Cena a lume di candela

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@Rebecca.celeste

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Ovviamente non ebbi il coraggio di uscire con i tacchi e con i calzini sotto.
Non conoscendo la  destinazione di quella sera, era meglio vestirsi comoda e così indossai le Balenciaga poco prima di uscire.

Scesi le scale lentamente con il cuore che mi batteva in gola.

Dio! Da quanto tempo era che non uscivo con un ragazzo?
Troppo, veramente troppo.

Quando aprii il portone di casa tutta elettrizzata sorrisi vedendo una McLaren sportiva già parcheggiata lì davanti.
Non mi notò subito, riuscii a godermi quei pochi secondi in cui cantava a squarciagola in macchina da solo.
Non appena mi vide abbassò lentamente il finestrino sporgendosi verso di me.

"Buonasera lady"

Mi squadrò da capo a piedi soffermatosi sui miei capelli stranamente sciolti e poi sulle mie labbra.
Arrossii leggermente quando capii la direzione del suo sguardo.

"Buonasera mio gentleman"

feci il giro della macchina e salii accanto a lui
"allacciati la cintura che si parte!"
Daniel guidò fino al porto di Montecarlo, mentre cantava a squarciagola ogni canzone che passava in radio ed io zitta, zitta lo ascoltavo stonare ridendo e godendomi quella nuova sensazione di spensieratezza.
"Mi hai chiesto una cena senza paparazzi...bhe, sicuramente in mare non ci saranno"
Mi aprii la portiera dell'auto prendendomi la mano per aiutarmi ad uscire.

Quanto cavolo sono basse le auto sportive!?

Poi stringendomi sempre la mano, l'australiano mi guidò fino a bordo del suo yacht.

Aveva già allestito una cenetta niente male a bordo, ma prima dovevamo allontanarci dalla costa per essere veramente soli come promesso.

"Monaco di notte è stupenda"
commentai mentre osservavo la città sparire alle nostre spalle.
Ogni città è sempre più bella di notte.
La notte rende sempre tutto magico.
"Anche tu sei bellissima questa sera"
Non mi girai verso Daniel, non volevo mostrargli le mie guance palesemente arrosate per il suo complimento.

Odio il fatto che Mi facesse sentire come una ragazzina alle prese con il primo amore!

Continuai a guardare la città finché non mi accorsi che ci fossimo fermati in mezzo al mare.
C'erano pochissime barche intorno a noi.
Mi girai allora verso il ragazzo che aveva lasciato il timone e stava apparecchiando un tavolino sotto in coperta.
Guardai sorridendo come un ebete ciò che aveva fatto per me quella sera.

Guardai la tavola così piccola che a malapena centravano i piatti, la candela sul tavolo già mezza squagliata, le sedie di plastica rimediate chissà dove, era un disastro così perfetto.

Era una vera e propria cena romantica e la cosa migliore era che dopo tanto tempo qualcuno aveva fatto qualcosa per me.

Solo per me.

"Moidmoiselle"
spostò la sedia invitando a sedermi.
"Hai pensato a tutto vedo"
aspettò che mi accomodai prima di andare dall'altro lato del tavolino.
"Volevo fare colpo"
mi fece l'occhiolino allungandosi nel mentre per afferrare un piatto pieno di pasta che emanava un profumino da farmi venire l'acquolina.
"La cena è a base di pesce"
specificò indicando il piatto pieno di vongole e cozze.
"Già l'avevo notato"
Afferrai il piatto aiutandolo a trovare lo spazio anche per le altre cose.
Ogni tanto durante la cena, Daniel mi rivolgeva uno sguardo per capire cosa pensassi di ciò che aveva fatto ed io ogni volta gli sorrisi come una bambina in tutta risposta.

Non riuscivo a togliermi quel cavolo di sorriso dal viso.

"Da quanto conosci Charles?"
Cercò di colmare il silenzio che era sceso nella stanza, eravamo entrambi in imbarazzo, strano, non pensavo che Daniel sapesse cosa fosse.
"Da 4 giorni"
ammisi facendolo rimanere a bocca aperta.
Continuammo a parlare a lungo.
Quella sua domanda fu l'inizio di una lunga conversazione.
Gli rivelai molte cose di me stessa e del mio passato, ma mai ciò che doveva veramente sapere.

Mi sentivo una merda quando pensavo di stargli tenendo nascosta una roba simile, ma la domanda è:"se lo sapesse....mi tratterebbe sempre così? O inizierei a fargli pena per ciò che ho passato..."

Secondo Charles non sarebbe cambiato niente tra noi, ma non riuscivo a dirgli la verità.

Infondo non era una novità il fatto che mi mancasse il coraggio per fare qualcosa....

"Andiamo fuori? Che ne dici?"
Daniel scacciò i miei pensieri allungando la mano verso di me per aiutarmi ad uscire.
Afferrai la sua mano e quando mi alzai dalla sedia notai la nostra vicinanza.
La coperta della nave non era molto grande e contando anche il tavolino che l'australiano aveva sistemato in mezzo ad essa, c'era ancora meno spazio.

Ero così vicina a lui da sentire il suo respiro sulla mia pelle.

Daniel fissava le mie labbra mangiandomele con gli occhi, stava per baciarmi.

Lo superai in una sola mossa andando sulla prua della nave.
"Guarda che cielo!"
Strillai cercando di spostare l'attenzione da ciò che avevo appena fatto.
Daniel ci era rimasto inevitabilmente male per il mio rifiuto.
Non mi girai a guardarlo, non volevo vedere la sua espressione in questo momento.
Mi sedetti su un divanetto ed osservai il cielo stellato in silenzio.
"È veramente bello"
rispose lui a bassa voce sedendosi un po' distante da me.

L'avevo ferito.

Passai freneticamente le mani sulle mie gambe cercando di scaldarmi.
Tirava un venticello fresco quella sera.  
Daniel si accorse subito della mia pelle d'oca e senza pensarci si avvicinò a me, prese una coperta e la posò su entrambe le nostre spalle.

Non provavo così tanta tranquillità da tanto tempo.
Il mare, il cielo stellato, la serata perfetta, lui.
Era magico.

Alzai lentamente il viso verso il suo.
"Reb devi dirmi la verità"
mi disse con tono serio.
"Perché io sto iniziando a provare qualcosa per te e non vorrei che tu"
non potè finire la frase che io lo baciai.

Si! fui io a baciarlo.

In Un secondo di follia lo feci.
Non mi importava più nulla che non delle sue labbra e del loro sapore.
Intensificò il bacio è ciò che successe dopo fu un grande sbaglio, ma il miglior sbaglio mai fatto.

Daniel si prese un'altro pezzo del mio cuore quella sera.
Era quasi riuscito a farlo diventare tutto suo in così poco tempo.

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