🎖 Voglio te

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Passai l'ultima metà del pomeriggio stravaccata sul letto a raccontare nei minimi dettagli la difficoltà che avevo avuto con quei piccoli bambini iperattivi e poi venne il momento di raccontargli del mio misterioso accompagnatore.

《Lui vuole ancora inzuppare il suo biscottino dentro di te, lo hai capito vero?》 esordì Elia, Lilla annui ridendo e gesticolando con le mani come per dire "è ovvio", risi pure io per il modo con cui Elia aveva paragonato il pene di Carldan, o come diavolo si chiamava, ad un biscotto
《Sei matto! Mi ha detto chiaro e tondo che abbiamo fatto un bel casino》replicai convinta delle mie parole, ma loro rimasero irremovibili sulla questione.

Lilla mi prestò un abitino nero molto carino, che indossai con le converse, non ci stavano male abbinate insieme 《Sei una gnocca fantastellare anche con quelle brutte scarpe basse》 commentò Elia mentre si sistemava i bellissimi capelli color biondo cenere, non era bellissimo esteticamente ma il suo carattere e la sua simpatia lo rendevano meraviglioso, aveva molti ragazzi che ci provavano con lui e si vantava sempre di avere più ragazzi che lo corteggiavano di me e Lilla messe insieme. Ed aveva pure ragione.

Arrivammo al pub Mikos, un piccolo pub di periferia per niente frequentato e quindi perfetto per chi come noi tre voleva semplicemente bere in tranquillità. E così facemmo, Elia non smetteva di ordinare bevute e shottini 《Smettila di fare la fighetta e festeggia con noi il tuo primo giorno!》 disse alzando l'ennesimo bicchiere di puro alcool e ghiaccio.
Ero ubriaca fradicia ma non volevo darlo a vedere 《Possiamo sederci qui con voi?》 un bellissimo ragazzo si avvicinò al nostro tavolo seguito da altri due amici, ecco ci mancavano giusto loro 《Oh ma certo che potete...》 Elia iniziò subito a provarci e il tipo palesemente gay gli sorrise con orgoglio e con i suoi amici si sedettero al nostro tavolo. Non passò molto tempo che Elia ci salutò per andarsene con quel tipo che aveva appena adescato, Lilla era impegnata a civettare con uno degli amici e prima che il tizio rimasto solo iniziasse a provarci con me decisi di andare al bagno.

Avevo bisogno di staccare da tutti loro, l'alcool nel mio corpo era arrivato alle stelle e non volevo fare un altro casino come quello con Carldan, già Carldan...
Arrivata al bagno mi ci chiusi dentro, presi il cellulare, il biglietto che mi aveva lasciato e da stupida quale sono, gli scrissi.
"Toc Toc..." per una qualche ragione trovavo buffo iniziare una conversazione così "Chi sei?" rispose subito "Sono il tuo più grande errore" risposi, cavolo forse avevo esagerato con la confidenza, in fondo non ci conoscevamo neppure e lui era un uomo, non un ragazzino.
Oh porca paletta!
Il cellulare iniziò a vibrare, mi stava chiamando e adesso? Mi prese fuoco la testa per la vergogna, il cuore iniziò a battere forte 《P...pronto?》 dissi con voce incredula 《Vic》tuonò lui 《Indovinato signor Carldan》 lo sentii ridere silenziosamente, qualcuno bussò alla porta del bagno 《Hem un attimo!》 urlai, che vergogna accidenti 《Dove sei Vic?》 chiese con un tono da vero duro, bussarono di nuovo e aprii la porta tornando dentro il pub, la musica assordante non mi faceva sentire niente 《Vic cosa vuoi e dove sei》 ruggì di nuovo 《Sono in un cavolo di pub e...》 il ragazzo al tavolo mi prese per la mano tirandomi verso di lui 《Eccoti bella moretta, dov'eri sparita?》 chiese il tizio, strattonai il braccio guardandolo malissimo e uscii di fretta e furia fuori dal pub 《Scusami Carldan, sono in un pub e voglio...voglio, te in effetti》   

voglio, te in effetti》   

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NO NAME - Un cuore al centro del mirinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora