Quando mi risvegliai il giorno seguente a malapena riuscivo ad alzarmi in piedi a causa del fortissimo mal di testa causato dalla sbronza di ieri.
Daniel continuava a prendermi in giro per essermi ubriacata marcia e con lui anche Lando, ovviamente.
Mi rinfacciarono tutto ciò che ho detto di compromettente il giorno prima, dato che avevo un ricordo abbastanza sfocato su ciò che avevo fatto o detto e loro volevano rinfrescarmi la memoria.Una cosa però me la ricordavo bene, l'ultima frase di Daniel.
Mi aveva finalmente detto ciò che gli passava per la testa.
Sapevo che non riuscisse più a fidarsi di me, ma non pensavo che mi amasse, non più.
Dovrò aspettare allora.
Dovrò riguadagnare la sua fiducia.I tre giorni di pausa successivi passarono velocemente tra una giocata alla play con Lando, una chiacchierata con Charlotte e delle lezioni di spagnolo con il mio insegnate preferito, nonché unico in verità, Carlos.
Il mercoledì arrivò in fretta e noi dovemmo spostarci in Ungheria.
Ultimo gran premio prima della pausa estiva che avrei passato sempre con i miei amici.
Non avevo mai pensato, neanche una sola volta, di non passare quella vacanza con loro, perché la loro presenza mi faceva bene.Daniel mi faceva bene.
Charles mi faceva bene.
Lando mi faceva bene.
Carlos mi faceva bene.
Charlotte mi faceva bene.
Marta mi faceva bene.Quando io e Daniel arrivammo nel nuovo Hotel ormai non ci stupimmo più di trovare un solo letto matrimoniale con dei fiori posti accanto ad esso.
Daniel quando vide le solite rose rosse, le prese in mano divertito e me le porse inginocchiandosi di fronte a me."Moidmoiselle"
"Merci, mon prince"
Risposi prendendo i lembi della gonna ed alzandoli leggermente per fare un inchino.Ormai la rosa era diventato il nostro fiore.
Sistemammo velocemente la nostra roba per poi buttarci sul letto l'uno accanto all'altro, questa volta non volevo andarmene da lui.
Avrei voluto passare il resto della giornata a fissare il soffitto con la mia mano intrecciata con la sua ed il suo profumo addosso.Furono attimi di pura pace.
Daniel mi accarezzava lentamente i capelli giocando distrattamente con delle ciocche.
Passò poi le dita sul mio viso accarezzandomi le guance ed infine delicatamente il mio viso avvicinandolo abbastanza al suo per lasciarmi un dolce bacio.Il sapore delle sue labbra era il mio gusto preferito.
Il suo telefono, però, iniziò a suonare in quel momento facendoci allontanare subito.
Daniel si passò velocemente una mano nei capelli per cercare di tornare in sé.Si allontanò ed io sentii freddo.
Si, sentii freddo nonostante facessero 30 gradi lì fuori."Charles?
Si, siamo in camera.
Bho non lo so.
Reb? Vogliamo andare a cenare con Charles e Charlotte?"Annuii debolmente ancora in stato di trans dopo il nostro bacio.
Daniel allora accettò la proposta del monegasco spegnendo poi il telefono rimanendo però lontano da me.
"Si sono fatte le otto, non ce ne siamo accorti"
Avevamo passato quattro ore, sdraiati a letto, in un piccolo angolo nascosto dal mondo e forse anche dal tempo stesso
.
Quattro ore che mi sembrarono 20 minuti."È meglio se scendiamo"
@DanielRicciardo
📍Ungheria📍
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Reborn🧡
Romance"Riusciva a farmi ridere. E ne avevo proprio bisogno" (Charles Bukowski) È difficile uscire da un brutto periodo, ancor più quando quel periodo equivale ad una persona che in un modo o nell'altro non riesci ad allontanare da te e che quindi ti tiene...