•ℝ𝕠𝕞𝕒𝕟𝕔𝕖• 🔞 [𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑒𝑡𝑜]
No Name è un famoso cecchino dell'Esercito, noto per la sua mira infallibile e il cuore di pietra. Vic è una ragazza decisa a realizzare i suoi sogni e a non deludere suo padre, il Generale D'Armata dell'Eserci...
Mi lanciò un'occhiata piatta 《Sali》disse allungandosi verso la portiera del passeggero e aprendola con disinvoltura, lo guardai accigliata e accaldata strinsi la mia tracolla 《Devo andare a lavoro e non ho tempo per questi strani giochetti》 il disagio mi strisciò lungo la spina dorsale, chi era vermanere questo uomo e cosa voleva da me? 《Ti accompagno io, adesso sali che dobbiamo parlare》 spalancai gli occhi stupita, mi aveva appena proposito un passaggio a lavoro ed eravamo solo a pochi passi da casa mia, chiunque avrebbe potuto vederci, specialmente la pettegola della vicina, la signora Tomson 《Devo venirti a prendere con le cattive...Vic?》la lingua schioccó sul mio nome e un fremito mi travolse.
Entrai velocemente nella sua bellissima auto e mi allacciati la cintura di sicurezza, lui alzò il vetro oscurato e mise in moto l'auto inserendosi in strada 《Dove devi andare?》 chiese giustamente, gli spiegai la strada per la scuola elementare e si limitò ad annuire.
Dopo qualche minuto di viaggio sbuffai 《Cosa volevi dirmi?》 mi meravigliai pure io del tono acido con cui gli rivolsi parola. Strinse il volante e poi finalmente iniziò a parlare 《Abbiamo fatto un bel casino Vic, pensavo che scopare una bella moretta conosciuta in un pub sarebbe stato bello e facile ma poi...quando ti ho vista con tuo padre ho capito quanto cazzo abbiamo infranto le regole》non capivo se era triste o arrabbiato, fissava la strada senza neppure degnarmi di mezzo sguardo 《Se sapevo che eri collega di mio padre o un suo amico non mi sarei mai permessa di comportarmi così》 ed era vero, non mi ero mai comportata così neppure con un mio coetaneo, figuriamoci con un uomo. Non rispose e rimase in silenzio fino al nostro arrivo 《Se non hai da dirmi altro ti saluto》dissi scocciata e leggermente delusa, chissà che cosa credevo che volesse dirmi 《É tutto》 rispose a monosillabe.
Aprii la portiera e scesi dalla bellissima auto nera, mi voltai e senza aggiungere altro mi incamminai nel vialetto della scuola, ero confusa lui riusciva a confondermi le idee 《Torna qui》gridó severamente, mi toccai la spalla per esser sicura di aver preso la borsa a tracolla ma non avevo dimenticato niente, spinta dall'accecante curiosità tornai verso di lui 《Tieni, se hai bisogno, questo é il mio numero e puoi chiamamrmi》 allungò il braccio e mi porse un biglietto da visita 《Non lo farò, ma grazie》 presi il biglietto 《Buon primo giorno signorina Lestrange 》 lo ringraziai alzando il dito medio e allontanandomi a passo svelto da quell'uomo incasinato.
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