Il mio rapitore non solo si era rivelato un totale folle crudele ma era anche un cavolo di pervertito e il tizio più anziano con il bastone lo era pure di più.
Avevo il cervello completamente in tilt, in tutta la mia vita non avevo mai sperimentato una paura simile, anche solo guardarlo in quegli occhi color ghiaccio mi terrorizzava, il mio corpo appeso come un pezzo di carne da macello era sfinito, provavo dolori ovunque specialmente nelle zone dove mi avevano legata.
Dopo la sua ennesima minaccia a scopo sessuale mi bloccai, non volevo in nessun modo esser toccata e guardata da quegli occhi privi di anima e di buon senso, sospirò sul mio collo e lentamente fece scivolare le mani sui miei fianchi fino ad arrivare alle caviglie 《Se ti muovi anche di un solo centimetro, ti lascerò qui tutta la notte》 ringhiò 《Annuisci se sei d'accordo》 e come potevo non esserlo? Avevo una qualche scelta?
Feci come mi chiese e le lacrime tornarono a rigarmi il viso 《Brava Ragazzina》 si congratulò con voce affilata e crudele e poi mi liberò prima la gamba destra e dopo la sinistra. Posò nuovamente entrambe le sue ruvidi e fredde mani ai bordi delle mie gambe e risalì sfiorandomi la pelle tormentata e sensibile, sembravano lame aguzze, non ero credente ma pregai disperatamente che non mi facesse del male, chiusi gli occhi colmi di lacrime e pregai senza sosta.
Le sue mani arrivarono con una lentezza dolorosa alle mie mani un tintinnio di chiavi risuonò nella stanzetta umida e fredda e poi finalmente mi liberò anche entrambi i polsi, caddi a terra come un sacco di farina, ero esausta e le gambe non riuscirono a reggere il mio stesso peso 《Ops》 ridacchiò, fece il giro e si piazzò davanti alla mia visuale, scostai lo sguardo veloce come un filmine e mi bloccai a fissare un punto non preciso del lurido pavimento, ero terrorizzata e veramente non riuscivo a guardarlo negli occhi mi facevano troppa, troppa paura.Rimasi in quella posizione tremante a piangere tutte le mie lacrime, mi prese per il mento e con uno strattone mi voltò verso di lui 《Ragazzina, ti ho avvisata》 minacciò di nuovo, con il pollice mi carezzò il labbro inferiore facendomi contorcere lo stomaco per lo schifo che mi faceva provare, strinsi più forte gli occhi e tornai a pregare che non mi violentasse o altro 《Apri bene questa boccuccia》 spalancai di scatto gli occhi e il mio corpo si irrigidì, avevo il fiato corto 《Tranquilla...》 sussurrò con finto tono dispiaciuto e amichevole, pizzicò un lembo del tessuto che mi aveva messo in bocca e lo tolse lentamente, iniziai a tossire, la gola era secca e mi sentivo le labbra spaccate, le leccai per alleviare quella brutta sensazione e un sapore metallico mi inondò la bocca 《Si, stai sanguinando》 rispose alla domanda che mi ero posta mentalmente 《Rot!》gridò facendomi balzare per la paura.
Dopo pochi istanti riconobbi il ticchettio del bastone 《Che c'è?》 ringhiò con voce rauca 《E' tutto pronto?》 rispose senza degnarlo di un solo sguardo, oddio tutto pronto cosa? 《Certamente》 rispose il viscido uomo col bastone 《È tutto?》 domandò di nuovo 《Si cazzo! Levati dai coglioni ora》 urlò voltandosi nella sua direzione, il ticchettio si affievolì e dedussi che ci aveva lasciati di nuovo soli.Il pervertito si alzò e si strofinò le mani sul tessuto dei pantaloni rigorosamente neri proprio come la sua anima, nera e dannata 《Ragazzina, riesci ad alzarti e camminare?》 deglutì nel panico, la gola mi faceva malissimo avrei bevuto un'intera laguna per quanto avevo la gola secca e senza aprire bocca gli risposi di si muovendo il capo 《Allora seguimi》 poggiai le mani a terra e con tutta la forza che avevo mi misi in piedi non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi ancora più fragile di quello che avevo dimostrato di essere.
Traballai per qualche secondo, mi girava la testa la sentivo fredda e vuota mentre al contrario sentivo le gambe e le braccia pesantissime, i suoi occhi erano puntati su ogni mio singolo movimento sospirai ed alzai la testa, feci un passo e le ginocchia indolenzite si piegarono facendomi cadere sbattendole forte sul duro pavimento 《Cazzo》 sussurrai mordendomi l'interno guancia per non gridare a causa del fortissimo dolore, lui rimase fermo e in silenzio
Dai Vittoria puoi farcela sei più forte di quel che credi, i tuoi genitori hanno scelto il tuo nome perché puoi vincere su tutto, specialmente le tue paure!
Dissi mentalmente e poi tremante mi alzai di nuovo, questa volta la rabbia e la vergogna mi dettero la giusta adrenalina per non mollare.
Lo seguii e mi portò in un ascensore, ma dove diamine eravamo? L'ascensore era bianco, e molto elegante spinse sul tasto numero quattro e in silenzio salimmo piano dopo piano, lo vidi lanciarmi delle fugaci occhiate e poi le porte automatiche si aprirono.
Davanti a me uno spazioso ma piccolo corridoio con due porte in legno massello chiuse, il pavimento era ricoperto da un tappeto persiano rosso e le pareti erano color ocra, come poteva essere tutto così diverso dalla stanza in cui mi trovavo poco prima? Ma soprattutto perché mi trovavo qui? E cosa volevano da me?
Il pervertito sfilò dalla tasca della camicia una chiave color oro e la inserì in una delle porte aprendola con tutta tranquillità 《Entra》 con un cenno della mano mi diede la precedenza 《Prima le signore》 che farabutto!
Prima le signore è?
Mi dai la precedenza per entrare in una stanza e poi però mi torturi in uno sgabuzzino?
Schifata e senza obiettare entrai al suo interno, era furiosa e arrabbiata ma non tanto stupida da scavarmi la fossa da sola 《Questa sarà la tua stanza》 alzai gli occhi dai miei piedi nudi e sporchi e rimasi a bocca aperta.
La camera era splendida, rifinita nei minimi dettagli, un bellissimo letto a baldacchino faceva da padrone al centro della stanza, c'erano quadri che ritraevano foreste e valli verdi, alla mia destra c'era una scrivania con una poltroncina in velluto rosso mattone, dalla grande finestra filtrava la luce della luna e le tende leggere e bianche le davano un tocco più elegante 《Qui c'è il bagno》 indicò con il pollice una porta alla sua sinistra 《Lavati, ne hai bisogno Ragazzina》 disse con un filo di voce stanca e schifata, fece per voltarsi ed uscire dalla stanza quando con un filo di voce gli rivolsi parola 《Vuoi uccidermi?》 lui si bloccò di colpo e senza voltarsi mi rispose 《Per adesso no》 fece alcuni passi uscendo e chiuse la porta.Sospirai esaurita psicologicamente e fisicamente, mi accasciai con le spalle alla porta e scoppiai a piangere finché il rumore della serratura mi fece capire che mi aveva chiusa a chiave.
Carldan dove sei?
Papà, riuscirai mai a trovarmi?
Perché mi hanno rapita?
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NO NAME - Un cuore al centro del mirino
Chick-Lit•ℝ𝕠𝕞𝕒𝕟𝕔𝕖• 🔞 [𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑜] No Name è un famoso cecchino dell'Esercito, noto per la sua mira infallibile e il cuore di pietra. Vic è una ragazza decisa a realizzare i suoi sogni e a non deludere suo padre, il Generale D'Armata dell'Eserci...