Un anello durante il Gp di Monaco

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(CAPITOLO EXTRA)

Uscii sul balcone.

Quel balcone.

La vista era uguale, solo un po' più a destra.
Marta aveva invitato me e Jules a vedere la gara da casa sua e poi saremmo scesi tutti nel paddock, ma a causa del bambino era meglio vederla da quassù.
Sono passati quattro mesi dalla nascita di Jules, sono stati impegnativi, lo ammetto, ma belli, belli, belli.

Ho passato molte note insonni, avrò riscaldato almeno 200 biberon, ho imparato a memoria ogni possibile ninna nanna perché il mio caro figliolo non ha mai troppa voglia di dormire.
Sono stanca, stanca morta, ma non sono mai stata più felice di così.

Sorrisi quando vidi Marta cullare tra le sue braccia Jules mentre cantava una delle tante canzoni dello zecchino d'oro.
"Zia! Mi prendi in braccio?"
Abbassai lo sguardo verso Manuel, il figlio di Marta, accontentandolo subito.
"Le vedi le macchine?"
Lui annuì contento, battendo le mani non appena una monoposto sfrecciò sotto di noi.
"Quello chi è?"
Indicai la macchina rossa con sopra scritto il numero sedici.

Chi poteva essere se non il ragazzo con il rosso scritto nel destino?
Sono passati anni da quando Charles ha esordito in f1 con la Ferrari, ama questa scuderia come la prima volta, nelle gioie e nei dolori.
Non oso immaginare cosa stia provando a girare sulla sua pista di casa, dopo aver vinto per la 3 volta l'anno scorso il campionato del mondo, ma quest'anno però con una sorpresa in più....
Guardai Charlotte avvicinarsi a me ed a Manuel con il pancione.

"Zio Charles!"
Strillò Manuel salutandolo con la manina.

Subito dopo passò Daniel che ci rivolse un saluto dalla sua monoposto.
"Dimmi la verità...chi preferisci tra Daniel e Charles?"
Sussurrai all'orecchio del bambino.
"Charles"
Sorrisi quando mi fece segno di mantenere il segreto.

Lasciai Manuel alla madre andando da Jules, era ora della sua poppata giornaliera, nel mentre osservavo la partenza dalla televisione di casa.

La emozioni sono le stesse ad ogni gara.
Non ci penso proprio ad abituarmici, ma con il tempo sono migliorata.

La paura però è sempre con me.

Mi concentrai sulla monoposto numero tre.

Daniel mi ha rivelato di voler smettere con le gare quest'anno.
Non lo sa ancora nessuno tranne che io, lui e nostro figlio.

Me lo rivelò un mese fa quando eravamo  sdraiati a letto distrutti da tutti i pianti di Jules.
Mi disse che aveva altre cose in testa ormai, che la f1 non era più la principale.

Daniel voleva aprire una scuola di piloti in Australia vicino a casa nostra.

Daniel voleva passare più tempo con me e con il bambino.

Daniel voleva godersi la nostra casa in campagna.

Daniel voleva iniziare ad andare a cavallo così che potessimo fare delle lunghe passeggiate io e lui.

Daniel voleva godersi sua madre, dopo aver perso pochi mesi fa suo padre.

Dopo una vita passata al limite, tra la vita e la morte, Daniel voleva solo godersi un po' di tranquillità.

Gli risposi che l'avrei appoggiato in ogni caso e che la scelta spettava solo a lui, perché lui sapeva cosa l'avrebbe reso davvero felice.

Se non riuscivo ad immaginare le emozioni di Charles, quelle di Daniel erano ancora più indecifrabili per me.

Come si sente a correre per l'ultima volta per le strade del principato? 
A passare ad un millimetro da quei muri solamente un ultima volta.

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