Mi sono sempre chiesta cosa ci sia dopo la morte, cosa si provi, cosa succeda al nostro corpo quando la nostra anima ci abbandona.
Ma soprattutto quel giorno, il giorno in cui le sue mani fredde ricoperte di anelli mi strinsero la gola, per attimi che sembravano essere infiniti.
Respirai a fatica, molta fatica, tossì e pregai al ragazzo biondo di smetterla e che mi stava facendo male, lui non mi ascoltò, non allentò nemmeno la presa, anzi la strinse ancora di più.
Per mia fortuna un richiamo alle sue spalle lo fece allontanare, dandomi il via libera per respirare regolarmente e fuggire dalla sua presa che si era allentata subito dopo il richiamo.
<<CAMERON ! TUO PADRE...
TUO PADRE ! >> Delle grida terrorizzate e spezzate femminili riecheggiare nell'aria. Erano le urla della luna del branco, Marte, la madre di Cameron.Cosa ? Cos'è successo all'Alpha del branco? Perché sta gridando in quel modo ? Qualcosa nell'aria mi diceva che non era nulla di buono...
La sua voce è spezzata, come se un attimo prima avesse urlato peggio di allora e pianto, dandomi la possibilità di percepire che non sia nulla di buono come avevo intuito.
Marte arrivò dal figlio correndo a tutta velocità, guardai il suo volto arrossato e rigato di lacrime, le labbra gonfie come gli occhi verdi ancora bagnati.
<<Cameron...tuo padre...>> Sospirò trattenendo un singhiozzo mentre con le mani tremanti toccava il viso del ragazzo che non capiva la situazione, lessi però nei suoi occhi preoccupazione, tanta preoccupazione.
<<lui...>> scoppio di nuovo a piangere, le lacrime le rigavano il viso mescolandosi con quelle secche.
<<LUI È STATO UCCISO!>> disse novamente lei scoppiando in un urlo e mettendosi in ginocchio, tremando come una foglia.Cameron sussultò, deglutì mentre i suoi occhi diventarono lucidi e il suo viso manteneva un espressione di vuoto.
Si guardò intorno incrociando i miei occhi spalancati dal completo shock.
I suoi occhi ripresero a brillare di una diversa luce che non era la preoccupazione, ma l'odio.
<<Tu cosa aspetti ? va ad aiutarla !>>
Mi urlò contro il mio aggressore, ignorai il dolore al collo provocato dalle sue mani che si mescolava alla sensazione di groppo alla gola, volevo dire qualcosa, ma non potevo.Quando le sue mani si strinsero a pugno eseguì subito l'ordine dalla paura che quest'ultime mi facessero altro, e corsi dalla signora in ginocchio.
<<Mia luna, si calmi, va tutto bene, venga non starsene qui in una giornata così fredda, venga dentro che le preparo un thè caldo. >> Non sapevo fare delle frasi collegate fra loro, ero scossa, senza parole, l'alpha era stato ucciso.
Aiutai Marte ad alzarsi dal suolo umido reggendola, mentre le sue gambe sembrarono così molli da non avere la forza di stare in piedi e reggere il suo peso.
Arrivate dentro la baracca, l'aiutai a sedersi sul divano marroncino e corsi verso la poltrona del medesimo colore del divano, e presi in fretta e furia la coperta sopra essa, avvolgendola poi attorno a lei sperando che non si ammalasse, uscire in una giornata così fredda, con una brutale malattia e sforzarsi urlando e piangendo, non è una delle migliori cose da fare.
Presi il libro che stava leggendo da qualche giorno sul tavolo e glielo porsi, rassicurandola, o almeno provando a farlo.
Guardai le legna ardere sul fuoco e un brutto ricordo mi passò per la mente.
Le fiamme, le urla di mia madre, poi buio e tuto cessò e l'unica cosa che ricordai furono delle braccia che mi circondarono.
A quel brutto ricordo i miei occhi si fecero lucidi, ma quando la porta si aprì bruscamente mi ricomposi e continuai il breve tragitto verso la cucina fingendo di non aver sentito niente perché infondo sapevo perfettamente di chi si trattasse solo dalla violenza con cui la porta il legno è stata aperta.
Ma prima che potessi andare avanti di un passo due mani gelide mi spinsero verso il muro e mi fecero aderire ad esso con forza.
<< Cazzo...>> Quella voce....È lui che mi sta tenendo prigioniere sul muro con le sue gelide mani.
Tremai al solo pensiero di esse sul mio collo, eppure non me lo sono immaginata.
Presi coraggio e i miei occhi colore cioccolato si posarono sui suoi glaciali.
Il suo respiro di menta mi pizzicò il viso, ma dalla sua bocca nemmeno una parola uscì, perciò feci il primo passo con un coraggio mai avuto prima d'ora.
<<Cos'è successo ?>> Domandai non avendo però risposta. Quella non era una scusa per parlagli ma volevo davvero sapere come sia potuto succedere una cosa del genere.
<<Cameron, cos'è successo all'Alpha?>> Domandai nominando il suo nome, i suoi occhi sembravano illuminarsi, la sua fronte si corrugò e le sue labbra si schiusero, il suo nome pronunciato da me deve averlo fatto innervosire.
La sua fronte si posò sulla mia dando permesso alle sue labbra di sfiorare le mie, ma senza toccarsi minimamente.
Rimasi stupida di quel contatto che pur per una frazione di secondi mi sembrò una cosa dolce, rabbrividì al pensiero perché da lui avevo avuto tutto purché dolcezza e amore.
<<Fanculo !>>.Esclamò a gran voce battendo un pugno sulla parete al lato della mia testa, provocando un forte rumore e il tremolio del mio corpo a pochi millimetri dal suo.
Senza dire nulla si allontanò da me e corse su per le scale, e dove sarebbe andato non lo so, perché pur di non incontrare nessuno in questo momento sarebbe uscito sicuramente dalla finestra andando nel bosco li vicino.
Ritornai a preparare la bevanda calda per la Luna, con il respiro affannato, ora avevo un motivo in più per essere scossa.
Quando il thè fu pronto lo spostai in una tazza rosa di ceramica, aggiunsi i suoi biscotti preferiti su un piattino color porcellana e glieli portai.
Ciao ! Se la storia vi sta piacendo che ne dite di passare sul mio profilo ?
Mi farebbe piacere se qualcuno leggesse la mia Saga e desse un parere 🥰
Primo libro:
Grazie infinitamente per le stelline e le letture ! 😘
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Moon
WerewolfCOMPLETA DOPO AVERLA CONCLUSA VEDRÒ ANCHE DI REVISIONARE I CAPITOLI Pamela ha quindici anni e vive insieme al suo branco, i purple moon, guidato da un' Alpha, Andrei, un uomo di cinquanta anni e dagli occhi glaciali come il ghiaccio. Andrei possied...