Moon

<SEDICESIMA PARTE>

Pamela Pov
🌹

Sorpassai la sua figura con un sonoro sbuffo.
Ma un Alpha non dovrebbe fare i suoi doveri, invece che starsene in giro con il suo amichetto di giochi.
Una noia mi pervade quando mi allontanai e guardai in giro, un villaggio che orami conosco a memoria da cima a fondo.
Il mio sguardo finì sulla piccola struttura dinanzi a me, la biblioteca del villaggio, luogo colmo di libri di ogni genere e lunghezza, posto calmo, silenzioso e rilassante.
Entrai a passo spedito dentro ad essa raggiungendo poi, dopo aver salutato la signora anziana che gestisce il tutto, lo scaffale dei romanzi rosa, i miei preferiti.
Una copertina celeste attirò subito la mia attenzione, stessa cosa una dalla copertina verde pastello.
Presi i due libri tra le mie mani e inspirai il buon odore di carta.
Il primo libro dalla copertina colore
cielo, possiede come titolo "nei tuoi occhi blu", mentre il secondo, nonché quello verde pastello, si intitola "è bastato uno sguardo".
I due libri presi di casualità sono stati scritti dalla stessa autrice, nonché Mary June Jonson, una scrittrice nata un Canada il sei gennaio, del millenovecentonovantasei.
Nonchè autrice molto conosciuta per il suo fantastico modo di scrivere, dicevano, e le parole dei critici nei confronti della scrittrice Canadese hanno una verità.
In passato lessi come primo libro della mia adolescenza un suo romanzo e me ne innamorai follemente, per tutte le sensazioni legate alle farfalle allo stomaco.

<<Uh bello quel libro verde pastello, peccato per il tragico finale, la prot->>

<< Hunter smettila subito, ho di meglio da fare che stare qui a perdere tempo con uno come te.>>

Sbottai infastidita stringendo i denti con forza e che da un momento all'altro pensavo che gli avrei rotti dalla forza con cui feci quel gesto.

<<Uno come me ? E come sarebbero quelli come me ?>>

Domandò poggiando una mano sullo scaffale dei libri intrappolandomi fra lui e lo scaffale.

<<Stronzo, arrogante, codardo, mhm fammi pensare, maleducato, viziato e->>

Dissi tutti gli aggettivi dispreggiativi che mi vennero in mente.

<<Hai finito ?>>

Domandò mentre un sorrisetto si fece spazio sul suo viso.

<<Che c'è ? Mi hai fatto una domanda ed io ti ho risposto, che senso ha fare le domande se poi non lascia che la persona a cui glie l'hai posta, non risponda ? >>

<<Si, non ha senso effettivamente, ma sai con te, tutto ha un senso.>>

Disse posando i suoi occhi chiari sui miei e io rabbrividì a quel piccolo gesto.

<<Hai finito, così mi consumi >>

Esclamò sorridendo più che mai.

<<Sei tu che mi fissi, io ricambio.>>

Sorrisi a mia volta.

<<Sai è da un po'...che abbiamo un modo di parlare, più civile del solito...>>

<<Ah perché di solito parlavamo civilmente ? >>

Domandai inarcando un sopracciglio scuro.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie sfiorandosi leggermente e mi venne spontaneo fare un sussulto.

<<Che cucciolo indifeso a tutti gli effetti che sei>>

<<Ancora con questo nomignolo ?>>

Domandai irritata dalla suo modo di chiamarmi.

<< Che c'è ? Non ti piace essere chiamata "cucciolo indifeso" domandò

Mimò con le dita al suono del nomignolo "cucciolo indifeso"

<<Devo risponderti, o da solo non ci arrivi ?>>

Domandai a mia volta squadrando la sua figura ad un soffio dalla mia.

<<Ragazzina, forse non ci siamo capiti bene...>>

Sussurò per poi proseguire.

<<Ti ho detto che la mia pazienza ha un limite.>>

<<Anche la mia l'ha>>

Sussurai pizzicando il suo viso con il mio respiro.

<<Sei molto ingenua, posso sapere quanto tempo ci metterai a capirlo ed accettarlo ? Sai... Io l'ho quasi accettato.>>

A cosa si riferisce ?

<<Smettila di fare l'ingenua, l'hanno capito anche i muri>>

<<Non so a cosa ti riferisci>>

Dissi deglutendo il groppo alla gola che mi si era creato al suono delle sue aspre e dure parole, uscite dalle sue labbra carnose.

<<Fai l'ingenua quanto vuoi, ma quando la smetterai di fare guarda che non sia troppo tardi...>>

Sussurò prima di scomparire dalla mia vista.
Ma troppo tardi a cosa ?
E se si riferisce al fatto che lui sia il mio mat-

No.