"Riusciva a farmi ridere.
E ne avevo proprio bisogno"
(Charles Bukowski)
È difficile uscire da un brutto periodo, ancor più quando quel periodo equivale ad una persona che in un modo o nell'altro non riesci ad allontanare da te e che quindi ti tiene...
"Reb, Daniel ma che avete questa mattina?" Guardai in cagnesco il monegasco sperando che abbassasse il suo tono di voce. Ho dormito si e no tre ore ieri notte ed ovviamente da questa mattina ho un bellissimo mal di testa che mi sta martellando ininterrottamente nella mia testa.
"Niente Charles" rispondemmo in coro io e l'australiano entrambi straniti. Charles parlava troppo di prima mattina per i nostri gusti. "Max fai qualcosa tu!" Indicò con la testa Daniel che si era seduto dall'altra parte del jet, mentre lui si occupò personalmente di me. Quando lo vidi sedersi sul sedile di fronte alzai gli occhi al cielo. Niente, non avrei mai ottenuto un po' di pace!
"Che cosa avete fatto voi due? Perché vi ignorate e siete così distanti?"
"Abbiamo fatto una cazzata"
Incastrai disperata le mie mani nei capelli appoggiando la testa al sedile. Perché cavolo la Tachipirina non mi faceva effetto?
"Che cosa avete fatto?" Non gli risposi. Mi limitai a cercare una bottiglia di acqua nel piccolo frigo posto accanto a me. "Rebecca... dimmi che non è quello che penso!" "Dipende da cosa pensi" Risposi chiudendo lo sportello con finalmente la mia acqua ghiacciata in mano. Speravo vivamente che potesse essere di aiuto per il mio mal di testa e per combattere il caldo.
"Non fare questi giochetti!" Afferrò la bottiglietta dalle mie mani prendendone un sorso. Giuro che a quel punto non so cosa mi abbia fermato da mettergli le mani al collo e strozzarlo. "Charles! che ti devo dire? E ridammi la mia bottiglia!" "Giuro! Sembrate due bambini! Ora non cominciate a fare gli imbarazzati! Se avete fatto quel che ho capito, non potete evitarvi così!"
Mi prese per un polso portandomi accanto a Daniel che aveva già finito di parlare con Max da un pezzo. Mi allacciò sbrigativamente la cintura di sicurezza tornando al suo posto. "L'aereo sta per decollare non muovetevi" Strillò Max ridendo sotto i baffi.
"CHARLES" Urlammo insieme, sia io che Daniel, ma l'aereo partì ed ormai eravamo fermi lì, l'uno accanto all'altra. Guardai fuori dal finestrino imbarazzata senza dire niente continuandomi a mordere il labbro per l'ansia fino a farlo sanguinare.
"PARLATE" strillò questa volta il monegasco. Sbuffammo entrambi guardandoci negli occhi per una manciata di secondi prima di posare il nostro sguardo su cose inutili poste accanto a noi.
"Bhe....io non me ne sono pentita però so" "neanche io mi sono pentito di niente" Rispose ovvio. "davvero?" Chiesi sorpresa con un leggero sorriso sulle labbra. "Si. È per questo che mi eviti? Pensavi che mi fossi pentito?" "Bhe si, credevo che tu non volessi più avere niente a che fare con me, pensavo che fossimo solamente amici noi due e nulla più..." Lasciai stare il mio povero labbro iniziando a torturarmi freneticamente le mani. "Reb te l'ho già spiegato. Si, ci sono rimasto male quando ho scoperto tutto, ma te l'ho già detto e te lo ridirò, ti amo, devi solo darmi tempo" Boccheggiai non sapendo cosa dire.
Mi ama, già, me l'ha già detto. Ma cosa deve ancora capire? perché io non ce la faccio più ad aspettarlo.
"BRAVI CONTINUATE COSÌ" Lanciai un occhiataccia al pilota della Reb Bull facendolo scoppiare a ridere anche se io ero tutt'altro che vicina al ridere come lui.
"Ti amo anch'io Dan e aspetterò" Strinse la mano intrecciandola con la mia. "oh andiamo così mi fate commuovere!" Si lamentò Lando asciugandosi una piccola lacrima finta sulla guancia.
Ci volle ancora un po' per far calare l'imbarazzo tra me e Daniel, ma non appena finì, tutto tornò ad essere normale. Ci aspettavano due ore di viaggio, destinazione: Mykonos. Ho sempre sentito parlare della bellezza del mare Greco, ma non ero mai riuscita ad andarci con Andrea, quindi non vedo l'ora di atterrare.
Nuovo posto. Nuova me. Nuovi amici. Era proprio una vacanza che poteva essere il mio nuovo inizio.
Appena atterrammo presi subito la valigia perché non volevo aspettare tanto tempo per andare in Hotel. Il mal di testa non era ancora passato e quindi ero consapevole che solamente una bella dormita mi avrebbe aiutata, magari su un bel letto comodo.
Avevamo preso un bellissimo Hotel cinque stelle sul mare, ho insistito con Daniel per poterlo pagare io, ci ho messo un po' a convincerlo, ma con tanto duro lavoro ci sono riuscita.
"È stupendo" Esclamai guardando le onde dal mio balcone.
In un modo o nell'altro i balconi sono stati molto importanti per me, fa ridere, lo so, ma è la verità.
"Bello?" Chiese Daniel posizionandosi dietro di me. Fece scorrere le sue braccia possenti lungo i miei fianchi attirandomi verso il suo petto. Lo sentii sorridere alla vista degli evidenti brividi che mi aveva appena provocato con un solo abbraccio.
"Mi piace l'effetto che ho su di te"
Mi lasciò un bacio nell'incavo del collo provocandomene degli altri. Inebriata dal suo profumo e dalla sua dolcezza mi girai verso di lui guardandolo negli occhi a praticamente zero centimetri dalle sue labbra. "Fai poco lo spiritoso Ricciardo" Soffiai leggermente su di esse. "va bene Celeste, la smetterò" Sussurrò ad un passo dal baciarmi. "bravo" mi abbassai sotto il suo braccio ed entrai dentro.
Si, l'avevo fatto a posta per dargli fastidio. Risi leggermente quando lo vidi stordito a causa del mio gesto. "Scusami bimbo, volevo solo prenderti in giro" tornai da lui lasciandogli un veloce bacio per poi buttarmi sul letto. Dovevo proprio recuperare le ore di sonno perse, ma oggi il mio telefono non smetteva di suonare, accendendosi in continuazione. Lo presi controvoglia quando si illuminò per ben cinque volte di fila.
"Che hai?" "Niente?" Lo guardai stranita. "Hai una faccia strana" Abbandonai la testa sul morbido cuscino non appena mi accurai di cosa trattassero i messaggi. "è solo che mi arrivano tanti messaggi dai fan e delle pagine gossip sulla mia vecchia relazione" Mi massaggiai lentamente con le dita le tempie. "e...?" Mi incitò a continuare. "è che io sono sparita nel nulla mentre lui è andato addirittura in televisione per fare un intervista, dove ha parlato di me" "stai scherzando?" Allungai il mio telefono verso di lui per fargli vedere le nuove notizie sui giornali.
Andrea mi aveva addossato tutta la colpa.
"Non vuoi tornare in attività? postare, usare Instagram..." "Non posso se lui..." Abbassai lo sguardo afflitta. Nonostante ormai io e Andrea fossimo lontani, lui continuava ad avere potere su di me. "sei con me e con gli altri, non avrà il coraggio di venire qui e tu devi cominciare ad avere una vita normale! Quindi da domani" si girò verso di me accarezzandomi la guancia. "Da domani sei libera veramente!" strinsi la sua mano sorridendogli in segno di gratitudine. "Anzi! Postala ora una storia o foto, hai già perso tanto tempo ad aspettare!"
@Rebecca.celeste 📍nuovo inizio📍
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"Sei stupenda" mi lasciò un dolce bacio all'angolo della bocca lasciandomi sola nella stanza perché doveva farsi una doccia.
Guardai quella vecchia foto sentendomi completamente diversa da allora ed a me andava più che bene essere cambiata.