Sopra il tetto dell'Austria

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Tornare nel paddock della f1 mi fece un certo effetto.
Quando mostrai il mio pass alla guardia mi tremavano le mani per l'emozione.
Il paddock era il posto dove tutto era cominciato, dove avevo visto per la prima volta il sorriso di Daniel, dove avevo cenato di nascosto al mio ragazzo conoscendo così gli amici di Charles.

Rivedere Lando, Carlos e gli altri è stato così strano per me.

Non penso che Daniel o tantomeno Charles gli abbiano detto ciò che è successo.
Ciò che ho passato.
Per gli altri ragazzi ero sempre io, Rebecca, la stessa ragazza di Monaco.
Loro hanno sempre e solo visto me, nessuna delle tante maschere che ho costruito per stare al fianco di Andrea.
Rividi anche Erik, fidato meccanico ed amico di Daniel.
"Ti affido a lui. Io ora devo andare, ci vediamo dopo"
Mi diede un bacio sulla fronte lasciandomi nel suo motorhome insieme ad Erik, che di fronte a quel gesto sdolcinato del suo amico, fece fina di star per vomitare facendomi scoppiare a ridere.
Daniel gli lasciò una pacca amichevole sulla spalla andandosene via.

Ogni volta che sale in macchina sento un peso nel petto: è la paura che possa farsi male.
Loro sono abituati ad andare a 300 km/h, ma io non sono abituata a vederli andare così veloce.
Quando sai che in quella vettura c'è una persona così importante per te non riesci a rimanere calma.
Per questo Erik mi prese in giro per tutta la giornata, a parole sue, sembravo una corda di violino perchè avevo passato un'ora seduta davanti alla televisione senza togliere mai lo sguardo dalla tv, mentre giocavo distrattamente con i miei bracciali.

Non mi abituerò mai.

@Daniel.Ricciardo
📍Redbull ring📍

Persone a cui piace:@Rebecca

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@Daniel.Ricciardo: finally....🧡🏆
@Mclaren:OH YES BABY!!!
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Corsi sotto il podio con il resto dei meccanici McLaren.
Quando arrivai lì, Daniel stava salendo sul gradino più alto del podio, lì dove il cielo è più bello, dove credi di poter toccarlo con un dito.

Cercai di immaginare cosa possa provare ad essere lì.
So solo che ho rivisto finalmente il suo vero sorriso quando ha alzato al cielo quel trofeo.

Daniel se lo meritava.

Meritava di essere felice e di ritrovare se stesso.
Erano stati mesi difficili per lui, Erik ieri mi ha raccontato bene di quanto si sentisse affranto per non riuscire più a performare.
Pensava di non essere più in grado di guidare, di correre in f1.
Daniel non si sentiva più all'altezza.

Ma non ha mai smesso di lottare ed ora sta festeggiando questa vittoria.


Rimasi un po' schifata quando lo vidi bere dal suo stivale, ma vederlo così felice ripagava tutto anche il senso di vomito.

Tirò nuovamente su il trofeo sotto lo sguardo attento degli altri piloti sul podio.
Max sorrise orgoglioso del suo amico e Lewis, Bhe Lewis credo fosse schifato quanto me dal gesto della scarpa.
Per un secondo, però, lo sguardo del vincitore cadde tra la folla ed i nostri occhi si incrociarono.

Gli sorrideva anche l'anima.

Mimai un:"congratulazioni" con le labbra prima che Max iniziasse a spruzzargli lo spumante addosso senza pietà.
Alcuni schizzi arrivarono addirittura a me ed io scappai via cercando riparo dentro il box.

Quando Daniel scese dal podio aveva ancora in mano il trofeo e nell'altra la bottiglia di champagne.
Mi passò la bottiglia sorridente.
"Mi hai portato fortuna Honey"
Quel soprannome.
Quel dannato soprannome mi fece tremare il cuore dalla gioia.
Afferrai subito la bottiglia prendendo un sorso di champagne.

Honey, mi aveva chiamata Honey.

Pov Daniel
Tornare a vincere una gara, dopo un brutto periodo è come tornare a respirare.
Essere sul gradino più alto del podio è la miglior sensazione che abbia mai provato in vita mia, mi ero quasi dimenticato come fosse.
Era da tempo che non festeggiavo con il team.

"Oh eccoti! Erik mi ha detto di dirti che Rebecca è completamente ubriaca"
Lasciai il bicchiere di champagne che avevo in mano seguendo immediatamente il mio amico fino ad arrivare da lei.
Era seduta su uno dei divanetti nell hospitality accanto a Lando che si stava letteralmente pisciando sotto dalle risate.
Si vedeva lontano un miglio che fosse ubriaca marcia.

"Daniel! Daniel! sono un tantino ubriaca! Ma poco!"
Si alzò dal divano sventolando la mano in aria per attirare la mia attenzione riuscendo però a far girare l'intero paddock nella sua direzione.
Aumentai il passo bloccandole al più presto la mano.
"Lo vedo che sei ubriaca"
Commentai notando i bicchieri di plastica vuoti posti accanto al divano.
10, 10 bicchieri aveva bevuto!
Barcollò visibilmente tentando di aprire la borsetta, la presi per i fianchi prima che potesse cadere e farsi male.
Posò le mani sul mio petto cercando di mantenere da sola l'equilibrio, ma non riuscendoci evidentemente.
"Hai dei pettorali da..."
Gli tappai la bocca prima che potesse dire qualcos'altro.
Non era palesemente in sé e prima di fare altre figuracce era meglio portarla in camera a riposare.
"Dopo questo, possiamo dirvi addio"
aggiunsi io ringraziando Lando per essersi preso cura di lei fino a quel momento.

Provai a farla camminare, ma era impossibile ed allora dovetti prenderla in braccio e portarla così fino in camera nostra.

"Andiamo! non la vuoi una caramellina come me?"
Mi chiese facendo due giri su se stessa per mostrarmi il suo bel vestito.
"Oh questa frase me la segno per prenderti in giro domani"
Scossi la testa divertito.
"chissene frega di domani! Oggi è oggi e se vuoi, sono tutta tua"
disse chiudendo la porta alle sue spalle.

Non era palesemente cosciente di ciò che stava dicendo.

"Dici così solo perché sei ubriaca"
Tentai di farla sedere sul letto, ma lei scappò dalla mia presa mettendosi a braccia conserte di fronte imbronciata come una bambina.
"dico così perché ti amo! ecco! L'ho detto senza giri di parole!"
"E anch'io ti amo"
Risposi serio.
Mi guardò stranita.
"Nha, Nha, Nha, tu mi odi. È diverso!"

"Io non ti odio e mi fa male il fatto che tu lo possa pensare. Si, potevi fare scelte migliori in passato, fatto sta che ti amo comunque, ma ora come ora non riesco a fidarmi ancora di te "

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