Due invitati speciali

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Uscii dalla clinica il giorno dopo anche se non mi ero ancora ripresa totalmente.
"Dobbiamo dirlo ai miei sta sera!"
Mi disse tutto contento il mio ragazzo mentre gentilmente mi apriva la portiera dell'auto. "No"
Risposi di scatto.

Non prima di sapere la verità....

"eh?"
Chiese stranito.
"volevo dire...meglio di no. Vorrei fargli una bella sorpresa il giorno del nostro matrimonio, tanto ormai manca poco no?"
Prima del matrimonio, quindi entro un mese, dovrò trovare il modo di scoprire se il figlio sia suo o meno.
Devo essere certa prima di spargere in giro la notizia.
"Che idea geniale che hai avuto amore!"
Mi sorrise contento partendo con la sua Lamborghini verso casa.
Lo guardai con la coda dell'occhio mentre una strana idea, o forse un suicidio, mi venne in mente, ma se dovevo scoprire la verità sul bambino, per il mio e per il suo bene, avrei dovuto rischiare.
"a proposito di matrimonio...possiamo tornare per dei giorni a Monaco? Ci sono due persone che vorrei invitare"
chiesi vaga.
"chi?"
Andrea si irrigidì subito al suono di quelle parole, stringendo la presa sul volante dell'auto fino a farsi diventare le nocche di un bianco latte.
Tossii leggermente perché un groppone di saliva mi aveva intasato la gola.

Doveva funzionare in qualche modo ciò a cui aveva pensato, doveva funzionare cavolo!

"Bhe quando non ci sei stato ho fatto amicizia con la vicina, sai è italiana anche lei e"
"e l'altra persona?"
"Leclerc. Ho parlato anche con lui e mi ha detto che gli stavi davvero simpatico, quindi perché non invitarlo? tanto non ci costa niente" buttai in mezzo la carta di Charles, un asso nella manica a mio favore.
Andrea non avrebbe mai detto di no ad invitare un pilota Ferrari al nostro matrimonio, figuriamoci Charles!
Andrea è letteralmente innamorato di quel ragazzo.
"buona idea. Mio padre è un grande fan di Charles, gli faremo un'altra sorpresa. Partiamo dopomani, va bene? Magari puoi riposarti lì, il medico ha detto che devi stare a completo riposo"
mi ricordò dandomi un dolce bacio sulla fronte ed io sorrisi, non per il suo gesto, ma perché il pesce aveva abboccato all'amo, anche se adesso sarebbe arrivata la parte più difficile per me.

Devo dire la situazione a Marta ed anche a Daniel.
E poi sarebbe arrivato il turno di Andrea.

@Rebecca.Celeste
📍Montecarlo📍

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Passai altri due giorni pieni di ansie e di paure, prima di partire finalmente per Montecarlo, verso un viaggio che mi sarei sicuramente ricordata per il resto della mia vita.
Salimmo sullo Jat privato ed io non riuscivo a rimanere calma.
Il vomito era all'ordine del giorno e tutta questa ansia non mi stava aiutando di certo.
Andrea non si faceva problemi, pensava che fossi scossa per la gravidanza, di certo non immaginava minimamente la verità.
Ed io nel mentre stavo morendo dentro.

Di chiunque fosse stato il figlio sarei finita nei casini...

Arrivati a Monaco il mio ragazzo decise di andare subito al casinò sentendosi fortunato.
Mi Disse che ormai che era diventato padre, era quella la sua più grande fortuna e comunque fosse andata la serata, sarebbe andata bene.
Io lo salutai velocemente perché avevo altri pensieri per la testa.

Sentii un peso levarsi dal mio cuore ed un'altro fare capolinea su di esso non appena quella porta si chiuse lasciandomi da sola, ora dovevo trovare Marta e raccontarle tutto.

Andai sul solito balcone sperando di trovarla lì, ma era vuoto.
Le luci erano spente, le finestre chiuse.
Non demorsi, strillai un paio di volte il suo nome perché non poteva non esserci, doveva per forza essere a casa, avevo bisogno di lei in questo momento.
"Rebecca?"
Dissero in coro i miei due amici, uscendo uno dietro l'altro dalla finestra.
Ringraziai il signore asciugandomi una lacrima sul mio viso caduta a causa della frustrazione.

"Hey belli"
gli sorrisi forzatamente.
"Ma che hai? Sembri uno zombie"
commentò subito la mia amica, come sempre, senza peli sulla lingua ed io sorrisi ancora di più realizzando quanto mi fosse mancata anche questa parte di lei.
"ho un grandissimo problema"
"sarebbe?"
Chiese il monegasco avvicinandosi lentamente spaventato.

"Sono incinta"

sussurrai toccandomi con delicatezza la pancia. A volte non ci credevo neanche io che tutto questo fosse reale, che veramente portavo un figlio in grembo.

Pensavo fosse uno scherzo del destino, che non smetteva mai di giocare con me.

"oh mamma mia mi dispiace"
scossi la testa facendogli capire che fosse un'altro il vero problema.
"Marta il problema...è che potrebbe non essere suo"
al suono delle mie parole capì subito ciò a cui mi stavo riferendo, mentre Charles, ignaro di tutto, ci guardava scioccato.
"E di chi potrebbe essere se no?"
"Di Daniel"
Prese un respiro profondo cercando di realizzare la situazione.
Non avevo mai raccontato a Charles delle uscite tra me e Daniel perché non ne avevo mai avuto il tempo in verità.
Sono sicura che il monegasco sapesse che ci fosse qualcosa tra me ed il suo amico, ma poteva solo immaginare.
"Io sono morta"
commentai facendo avanti indietro per il balcone.

L'ansia riprese il sopravvento, il vomito mi tornò in gola, il mal di testa tornò a martellare incessantemente.

"si probabilmente lo sei"
commentò Charles camminando avanti indietro come me in cerca di una soluzione.
Si passò freneticamente una mano tra i capelli tirandoli leggermente.
"Sta sera glielo dico"
aggiunsi chiudendo gli occhi terrorizzata all'idea di cosa potrebbe fare.

Andrea non sa controllarsi.
Quando la rabbia prende il sopravvento non è più lui.
Quando saprà che il figlio potrebbe non essere suo darà letteralmente di matto.
Potrebbe picchiarmi, potrebbe urlare, rompere qualcosa, sparire all'improvviso, potrebbe fare di tutto e Dio! spero che non ci faccia del male.
Charles non era molto sicuro di doverglielo dire, ma gli feci aprire gli occhi.
Se lo avesse scoperto in futuro, sarei stata veramente morta in quel caso.
Per il bene di mio figlio e mio, dovevo essere sincera ed usare il coraggio che non ho avuto, dovevo dire la verità, perché in questa situazione mi ci sono cacciata da sola, perché mi sono innamorata di Daniel come una stupida senza pensare alle conseguenze.

Sapevo che quella non sarebbe stata la mia vita eppure ho voluto assaggiare quel sapore di felicità mischiata alla libertà.

Il suonò del campanello bloccò la nostra conversazione.
Mi guardarono entrambi terrorizzati, ma ormai io avevo deciso, avrei parlato con Andrea.
Charles, prima che entrassi, mi promise che sarebbe intervenuto se fosse successo qualcosa.
Marta fece per dire qualcosa anche lei, ma il campanello suonò una seconda volta ed io salutai velocemente i miei amici.
Aprii la porta ritrovandomelo già davanti.
"Che c'è amore? Sembra che hai appena visto un fantasma"
scherzò lui, lasciandomi un dolce bacio a stampo.
Bene, almeno è di buon umore, se fosse arrivato già arrabbiato sarebbe stato tutto più difficile.

"Ti devo dire una cosa"

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