Budapest di sera era magnifica, veramente mozzafiato e poi con la giusta compagnia tutto è più bello.Daniel conosceva bene tutti i posti migliori della città ed ovviamente mi portò in ognuno di essi.
Alla fine del nostro lungo giro ci ritrovammo in un parchetto dove si poteva ammirare il grandissimo ponte illuminato da tantissime luci.
Rimasi a bocca aperta quando lo vidi.
La notte dona sempre quel suo charm ad ogni cosa."Moidmoiselle"
Alzai gli occhi al cielo.
Adora dire le cose in francese per far sembrare tutto più romantico!
"Si sieda prego, la mia povera felpa verrà lavata successivamente"
Mi prese la mano aiutandomi a sedere accanto a lui sul prato per guardare lo spettacolo che avevamo davanti agli occhi in pace."Reb?"
"Si?"
"Se non fosse stato per il bambino, saresti tornata da me?"
Mi girai per guardarlo dritto negli occhi.
Presi dei grandi respiri prima di dire ciò che pensavo.
Era questa la domanda che si teneva dentro da tanto?"Quando sono andata via.
Quando ti ho lasciato senza poterti neanche dire addio.
Quando Andrea mi aveva tolto anche l'ultimo briciolo di felicità, io mi sono promessa una cosa.....ho promesso a me stessa che in qualche modo avrei trovato un modo per essere felice.
Eppure più passavano i giorni, più mi sentivo male.
Ho chiamato ogni giorno le mie migliori amiche per due interi mesi, due mesi!
Cercando conforto da loro perché solitamente erano le uniche a sapermelo dare, ma non ci riuscirono sta volta"
Sorrisi affranta."Sai Dan, è come quando ti piace un gusto di gelato. Continui a prendere sempre lo stesso, sempre lo stesso, perché non vuoi cambiare.
Hai paura che se prendi un'altro gusto non ti piacerà.
Allora tu continui con il tuo gelato, ogni volta, sempre uguale.
Poi un giorno a caso cambi.
Magari assaggi quello di un'amica, oppure te lo offre il gelataio, che ne so!
Quel gusto di gelato ti piace ancora più dell'altro, te ne innamori completamente così tanto che l'altro in confronto a questo ti fa schifo"
Rialzai lo sguardo trovando i suoi occhi marroni fissi su di me.Ascoltava in silenzio, annuiva, cercava di capire.
"Insomma... lasciamo perdere il gelato!
Fatto sta che...Daniel, lo so che sembra una cosa gigantesca detta così e che sembra che sto ingigantendo la cosa, ma io non riesco ad essere felice senza di te.
L'ho già constatato tempo fa"
Mi alzai da terra perché ero già stufa di stare lì seduta.
"Quindi, si, avrei trovato il modo per tornare da te. Forse ci avrei messo più tempo, ma sarei tornata"Non mi rispose.
Non disse assolutamente niente.
Ogni tanto mi rivolgeva un occhiata e sembrava ogni volta sul punto di parlare, ma mai una parola uscì dalla sua bocca.La bella atmosfera che si era creata tra di noi finì così ed io mi chiesi perché il finale fosse sempre lo stesso.
Mai una volta un nostro bel momento non viene rovinato da qualcuno o dai nostri stessi pensieri.Tornammo in hotel.
Era ormai notte inoltrata, il tempo era passato così velocemente che nessuno dei due si era accorto dell'orario.
Quando aprii la porta della stanza era appena scattata l'una di notte.Lasciai cadere le chiavi sul tavolo stanca dalla giornata.
Mi rintanai poi in bagno per farmi una doccia veloce e passare un po' di crema sul tatuaggio, come mi era stato consigliato.
Mi godetti l'acqua calda sulla mia pelle e l'odore del bagnoschiuma di Daniel.L'australiano non sapevo che fine avesse fatto.
Quando uscii dal bagno non era più in stanza ed io non lo cercai.
Magari voleva avere un po' di spazio.Mi lasciai cadere a peso morto sul letto sbuffando sonoramente.
Che palle!"Ho preso dell'acqua"
Alzai la testa notando che fosse tornato.
"Stai bene, si?"
Si avvicinò cautamente."Sono solo un po' stanca"
Non staccò mai lo sguardo dai miei occhi sedendosi accanto a me.Si sdraiò lentamente.
Non appena girò la testa nella mia direzione per non rompere il nostro contatto visivo, mi accorsi della nostra vicinanza.
Eravamo così vicini che i nostri nasi si sfiorarono.
Riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle.
Lo guardai negli occhi, ma lui aveva spostato il suo sguardo altrove, lui stava fissando le mie labbra.
Le studiava come se fossero perfette."Dan"
sussurrai mentre si avvicinava ancora di più.
Rimasi ferma.
Ero troppo incredula per riuscire a fare qualsiasi cosa.
Ripensai a tutte le parole che gli avevo detto poco tempo prima, allo sguardo che mi aveva rivolto dopo.Iniziò a baciarmi lentamente.
Quel ritmo così lento mi stava uccidendo dentro, Ma aspettai che fosse lui ad aumentare la velocità.
Incastrai le mani tra i suoi ricci tirandoli leggermente verso di me.
A quel mio gesto mugugnò qualcosa senza staccarsi però delle mie labbra.
Mi spinse delicatamente sul letto facendo aderire la mia schiena contro il morbido materasso per poi posizionarsi sopra di me.
Con delicatezza mi levò la gonna e la canottiera lasciandomi in intimo.
Il suo sguardo scese velocemente sul mio corpo nudo come se fosse la prima volta che lo vedesse.Mi mangiò letteralmente con gli occhi.
Gli tolsi la maglietta osservando attentamente i suoi tatuaggi per dei lunghi secondi per poi lanciarla accanto ai miei vestiti per terra.
Tornammo a baciarci famelici.
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Reborn🧡
Romance"Riusciva a farmi ridere. E ne avevo proprio bisogno" (Charles Bukowski) È difficile uscire da un brutto periodo, ancor più quando quel periodo equivale ad una persona che in un modo o nell'altro non riesci ad allontanare da te e che quindi ti tiene...