<NONA PARTE>

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Pamela Pov
🌹

La sensazione di freddo si trasformò in caldo appena ripresi i sensi, mi guardai intorno ed invece che trovarmi in mezzo al ghiaccio, mentre la neve cade sul mio corpo congelandomi ancora di più e facendo bruciate la ferita al collo ormai quasi guarita; ma invece mi  ritrovai in una stanza sconosciuta simile alla mia, in legno e come una grande finestra davanti al letto in cui ero distesa.
Mi stiracchiai e quando abbassai il piumone bianco mi accorsi di essere completamente nuda e il mio corpo ghiacciato ora è caldo grazie alle coperte che mi hanno scaldato.
Quando la porta li vicino si aprì facendomi coprire il corpo in fretta con il piumone che mi ha tenuto calda.
Due occhi taglienti si posarono su di me sgranai gli occhi rendendomi conto di colui che ho davanti agli occhi.
Cameron Hunter in tutta la sua bellezza, i suoi capelli biondi gli ricadono sulla fronte il suo corpo muscoloso ricco di addominali e muscoli è ancora umido, facendomi intuire che si fosse fatto la doccia.
Mi osservò scrutrandomi per bene e soffermandosi sul mio corpo nudo coperto dalla coperta che tengo stretta fra le mani.

<<Ti ho già vista nuda, ora se non ti dispiace vieni qui che ti aiuto a darti una sistemata e poi sparisci da qui, non voglio che a mia mamma venga un colpo a vederti in quelle condizioni>>

Disse squadrando la mia figura sul letto.

<<Posso tenermi la coperta ?>>

Domandai sperando in una risposta positiva.

<<Si affinché non ti decidi a togliertela ed entrare nella vasca, si.>>

Lo vidi scomparire in bagno e per poco esitai, poi presi coraggio ed entrai nella stanza in cui si trovava.
La bellezza del bagno non si può descrivere, la parete ed il pavimento certamente sono fatti in legno come la stanza da letto e come il resto della casa, sempre che io sia a casa sua, un box doccia nero ricopre l'angolo a sinistra, al centro posso vedere una vasca di medie dimensioni di color bianco come la candida neve fuori, e quest'ultima è riempita con dell'acqua calda e molta schiuma, perfetto almeno mi copre, anche se mi ha già vista senza indumenti a dosso e questo pensiero mi fece arrossire dall'imbarazzo.

<<Quindi tu mi hai visto nuda ?>>

Domandai ancora imbarazzata mentre tengo salda fra le mani la grande coperta bianca che mi copre il corpo.

<<Nulla di nuovo.>>

<<Stronzo>>

Sussurai ma per mia sfortuna lo sentì, infatti poco dopo i suoi occhi sembrarono scurirsi e la sua mascella divenne più visibile e la sua figura diminuì le distanze fra noi.

<<Cosa hai detto, ragazzina ?>>

Domandò avvicinandosi sempre di più mentre io deglutì ed indietreggiai.

<< C-che sei uno s-stronzo ?>>

Ripetei le mie parole stupendomi di me stessa, ma purtroppo senza nessuna sicurezza a causa della grande vicinanza dei nostri corpi.

<<Dovresti ringraziarmi, invece che darmi dello stronzo...>>

Sussurò ad un soffio dalle mie labbra.
Non risposi ma lui prosegui.

<<E dovresti chiedere scusa al tuo Alpha per averlo azzannato al collo...>>

Disse in un sussurò mentre le sue labbra sfiorarono il mio orecchio.

<<Perché dovrei ?>>

Chiesi, cercando di concentrarmi.
Lui in tutta risposta si allontanò facendo combaciare i suoi occhi colore ghiaccio con i miei colore cioccolato, e una scarica elettrica mi passò tutta la schiena e lui se ne accorse perché sorrise.

<<Perché altrimenti ti avrebbero vista cinque lupi, ed io non voglio che tu venga vista nuda da gli altri>>

Confermò in un sussulto mente a me manco un battito, era geloso ?
No non lo era... È impossibile.

<<E perché no ?>>

Mi azzardai a chiedere mentre le sue mani fredde presero la coperte stringendola.
E poi in un colpo secco me la tolse di dosso, lasciando un mostra il mio corpo esposto solamente a lui.

<<Da-dammi indietro la coperta.>>

Dissi cercando di coprirmi e allo stesso tempo riprenderla tra le mani.
In tutta risposta lui scuote la testa divertito e un ghigno gli si dipinse il volto, lasciando che le sue labbra si curvassero verso l'alto.

<<Entra nella vasca e sta zitta.>>

Ordinò girandosi e andando a rimettere la coperta sul suo letto.
Approfittai della sua mancanza per correre ed entrare nella vasca, infatti quando torno mi ritrovo immersa dalla schiuma che copre il mio corpo.

<<Riesci a lavarti ?>>

<<Deficiente sono un lupo, dovresti sapere che le ferite guariscono subito essendo tale.>>

<<Azzardati ancora a darmi del deficiente e sappi che sarà l'ultima cosa che fai>>

Deglutì ed ignorai la sua minaccia, lui in tutta risposta uscì dal bagno in tutta la sua altezza mentre io mi concessi solamente a me rilassandomi in quella calda vasca.

-
Ma salve !
Ecco a voi il capitolo nove.
La storia vi sta piacendo ?
Se si ricordatevi di mettere una stellina e commentate, grazie 🌹🧊

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