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@Rebecca.Celeste
📍Milan, ITALY📍

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Passarono molti giorni ed io non parlai più con i miei amici.
Andrea insistette per farmi cambiare numero per precauzione a causa di Alessio.
Avevo perso ogni contatto con loro.
Mi ritrovai così isolata ed aggrappata a vecchi ricordi che non vorrò mai dimenticare in tutta la mia vita.

Quella settimana di Monaco avrà per sempre una parte nel mio cuore.

Non riuscivo a togliermi dalla mente le nostre mani intrecciate, i sorrisi, le battute, le serate passate insieme e poi anche l'ultimo giorno dove nonostante la sua delusione nei miei confronti, dopo essere venuto a sapere la verità, mi aiutò..

Non so cosa possa pensare adesso Daniel di me, probabilmente che sono un stronza, una troia o anche di peggio, ma io non rinnego niente di ciò che è successo tra noi e di ciò che ho provato, perché mi ha fatto sentire viva come nessun altro e come non mai.

Ho avuto il mio piccolo, ma stupendo, momento di felicità con lui.

Non avrei voluto lasciarlo e soprattutto non così, ma quella non può essere la mia vita, spero che un'altra ragazza prenda il mio posto, qualcuna che se lo meriti di più.

Per quanto riguarda Daniel, sto continuando ad informarmi su come sta e su come vanno le gare, so che in questi ultimi due gran premi è andato alla grande e sono fiera di lui.
"Alla fine l'ho ferito veramente, spero possa perdonarmi prima o poi"
sussurrai spegnendo la televisione che ormai era solamente un sottofondo ai miei pensieri, come sempre da quando ero tornata da Monaco.

Andrea molte volte mi ha ripetuto di vedermi strana, troppo pensierosa ed io ogni volta inventavo una scusa.
Sono diventata davvero brava ad inventarmi scuse da rifilargli.
Posai il mio piatto nella lavastoviglie non ascoltando la nostra governante che diceva di lasciarlo fare a lei.
"tranquilla Gloria, faccio io"
la rassicurai piegandomi leggermente per posizionare il piatto insieme agli altri.

Appena mi rialzai, feci un passo, ma la vista mi si annebbiò.

Barcollai vistosamente aggrappandomi al bancone della cucina.
Strinsi la presa sul marmo cercando di rimanere in piedi.
"Signorina, tutto bene?"
La governante corse da me prendendomi per un braccio prima che potessi cadere.
"Ho dei gira-giramenti di testa"
la informai toccandomi la fronte sudata per il caldo allucinante che stava facendo in quei giorni a Milano.
"si sieda"
mi sistemò su una sedia facendo attenzione.

"Signorino! la sua ragazza non si sente bene"
Andrea sentite quelle parole, uscì subito dal suo ufficio notandomi mezza svenuta sulla sedia.
Corse da me tutto impanicato e quando notò il mio viso sbiancato decise subito di portarmi dal suo medico di fiducia.
Mi prese in braccio a mo' di sposa portandomi in macchina, in poco tempo mi ritrovai all'interno di una clinica, stesa su un letto, da sola, in una stanza bianca come tutto il resto che mi circondava.

E Rimasi in quella stanza per ore.

Il tempo passava ed io non sapevo neanche più che ore fossero.
Mi avevano fatto ogni tipo di esame.
Tante flebo.
Mi avevano misurato la pressione almeno una decina di volte.
Guardai fuori dalla finestra notando il tramonto e non potei fare a meno che compararlo con quello di Monaco.

Due cose completamente diverse che mi facevano provare due diverse emozioni.

Ora provavo paura, pura e vivida paura, invece quando ero lì, nonostante Andrea, nonostante tutto, mi sentivo bene.
Ripensai inevitabilmente anche a Daniel, ma poco dopo scacciai via ogni pensiero, mi ero promessa di non sognarlo più perché avrei solamente aumentano la mia tristezza.

Spostai le lenzuola da sopra le mie gambe decidendo di alzarmi per prendere qualcosa da mangiare o da bere, non sapevo bene cosa volessi, sapevo solamente che volevo andarmene da quella stanza.
Entrò però in quel momento il medico accompagnato dal mio ragazzo.

"Signorina state benissimo, stia tranquilla"
guardai il medico confusa mettendomi a sedere per capire meglio cosa intendesse.
"state?"
Ripetei.
"Si, lei ed il suo bambino. È incinta di due mesi"
sgranai gli occhi toccandomi la pancia ancora incredula.
"Io che cosa sono?"
Guardai il mio ragazzo che al mio contrario, era l'uomo più felice della terra in quel momento.
"Non lo sapevi?"
Chiese Andrea sedendosi di fianco a me per unire la mia mano con la sua.
"No, io..."
tentai di dire qualcosa.
"Bhe diventeremo genitori!"
Mi guardò dolcemente accarezzandomi la testa.

Il mondo mi crollò addosso.
Non volevo un figlio, non vorrei mai che mio figlio crescesse con un padre come Andrea, non sarei mai sicura con lui intorno.
Poi, un'altro pensiero, passò velocemente per la mia mente e quasi svenni sul colpo.

Due mesi? Per favore ditemi che non...Se sono incinta di due mesi c'è la possibilità che il bambino sia di Daniel.
Prendevo la pillola all'epoca, ma evidentemente non ha funzionato... quindi il bambino può essere di entrambi....

Guardai il mio ragazzo con sguardo spaventato cercando di capire cosa potessi fare, perchè ora, si, che ero finita in guai seri.
La sera la passai in clinica, non riuscii a chiudere occhio a causa del pensiero che quello che portavo in grembo potesse non essere figlio di Andrea.
Immaginai la sua possibile reazione.

Mi avrebbe uccisa, letteralmente uccisa e forse anche al bambino...

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