"Riusciva a farmi ridere.
E ne avevo proprio bisogno"
(Charles Bukowski)
È difficile uscire da un brutto periodo, ancor più quando quel periodo equivale ad una persona che in un modo o nell'altro non riesci ad allontanare da te e che quindi ti tiene...
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Quando tornammo a casa dopo aver passato l'intera giornata al mare ero completamente distrutta. Non avevo più voglia di andare a ballare, avrei felicemente accettato la richiesta di Daniel di dormire da lui e passare la serata insieme a casa sua davanti ad un film, ma Charles e soprattutto Marta non me l'avrebbero permesso.
Così feci una doccia la volo, mi preparai e quando scesi le solite scale notai Daniel già sotto casa mia pronto per portarmi al locale. "Moidmoiselle" abbassò il finestrino mostrandomi il suo sorriso.
Era bello, Dio se era bello, come ogni giorno, ma questa sera anche di più.
"Vuole salire a bordo?" Annuii facendo il giro della macchina, quando mi sedetti al sedile del passeggero gli diedi un dolce bacio prima che partisse.
Ogni volta che lo bacio sento quella strana sensazione nello stomaco, le solite farfalle che di solito si provano alla prima cotta, ma Daniel è riuscito a risvegliarle in me dopo tanto tempo in me.
Il locale si trovava sulla spiaggia e così capii il perché del messaggio di Charles nel quale ci raccomandava di metterci il costume. Non avevo ancora mai fatto il bagno a mezzanotte in vita mia, ma forse, per loro, troverò il coraggio di buttarmi in acqua anche al buio. Entrammo nel locale mano nella mano, io mi sedetti subito nel privè lontano da tutta la gente per sentirmi più al sicuro. "Vado a prendere dei cocktail, che ne dici?" Guardai Daniel ed annuii lentamente. Avevo una brutta sensazione, sarà perché è la prima volta che esco con lui in un locale affollato o non lo so. Eravamo sempre stati solamente noi due nelle nostre uscite. Daniel vedendomi pensierosa decise di lasciare il compito a Carlos e di sedersi accanto a me stringendomi la mano. "Tutto bene Honey?" Sorrisi sentendo quel soprannome, lasciando poi cadere la mia testa sulla sua spalla.
Chiusi gli occhi e feci dei grandi respiri. Mancavano ancora pochi giorni e poi puff, sarei sparita nel nulla, spero che Daniel un giorno potrà perdonarmi.
"Reb?" Chiese ancora prendendo delicatamente il mio viso tra le sue mani. "Stai bene? Ti porto via da qui se" posai la fronte sulla sua, basta pensieri per quella sera, avevo deciso. "Sto bene Dan, sono solo stanca dalla giornata passata in barca" non l'avevo molto convinto con la mia risposta, ma se la fece bastare. Con l'arrivo di Carlos e dei nostri cocktail cambiammo discorso incentrandoci su quanto stesse ballando male Lando in quel momento. "È veramente pessimo" Commentò l'australiano portandomi a ballare prioprio accanto all'inglese.
Cercai di opporre resistenza perché non sono mai stata una grande ballerina, ma in quattro e quattr'otto mi ritrovai in mezzo alla pista, con le mani di Daniel sui fianchi che facevano muovere il mio bacino a ritmo di musica.
