It's the Monaco Gp

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Tutte le macchine partirono, tranne il monegasco che per un problema dell'ultimo minuto non riuscì a prendere parte alla sua gara di casa.
Mi dispiaceva veramente per lui, ma ero consapevole che prima o poi avrebbe rotto questa specie di maledizione ed avrebbe vinto a casa sua, facendo la gara più bella di tutta la sua vita.

Lando al contrario partì subito bene e Carlos come lui.
Uno sfortunato Pit stop per Bottas regalò a Carlos una meritata seconda posizione ed un terzo posto a Lando che scappò via da Perez.

Daniel era dietro, nelle retrovie, da inizio gara e sembrava non reagire.
È rimasto per tutta la gara 17esimo senza riuscire a fare nient'altro.

"sta bene? Ha la macchina rotta?"
chiesi ad Erik cercando di capirci qualcosa.

Andrea mi ha fatto molti discorsi su Daniel, è sempre stato un vero appassionato di f1 e quando aveva la possibilità commentava ogni cosa, soprattutto con me, perché lo stavo sempre a sentire.
Conosco il passato di Daniel, gli anni in Red Bull dove combatteva con Vettel o Verstappen, Daniel è sempre stato un bravo pilota a detta del mio ragazzo che qualche cosa ne capisce.

"Non si sta trovando per niente con la macchina. È un brutto periodo per lui"
mi spiegò Erik facendomi voltare per un secondo verso di lui.
"visto da fuori non sembra che lo sia"

insomma Daniel sorrideva sempre, non penso di averlo mai visto in questi tre giorni senza il sorriso in viso.

"oh credimi ci vuole ben altro per levare il sorriso a Daniel. Sa bene che se continuerà a lavorare i risultati arriveranno"

guardai in tv il ragazzo sfrecciare con la monoposto numero tre con lo sguardo pieno di ammirazione nei suoi confronti.
Io, non appena qualcosa non va come dovrebbe, lascio perdere, mentre lui pensa solamente a lavorare duro ed ad aggiustare tutto, sempre con il sorriso.

Sono dei punti in più per lui e per il suo carattere, anche se non penso ci siano punti negativi in quel ragazzo o almeno io non li ho ancora trovati .

La gara finì e vidi Daniel visibilmente demoralizzato scendere dalla sua macchina, ma non appena si girò verso di me, il suo sorriso tornò presente all'appello.

"Hey sta sera sei libera? Conosco un bel posto dove rilassarci, nascosti dai social"
"ci sto...però andrei da qualche parte di veramente appartato, così da non poter incontrare paparazzi o roba simile, se per te va bene "
sapevo già da sta mattina che Daniel mi avrebbe invitato ad uscire dopo la gara, perché il giorno precedente lui l'aveva già riferito a Charles, che l'aveva riferito a Marta, che poi l'aveva detto a me ieri sera mentre vedevamo un film d'amore distese sul letto.

Ha fatto praticamente passa parola questa notizia e così ho potuto prepararmi all'idea di uscire con qualcuno che mi piace davvero, senza avere paura per la mia incolumità.

"Però aspetta! Devo iniziare a preparami!"
realizzai come fossi vestita, che fossi praticamente struccata ed andai nel totale panico.
Io?
Uscire così, la sera?
Mai e o poi mai.

"Reb sono le 5"
rise lui vedendomi impanicata.
"si! ma devo farmi la doccia, farmi i capelli, truccarmi, trovare i vestiti, vestirmi, caricare il telefono"
elencai le cose tenendone il contro sulle dita della mano.
"puoi venire anche così"
borbottò lui stufo di vedermi nel panico per una cosa del genere.
"ma che sei matto!"

Feci una faccia inorridita che lo fece ridere ancora più di più prima attirando così l'attenzione di tutti i meccanici, compreso Erik, verso di noi.
Erik quando vide Daniel sorridere passò il suo sguardo sulla mia figura rivolgendomi un cenno amichevole.
"Devo andare! ma aspetta! a che ora passi?"
Mi bloccai sull'uscio del box mentre già pensavo in testa a cosa avrei potuto mettere quella sera.
"vengo alle otto sotto casa tua?"
Gli lasciai un'altro bacio sulla guancia al volo e corsi via a prepararmi.
Arrivata a casa mi buttai subito sotto la doccia pensando intanto a come volermi vestire, ma so bene cosa fare in questi casi.
Presi il telefono e feci partire una videochiamata di gruppo.

-Ludo devi aiutarmi-

dissi non appena una delle mie amiche rispose.
Era in pigiama e tutta assonnata, nonostante fossero le cinque del pomeriggio.
Mi era veramente mancato vedere il suo pigiama con le ciliegine.
-a bella! ciao anche a te, in cosa posso esserle utile?-
mi disse tra uno sbadiglio e l'altro.
Certo che la sua cattiva abitudine di non dormire la notte non era proprio migliorata.

-oh ha risposto anche Sara! Aiutatemi!-
strillai elettrizzata.
-Salve stronzette!-
rispose la diretta interessata che al contrario della prima era truccata perfettamente ed con indosso un vestitino estivo.
Sarà sicuramente andata a fare shopping, pensai, è come andare alla spa per lei, si rilassa sempre e soltanto così.
-Vero benvenuta anche tu nel club, manca solo Greta!-
ero così contenta di poterle rivedere tutte insieme.
Non Facevo quasi mai delle chiamate con loro sempre a causa di Andrea, così quando le chiamo quelle poche volte di solito rispondono sempre tutte ed in poco tempo.

Si sono abituate ormai a dover fare così.

. -ECCOLA-
strillammo poi tutte insieme.
Greta era sempre l'ultima ad entrare nelle videochiamate.
-ALLORA AIUTATEMI-
iniziai io, prendono subito le diverse opzioni dalla valigia.
-Reb hai rotto! Vai al punto! Non vediamo niente!-
si lamentò Ludovica visto che stavo sballottando il telefono su e giù per la stanza.

-ho un appuntamento sta sera, ovviamente in amicizia-
precisai prima che entrassero nel panico.

-ed Andrea? Te lo permette?-
chiese Sara curiosa di sapere se il mio ragazzo stesse migliorando in qualche  modo.
-non lo sa-
sussurrai io posando un vestito sul letto.

Non lo sa, non lo deve sapere e non lo saprà mai, mi dissi da sola in testa.

-no Reb è pericoloso, quello è bipolare, se lo viene a sapere...-
come avevo già previsto andarono nel panico più totale.
-non lo saprà tranquilla-
ripetei io.
-no un cazzo. Tu non esci con nessuno-
strillò Ludovica che insieme a Sara era veramente preoccupate per me.

Ludovica e Sara avevano conosciuto Andrea a differenza delle altre due, avevano visto bene come mi tratta e quanto è facile farlo arrabbiare.
Per questo sono così spaventate, ma sapevo già che sarebbe stato più difficile del solito convincerle.
-Raga per una volta che è libera dobbiamo aiutarla-

commentò Veronica, dandomi la forza di continuare a cercare un outfit perché io, quella sera, sarei uscita punto e basta.

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