parte.
Mi aveva strappato il cuore dal petto, mi faceva sentire bella, sicura, intelligente ma soprattutto sua e sentirlo canticchiare le strofe della nostra canzone mi aveva dato la conferma di ciò che più temevo al mondo, mi stavo innamorando di lui.
《Bimba non guardarmi con quegli occhini sognanti, a cosa pensi?》 tornai alla realtà, ero rimasta con lo sguardo fisso nei suoi splendidi lineamenti fini e affilati, ero fregata 《Non riesco a capire se devo esser felice o meno riguardo ad un pensiero che ho fisso in mente》 non rispose e la sua espressione divenne improvvisamente cupa e seria, chissà che cosa si stava immaginando, forse aveva capito a che cosa mi ero riferita, non voleva che lo amassi? Il mio cervello iniziò a viaggiare tra pensieri aggrovigliolati proprio come il mio stomaco in questo momento. Avevo esagerato, alla fine ci frequentavamo da pochi mesi e tutto all’oscuro del Mondo esterno…ma cosa potevo farci se mi ero innamorata? Persa nei pensieri tormentati mi appisolai 《Siamo arrivati》 disse scuotendomi per la spalla, feci un balzo per lo spavento 《Che modi bruschi》 bofonchiai ancora tra il sogno e la realtà, accennò un piccolo sorriso e scese dalla Maserati. Mi stiracchiai e scesi di macchina 《Ma…》 non credevo ai miei occhi, ero ipnotizzata dalla bellezza e dalla pace di questo posto.

Ero letteralmente a bocca aperta, intorno a noi regnava il verde, verde bosco come i suoi meravigliosi occhioni, eravamo in una zona di montagna, isolati dal mondo intero. Alberi alti e centenari circondavano una dolcissima casa rustica fatta di mattoncini, un sogno ad occhi aperti 《Entriamo?》 chiese guardandomi dal ciglio della porta in legno massello, non lo facevo un tipo da casa in montagna 《Oh, si certo》 mi ripresi dallo stupore ed entrai al suo interno. Sembra uscita da una cartolina di Natale, era rifinita tutta in legno, aveva un camino gigante e tutto era l’opposto della casa di Carldan perché era in stile rustico 《Al piano di sopra ci sono tre camere e due bagni, mentre qui come puoi vedere c’è il salone e la cucina》 disse avvicinandosi di qualche passo 《È splendida, come hai fatto a trovare una meraviglia simile?》 chiesi felice 《Ti riferisci a te?》 scherzò sorridente, finalmente gli era tornato il sorriso, da dopo la mia mezza dichiarazione era diventato distante e cupo 《Ah, Ah…no, alla casa》 gli cinsi le braccia la collo e lui si chinò baciandomi dolcemente sulle labbra 《E’ mia, la comprai dopo la morte di…》 lo interruppi parlandogli sopra 《Tua moglie…》 sua moglie, che strana parola 《Oh no, dopo la morte di mia nonna lei era il mio tutto,  era il membro della famiglia a cui tenevo di più》 io non sapevo niente della sua famiglia, tranne che era sposato e che sua moglie aveva avuto una tragica e prematura scomparsa 《Tu sei figlio unico? Hai i genitori o altri familiari?》 domandai fregandomi delle regole militari del “vietato dare informazioni personali” mi baciò di nuovo e poi si allontanò salendo le scale, ogni volta che credevo di fare un passo avanti con lui, ne facevamo dieci indietro, era un continuo alzare i muri con me e questa cosa iniziava a darmi fastidio.
Non lo seguii, rimasi al piano di sotto e tornai in giardino, mi misi seduta sul divanetto a dondolo e mi accesi una cavolo di sigaretta, lo detestavo quando si comportava così! Non lo aveva capito che non lo avrei mai tradito? Che non avrei mai rivelato neppure una virgola della sua vita privata?
Non si fidava di me e questo mi faceva molto male 《Ah sei qui, vieni dentro?》 disse affacciandosi dal portone, continuai a dargli le spalle senza degnarlo di una risposta, è vero, mi aveva organizzato una meravigliosa sorpresa ma non lo giustificava a comportarsi da stronzo con me 《Bimba…》 sbuffò sedendosi al mio fianco 《Non fare la bambinetta lo sai che non posso》 mi guardava di traverso con il gomito poggiato al bracciolo del dondolo 《Tu non hai fiducia in me Carldan》 dissi con una tranquillità assoluta, aspirai un altro tiro di sigaretta continuando a guardare il magico panorama mozzafiato 《Non è vero》 ribatté serio, lo guardai con gli occhi sbarrati 《Sei serio No Name?》 sottolineai “No Name” 《Ti fidi così tanto che non conosco neppure il tuo vero nome! Ti fidi così tanto che non mi vuoi dire se sei figlio unico o meno! Tu sai tutto di me…Tutto!》 ero arrabbiata e il tremolio della mia voce mi tradì 《Tu mi conosci più di ogni altro, anche di chi conosce il mio nome o le mie informazioni personali…devi credermi》 fece una pausa di riflessione 《A parole siamo bravi tutti, ma la verità è solo una, ovvero che non vuoi dirmi la verità》 dissi gesticolando come una matta, questo per me era un punto dolente 《Non è che non voglio, non posso è diverso》 spensi la sigaretta e mi alzai dal divanetto a dondolo 《Vado a darmi una rinfrescata, quale bagno posso usare?》 domandai acida 《Smettila bimba, ti ho portata qui per staccare dal mondo intero e tu non hai fatto altro che discutere con me, rilassiamoci…dammi un’opportunità ok?》 picchiettò sul posto dove ero seduta un secondo prima 《Vieni qui e facciamo pace...》

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NO NAME - Un cuore al centro del mirinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora